32. Capitolo

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Erano passate già due settimane dalla sparizione di Lexa. Clarke aveva messo da parte il lavoro in modo da potersi concentrare sulle ricerche assieme a Anya, Titus, Lincoln e Bellamy. La sua casa sembrava un ufficio dell'FBI.
Aveva passato in bianco notti intere. Nessuno ancora non aveva la più pallida idea di dove Lexa potesse trovarsi...hanno cercato di rintracciare gli spostamenti di Roan...ma era tutto inutile, lui aveva troppi collaboratori. Lexa si stava abituando a stare lì...infondo Cheryl le stava simpatica e non le dispiaceva parlare e passare del tempo con lei. Finalmente un giorno Cheryl procurò la piantina. Era incredibile quanti passaggi sotterranei ci fossero...forse qualcuno di loro portava verso l'uscita.
- Non avevo idea che esistessero. - confessò Cheryl.
- Questo è un bene...ciò vuol dire che abbiamo delle speranze di fuga.- rispose Lexa.
-Credi davvero che ci riusciremo?-
- Credo di sì.-in quel momento nella stanza entrò Roan avvicinandosi pericolosamente a Lexa.

POV LEXA

-Buongiorno bambolina.- disse con quel suo sorriso beffardo.
- Risparmiami.- gli risposi allontanandomi da lui.
- Mi servi...oggi c'è un summit e voglio che tu sia la mia accompagnatrice...- lanciai uno sguardo imploratore a Cheryl.
- Cos'hai da guardare lei? Rispondimi. Ricorda che è meglio se ubbidisci.-
- Mi fai schifo...-
- Tic-Tac...-
- Va bene...quand'è?- a essere sincera avevo paura delle conseguenze perciò accettai.
- Questa sera...vedi di farti bella e sexy. Voglio che quegli stronzi muoiano dall'invidia...Cheryl...sai cosa devi fare, preparala.-
- Va bene Roan...- appena uscì dalla stanza Cheryl mi venne incontro.
- Dovrai stare attenta...è gente pericolosa e sarà meglio se reciterai bene la tua parte...-
- In che senso la mia parte?-
- Dovrai fare la parte della seduttrice misteriosa di Roan...avrà sicuramente già parlato di te a quelle persone e la cosa migliore sarebbe che tu fossi molto ma molto convincente.-
- Ma io...-
- Cosa?-
-Non so farlo...-
- Si invece...me lo sento...e credo che se vuoi sei una vera professionista.- mi stupii a quell'osservazione e stetti in silenzio.
- Ora vieni che ti troviamo qualcosa di sexy da vestire.- disse prendendomi per mano e trascinandomi in camera sua. Si precipitò verso l'armadio e tirò fuori una minugonna nera lucente...tacchi alti, una borsetta..
- Ma io con questo...non mi sento a mio agio...-
- Aspetta...versione B...l'avevo immaginato...sei come Toni...uguale.- chi era Toni?
- Ecco qui...pantaloni di pelle nera attillati, tacchi neri, canottiera nera elegante scollata, giacca in pelle...-
-Perfetto...- al mio commento lei sorrise soddisfatta.
- Ora il trucco. Qui non voglio obbiezioni. Labbra rosse, molto mascara, qualcosa per evidenziare questo bel visetto che ti ritrovi e sei pronta. Forse...eyeliner...-
- Ok...se lo dici tu...-
-Fidati Lexa... sarai da togliere il fiato. Siediti sul letto.- feci come mi aveva ordinato...quella ragazza aveva il potere di farmi fare tutto quello che voleva...non c'era spazio per lamenti...
-Ok...hmm...come ci mettiamo...allora...- disse mentre senza nessuno scrupolo si metteva a cavalcioni sulle mie ginocchia.Senza pensare la presi per i fianchi mentre lei si metteva a posto i capelli...cazzo...cosa stavo facendo...era un gesto che era nella mia routine prima....sti cazzi...lei sussultò, ma non disse nulla...sembrava non le desse fastidio.
-Scusa...-le dissi.
- Nooo... non preoccuparti...è solo che da tanto tempo nessuno lo fa...ci ho perso l'abitudine...-
- Chi lo faceva prima?- il volto di Cheryl si oscurò...
- Scusa...sto dicendo e facendo cazzate a più non posso...-
- No...va bene...lo faceva Antoanet Topaz...Toni...T-T...come vuoi.-
-Eravate molto legate?-
- Molto...- capii di cosa si trattava...lasciai la presa.
- Allora...inziamo a lavorare.-
Dopo circa 2 ore lei finì di truccarmi...mi guardai allo specchio una volta pronta...aveva fatto un ottimo lavoro...era bravissima.
- Sei bellissima.- mi disse.
- È tutto merito tuo.- le risposi lusingata.
- Ora concentrati e entra nella parte.-

Un'ora dopo Roan era già sotto casa con la sua cabriolet rossa. Aveva suonato il clacson due volte e Lexa si era affrettata a scendere. Non immaginava neanche che si tornava in America per due ore di riunione mafiosa.

POV CLARKE

- Clarke!- mi chiamò Anya. - Vieni, subito! Abbiamo rintracciato Roan...pensiamo che sia un summit. Di solito i summit di Roan iniziano dopo i tornei. Perciò...l'unico torneo...sarebbe...questa sera. Dobbiamo esserci. Anzi...devi esserci.-
-Impossibile...mi riconoscerà.-
- No...tingerai i capelli di nero...oppure metterai una parrucca...coprirai il neo...e metterai le lenti a contatto nere. Sta tranquilla.-
- Sei sicura?-
- Sicurissima.-
- Quando iniziamo?-
- Ora...sbrigati...tra tre ore devi essere pronta.-
-Cosa dovrò fare lì?-
- Una finta boss...vedi di convincerli. Forse ti faremo passare per una slava...-
-Sbrighiamoci...-

POV LEXA

Scesi le scale e uscii da quella prigione. Roan mi aspettava in macchina. Appena entrata partimmo.
-Mi hai ascoltato riguardo all'outfit...bene...- non volevo parlargli...io lo volevo morto. Doveva pagare per tutto quello che mi aveva fatto. Facevo fatica a controllarmi dal soffocarlo, ma avevo la situazione sotto controllo.
-Non rispondi?- rimasi in silenzio ancora una volta. Lui fermò la macchina. E mi fece uscire a forza.
Mi spinse contro la portiera facendomi un male cane e a questo io non mi trattenni più. Gli detti un pugno bello tosto dritto nel naso che cominciò quasi subito a sanguinare sulla sua camicia di seta bianca perfettamente stirata.
- Prova ancora una volta a toccarmi e ti assicuro che non mi fermo al naso.-
Ora era lui quello che non parlava. Cercava inutilmente di fermare il sangue che ormai gli aveva rovinato camicia, pantaloni e scarpe. Era infuriato...un punto per me.
Rientrammo in macchina e presto arrivammo all'aeroporto di Bergen.
Il suo aereo ci stava aspettando. Io non ci capivo più niente...dove stavamo andando?

- Buonasera signori...le portiamo un abito nuovo?-
- Grazie Jonathan...- rispose Roan.
- Cerchiamo anche di tamponare questo sangue...-
- Lo farà lei...non preoccuparti.- Roan mi voleva umigliare completamente...va bene, allora si gioca al suo gioco...ma contro di me perderà sicuramente.
- Prima dimmi dove stiamo andando!-
- Andiamo a Washington...a vedere un torneo, e poi alla riunione. -
- Va bene...dammi quel kit di sopravvivenza.-
Gli tamponai la ferita il più velocemente possibile e mi sedetti di fronte a lui. Mi stava fissando da dieci minuti e non diceva niente.
- Non voglio scenate come prima.-
- Allora non provocarmi.- gli risposi.
Lui girò gli occhi e prese il cockteil che lo stuard gli aveva portato.
- Sai ballare il tango?- mi chiese scettico...
- Con te non lo ballo.-
- Oh sì invece...sarà meglio per te che tu lo sappia...infondo le tue origini...-
- Chi organizza questa riunione?-
- Io e Hiram Lodge...un mio vecchio amico argentino.-
- Ah...-
- Allora...il piano è questo...lo so che da poliziotta dovresti esserne capace...devi fingerti la mia amante o quel cazzo che ti pare...ma quello che voglio davvero e che dovresti scoprire se complottano qualcosa contro di me...mentre io faccio gli accordi...tu dovresti in pratica, indagare un po'.-
- Ne sarei felice se lo facessero.-
- Ne va della vita di Clarke.-
- Va bene, ok.-

Dopo circa sei ore di viaggio arrivammo a Washington...lì c'era un' altra macchina di Roan ad aspettarci.
Lui si mise al volante e io come copilota. Partimmo...mi faceva uno strano effetto essere di nuovo a casa...vedere le vie dove sono cresciuta...ma essere intrappolata. Sapevo che questa sera si tornava in Norvegia...e sapevo di non poter scappare. Lo dovevo fare per Clarke. Era l'unico modo per proteggerla.
Dopo una mezz'ora ci fermammo davanti a quella palestra dove avevo vinto l'ultimo torneo al quale avevo gareggiato.
Entrando Roan mi prese per mano e la mia fimzione iniziò. Era un torneo privato, perciò non c'era troppa gente, però quelli che c'erano erano ricchi sfondati e le scommesse facevano girare moltissimi soldi lì. Andammo subito a salutare Hiram.
- Buonasera fratello.-gli disse Roan porgendogli la mano. Quello gliela strinse ma non la smetteva di guardarmi.
- E chi sarebbe questa donna bellissima e misteriosa Roan...se posso chiedere.-
- Mi chiamo Alexandra...piacere.- gli risposi dandogli la mano.
- È davvero un piacere...è diventato raro vedere simili bellezze in giro...Roan sei davvero fortunato.-
- Sono io ad essere fortunata di aver trovato lui...è un tesoro.- dissi facendomi schifo da sola.
- Scomettiamo Roan?- gli chiese Lodge con un tono di sfida.
- Sì...-
Roan stava scomettendo malissimo a ogni round...stava perdendo milioni.
- Roan...così rimani al verde.-gli feci notare.
- L'ho notato...mi serve una vittoria sicura.-
- Posso sempre andarci io, ma se vinco...mi fai salutare Anya e Titus...stasera.-
- Non se ne parla neanche...-
- Ah...ho capito...è un prezzo troppo alto per te...ormai hai perso tutto...guarda quello scemo per il quale hai scommesso gli ultimi 500.000$ che ti sono rimasti per stasera.-
Lui mi ignorò e andò al tavolo di Hiram. Io mi guardai un po' in giro quando tra le tribune vidi arrivare della nuova gente. Quella faccia era troppo familiare...ma anche diversa...possibile che quella lì fosse...
-Clarke?-mi sentii dire ad alta voce.

Io sono LexaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora