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Entriamo in casa e devo ammettere che è stupenda, se da fuori sembrava piccola, da dentro sembra grandissima e soprattutto spaziosa. I muri sono color rosa antico, al centro del soggiorno c'è una grande tavola con delle sedie attorno, più in là c'è un divano e una televisione, la cucina è un po' più piccola perché a quanto pare si mangia in soggiorno, quindi c'è solo l'angolo cottura. Salendo le scale ci sono due camere da letto, ognuna arredata da un letto matrimoniale, una scrivania con una sedia e un armadio, c'è un'altra piccola stanza in cui avvengono le registrazioni o il montaggio dei video; infine, c'è un bagno con vasca e doccia.

"Non mi hai detto di essere diventata ricca" affermo guardandomi attorno, è arredata proprio bene questa casa.

"Non è costata molto, anche perché è un po' fuori città" risponde come se fosse normale avere una casa del genere a vent'anni.

"O forse fare la blogger ti ha dato parecchi soldi" sorrido guardandola in modo sospetto.

"Diciamo che mi ha dato una spinta in più, mi seguono parecchie persone e sinceramente ne sono sorpresa visto i contenuti che metto" afferma ammettendo la verità.

"Io adoro i tuoi video e non solo perché sono la tua migliore amica, ma per il fatto che fai vedere in modo originale e divertente com'è vivere in Oriente, rompendo così tutti i pregiudizi che hanno gli occidentali" dico pensandolo sul serio, se sempre più persone occidentali la seguissero, capirebbero che il mondo orientale non è poi così male come pensano; certo come ogni cultura ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma bisogna amare entrambi ed avere una mentalità aperta anche per queste cose.

"Grazie veramente e grazie di essere qui a sostenermi, nonostante io abbia deciso di stare lontano dal nostro paese di origine" sorride con gli occhi lucidi, quegli occhi color caramello che fanno da contrasto con la pelle chiara, ma che sono simili ai suoi capelli castani quasi ramati perfettamente lisci. Invece, io ho gli occhi più scuri dei suoi, anche i miei capelli sono dritti, ma tendono al nero e la mia pelle è abbronzata, soprattutto in questo periodo dell'anno.

"Non sentirti in colpa, era il tuo sogno e l'hai realizzato e poi sappiamo entrambe che non ne potevi più di vivere in Italia" rispondo veramente felice per lei.

"Pure tu non ne puoi più, perché non ti trasferisci qui con me?" mi chiede e nei suoi occhi vedo la speranza accendersi.

"Lo sai che lo farei, ma i miei genitori non lo accetterebbero mai, sai come sono fatti" sbuffo all'idea che nemmeno a quest'età io possa decidere che fare nella mia vita.

"Beh, ora sei qui quindi godiamoci l'estate insieme" afferma con il suo solito entusiasmo.

"Esatto e non facciamoci rovinare da nessuno questi tre mesi" rispondo contagiata dalla sua gioia.

"Ora ho assolutamente bisogno di riposare" aggiungo sbadigliando e portando le valigie verso la camera vuota.

"Va bene, io ora pranzo e ti lascio qualcosa per dopo" risponde dalla soglia della porta.

"Grazie, ho mangiato poco, prima di partire" dico stendendomi sul letto, è comodissimo.

"Immaginavo, sempre la solita" risponde alzando gli occhi al cielo e chiudendo la porta della camera.

Tiro fuori il cellulare dalla tasca della felpa e guardo le notifiche, su Whatsapp ho solo qualche messaggio di altre amiche e di mia madre che mi dice di chiamarla non appena arrivo, meglio se lo faccio ora sennò quella si preoccupa come sempre. Avvio la chiamata e aspetto che risponda, ovviamente lo fa subito.

"Luna, finalmente. Com'è andato il viaggio?" mi chiede curiosa.

"Bene, Seoul è bellissima" rispondo con tono gioioso.

"Si? Sono contenta. Zoe è lì con te? Come sta?" mi chiede iniziando il suo interrogatorio.

"Si, non vedo l'ora di visitarla. Zoe sta preparando il pranzo e sta molto bene" rispondo per farle capire che trasferirsi non è la fine del mondo.

"Pranzo?" domanda confusa.

"Qui è mezzogiorno. Ricordati il fuso orario, ma che ore sono lì?" chiedo più confusa di lei, questo fuso orario mi sta facendo impazzire.

"È tarda sera, ma ho lasciato il cellulare acceso così sentivo la tua chiamata" risponde sbadigliando.

"Oddio, scusa. Dobbiamo metterci d'accordo per le chiamate" dico ricordando gli orari che usavo con Zoe.

"Torno a dormire, ho bisogno di riposarmi. Ci sentiamo via Whatsapp" aggiungo ricordandomi di risponderle subito e sempre sennò si preoccupa ed inizia a chiamarmi cento volte.

"Va bene, ciao" risponde e io chiudo la chiamata; finalmente posso godermi un po' di relax.

Appoggio il cellulare sul comodino vicino al letto e guardo le valigie ancora da disfare, lo farò dopo essermi riposata. Chiudo gli occhi e mi rilasso, mi fa strano essere così distante da casa, la prima volta che nella mi vita non ho cambiato solo nazione, ma anche continente; la stanchezza si fa sentire, sorrido all'idea di quanto sarà difficile abituarsi al fuso orario e mi addormento.

Mi sveglio a causa della musica che proviene dalla stanza accanto alla mia, mi alzo confusa e tutta sudata visto che mi sono dimenticata di togliermi la felpa; ho assolutamente bisogno di una doccia. Esco dalla stanza strofinandomi gli occhi e vado verso quella della mia amica.

"Zoe, che stai ascoltando?" chiedo facendole prendere uno spavento.

"Luna, vuoi farmi morire? Se è così non potrò più farti vedere Seoul e farti da insegnante di coreano" risponde con una mano sul petto spegnendo la musica.

"No, solo che mi sono svegliata ed ero curiosa" dico sbadigliando; ho dormito per ore e ho ancora sonno, com'è possibile?

"Non volevo svegliarti, comunque è k-pop" sorride, se le fa quell'effetto vuol dire che ha qualcosa di speciale.

"Tranquilla, ma cos'è questo k-pop? Sono ignorante" sorrido a mia volta curiosa sedendomi sul letto accanto a lei.

"È pop cantato in coreano, è molto diffuso qui però ho visto che sta raggiungendo pian piano anche gli altri continenti" mi spiega come se si fosse preparata alla mia domanda, forse l'ha fatto apposta.

"Non l'ho mai sentito, ma proverò ad ascoltarlo. Ora però ho bisogno di farmi una doccia" rispondo alzandomi dal letto.

"Va bene, ti farò sentire un gruppo che ascolto, te ne innamorerai" afferma con occhi sognanti, quando fa così so già che sono nei guai.

"Comunque usa pure le mie cose per farti la doccia, in questi giorni andremo a fare un po' di shopping" aggiunge prima di riaccendere la musica.

Mi dirigo verso il bagno, entro e subito mi guardo allo specchio, come immaginavo il mascara è colato. Apro l'acqua della doccia e mentre aspetto che diventi calda, mi spoglio e butto i vestiti nel cesto dei vestiti sporchi. Entro in doccia e l'acqua calda subito rilassa il mio corpo, adoro quest'effetto perché anche nelle giornate più stressanti l'acqua è come se portasse via tutti i brutti pensieri e lo stress; con calma mi lavo e finalmente mi sento pulita e pronta ad affrontare quello che resta di questa giornata. Chiudo l'acqua ed esco, prendo un grande asciugamano e lo avvolgo attorno al corpo, ne prendo un altro più piccolo e avvolgo i capelli; mentalmente mi maledico perché da quanto ero assonnata mi sono dimenticata il cambio. Esco dal bagno e vado verso la mia camera, dove apro una delle valigie e prendo l'intimo e i vestiti puliti. Velocemente mi asciugo e mi vesto, prendo l'asciugamano e lo porto in bagno; spazzolo i capelli e li asciugo un minimo, tanto da non svegliarmi domani con le cervicali a pezzi.

"Sei passata da felpa e jeans a canotta e shorts, te l'avevo detto che fa caldo qui" ride non appena metto fuori un piede dal bagno.

"Ho portato un po' di tutto, non si sa mai" rispondo andando verso la cucina; sto morendo di fame.

"Hai fatto bene a riposarti perché ho già programmato le varie mete da farti vedere, partiremo domani" sorride porgendomi un foglio in mano. Lo leggo e impallidisco, nemmeno nelle gite scolastiche dovevamo visitare così tanti posti, però almeno so che non devo far tutto in una settimana come succedeva con la scuola.

>Spazio Autrice:

Spero vi sia piaciuto il capitolo, se vi va lasciate una stellina e un commento per farmi sapere cosa ne pensate. A presto 💜

So Different, So Similar {BTS||FF}Where stories live. Discover now