》Chapter 19《:Dad

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Nei giorni successivi, vide Deku varcare la porta della sua stanza di ospedale, in lacrime. La prima cosa che fece era chiedere scusa, buttandosi fra le braccia del biondo, il quale, inconsciamente si era lasciato trasportare dalla tristezza del proprio ragazzo, e aveva iniziato a piangere persino lui. Aveva saputo che dopo ciò che era accaduto, Kenshi era all'ergastolo dietro alle sbarre. L'idea iniziale era quella di portarlo in un ospedale psichiatrico, ma la prigione era la scelta giusta.

Strinse fra le sue braccia il verdino, che continuava a versare lacrime amare condite di tristezza e delusione per sé stesso. «Non... Non volevo! H-ho tentato d-di fermarlo m-ma...»;
«Deku...?» Katsuki lo chiamò, attirando l'attenzione dell'eroe in questione, che tirò su' con il naso, asciugandosi le lacrime con la manica della maglia rossa che portava, e guardò con occhi spenti e privi di vita l'unico uomo che potesse mai amare in tutta la sua esistenza. Si sentì morire dentro anche lui, e gli prese il viso fra le mani, attirando a sé e basciandolo castamente sulle labbra. Quando si staccò, un filo di saliva ancora lì univa da quel semplice gesto, che racchiudeva dentro di sé sentimenti confusi e meravigliosi.

Per un attimo, poté vedere la fiamma di Izuku brillare nei suoi occhi di speranza, e sorrise senceramente, per poi tornare a guardare le sue iridi smeraldine lucide di lacrime, serio e composto. «È colpa mia, perché non ero lì a fargli il culo... Quel bastardo ti ha sfiorato con le sue sporche mani e... e... oddio—» Sentì il respiro spezzarsi come la sua voce, scoppiando in lacrime. Si vergognava di sé stesso, voleva sparire, perché in quel momento Izuku lo stava guardando mentre era vulnerabile.
«N-no... i-io non so nemmeno badare a me stesso... se solo...» Izuku sentì la porta aprirsi, una flebile voce e poi lo sguardo di qualqino sulla schiena.

«Oddio, scusate! Non avevo intenzione di—» Awa gesticolava freneticamente le mani, arrossendo fino alle orecchio, vedendo Bakugou e Midoriya con gli occhi puntati sulla sua figura imbarazzata. «Non preoccuparti, Awa, vieni qui.» In quei giorni, la verdina aveva passato tanto tempo con Bakugou, e lui oramai sapeva tutto del suo passato, ed accettava il fatto che lei fosse la patente di una di quelle persone -se così Ciro poteva essere definito tale- sa odiare dal profondo del cuore. Si era fidata dell'uomo che aveva cambiato la vita a suo padre, e sorrise, sedendosi su una sedia presa da vicino al muro.

«Wow, non sapevo conoscessi una delle mie alunne! Beh, spero che Toishi si sia comportata bene.» Esclamò Izuku, stringendo la mano del biondo, che aveva lo sguardo fisso sulla diretta interessata. «Sì, non preoccuparti. Ah, e poi... lei deve dirti una cosa, vero Awa?» La ragazza dai capelli verdi sospirò, consapevole di dover dare spiegazioni a riguardo della sua vera identità. «Già... in realtà, vengo da una dimensione Omegaverse, e Toishi non è il mio cognome.»;
«A-aspetta un minuto! Una dimensione parallela alla nostra?! Come è possibile?!» Izuku non riusciva a spiegarsi come poteva essere tutto ciò, e la guardò basito in volto. «Energy mi ha portata qui sotto commissione di mio padre, se no avrebbe ucciso le persone a lui care.»

Dopo quella spiegazione, parlò delle sue origini, ed il verdino la guardava immobile, ascoltando con massima attenzione ogni sua minima parola. «... Il mio vero cognome è Kenshi, ho sempre odiato mio padre a tal punto di falsificarlo. Mi dispiace immensamente.» Poi, il lentigginoso si permise di fare una domanda abbastanza strana. «Ok, quindi ci sono gli Omega, i Beta e gli Alpha. Se tuo padre era Ciro, chi era tua madre?» Vide la ragazza e Bakugou sudare freddo, poi, il biondo parlò al posto di Awa, che abbassò il capo. "E fu' così che il mio eroe preferito non mi parlò più..." Stava iniziando a pensare le sue peggio reazioni, che vennero interrotte da Katsuki.

«Beh... Tu in realtà sei il padre.» Se Deku in quel momento stesse bevendo dell'acqua, sarebbe già finita sul volto di Bakugou. «COSA?!» Il verdino era nascosto più che mai, e guardò volevo che era sua figlia dinnanzi a lui, con un sorriso imbarazzato. «Uhm... Sì. Diciamo che gli Omega producono dei feromoni in grado di... ecco, attirare gli Alpha. Tu eri uno di questi, purtroppo... e—» Ci volle un po' di tempo per spiegare nei dettagli tutto quanto, ma alla fine Izuku era più shokato di prima, ed era a disagio. «... in sintesi, sei mio padre.» Finì Awa, continuando ad avere quello strano sorriso sul volto.

«S-sì... credo di sì.» Aveva ancora la mano stretta a quella di Katsuki, che non la lasciava per un istante. «SI che non accett—»;
«N-no, va bene... solo sono rimasto spiazzato. Non ero ancora pronto per i figli ecco...» Katsuki rise, guardando il suo ragazzo balbettare cose incomprensibili. Aveva già qualcosa in mente per rendere tutti e tre felici.

  ║Wolf In Sheep's Clothing║〉〉 BakuDeku/KatsuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora