eight;

161 18 22
                                    

e a t ; ; v k o o k

ㅡ✨ㅡ

we goin✈️ contenuti espliciti pr. 2

novembre, 1989
busan, corea del sud

quei tre mesi passati a shibuya avevano dato vita al periodo più triste della loro vita, perchè ad entrambi mancava casa, e taehyung era convinto che solo un bacio sotto ad un ciliegio avrebbe cambiato la sua vita, rendendola migliore.
era infattibile a novembre inoltrato.

jungkook aveva messo fine alla sua tristezza appena aveva appogiato piede sul suolo della capitale sud-coreana, la magnifica seoul.

presi dalla nostalgia, erano andati a gwangju, per salutare i loro amici, per vedere jimin ㅡ ormai l'incubo peggiore di taehyung ㅡ e ora stavano viaggiando sulla lussuosa hyundai beige di jungkook verso busan, la sua città-natale.

due ore e quarantacinque minuti in cui l'amore di jungkook nei confronti di taehyung, e vice versa, si era ampliato di due volte.

la mano del corvino coccolava dolcemente la coscia di taehyung, fasciata dai suoi blue jeans.
tutta quella dolcezza svaní quando la mano di quest'ultimo si poggiò su quella dell'altro, avvicinandola al suo punto debole.

taehyung si voltò versò la sua sinistra, per ammirare il gnigno che si era formato sul viso di jungkook.
sorrise automaticamente anche lui.

spostò la mano del corvino, che andó ad adagiarsi sul manubrio.
il suo respiro era già irregolare, e il suo cuore batteva all'impazzata.

le dita agili di taehyung andarono a slacciargli la cinta, e, con un abile movimento, abbassò la cerniera dei pantaloni.

«taehyung, cosa stai... cosa stai pensando di fare?»

«io? niente!»

fece calare una mano all'interno dei boxer di jungkook, cominciando a massaggiare quella che ormai era un'erezione abbastanza vivida.
le guanciotte di taehyung diventarono rosse alla vista del suo amante che già affannava.

nonostante i gemiti ed i mugolii che continuavano ad uscire dalle sue labbra, jungkook continuava a guidare imperterrito, una mano al volante, mentre l'altra su quella di tae.

«ah, p-più veloce.»

«non posso, è difficile con i jeans.» disse taehyung, mentre cercava di pompare più velocemente.

«aish, sai cosa? ci fermiamo qui.» disse prendendo la prima uscita dell'autostrada.

e a jungkook era anche andata bene, perchè ad un centinaio di metri sorgeva un autogrill, dove si sarebbero potuti fermare e fare le cose per bene.

[...]

furono i dieci minuti più silenziosi della loro vita: la mano di jungkook non coccolava più la coscia di taehyung, che non sapeva cosa dire.
si sentiva in imbarazzo per quello che era successo, perchè non aveva mai fatto qualcosa a jungkook di sua spontanea volontà, era sempre stato lui a prendere l'iniziativa.

scesero in fretta e furia dalla hyundai beige, catapultandosi in fretta e furia nei bagni dell'autogrill.

si chiusero nella stessa cabina, e jungkook rivolse uno dei suoi dolci sorrisi smielati a taehyung, non prima di avergli accarezzato la guancia.

dopodichè spinse il grigio contro la parete del muro, baciandolo nella maniera più passionale possibile, per fargli capire quanto il suo amore fosse vero. sospirò.
le dita di taehyung cominciarono ad attorcigliare i capelli pece di jungkook, lasciando spesso dei grattini sul collo.

«solo dio sa quanto ti amo.» sussurrò il corvino all'orecchio di taehyung, mentre si sedeva sul gabinetto, facendo poi accomodare il grigio sulle sue cosce, molto tonificate.

le mani ai fianchi, i boxer ed i pantaloncini di taehyung erano già stati calati alle caviglie, mentre jungkook lo sottoponeva ad un minimo di preparazione.

«j-jungkook-ssi...» annaspò taehyung, la vista annebbiata per via dell'eccitazione, mentre, con un colpo secco, il corvino entrava in lui.

per tutto il bagno sotterraneo dell'autogrill, si potevano sentire solamente i grugniti di jungkook ed i gremiti osceni di taehyung, guai per loro se qualche bambino impertinente fosse entrato in quel momento ㅡ cosa molto possibile.

il maggiore prese tra le dita la mascella di jungkook, cominciandola a leccare, baciare e mordicchiare, fino ad affondare i suoi denti quasi affilati nella carne del corvino.

«taehyung, taehyung, taehyung, no.» disse, jungkook, uscendo dal suo corpo ad un tratto.

il rumore di una goccia di sangue che si schiantava contro il pavimento sporco rieccheggiò per tutta la toilette.

«merda, scusami, kook.» taehyung si affrettò a strappare rapidamente della carta igienica, le mani che tremavano dalla paura.

tamponò con cautela la guancia sinistra di jungkook, dalla quale usciva una quantità sorprendente di sangue.

«scusami, davvero... non so che cosa mi sia preso.»

«lo so io che ti è preso: pensi che io non abbia sentito tutto quel trambusto qui, prima, in macchina?» lo tranquillizzò massaggiandogli la pancia, e ridendo un po'.

del sangue usciva ancora dalla guancia di jungkook, che brontolò non appena taehyung premette contro un dente.

«scusa.»

«taehyung, smettila di chiedere scusa.»

«è che-»

«non è niente. ora alzati e prendi una mascherina. in macchina ho il kit del pronto-soccorso.»

taehyung uscí per primo dalla cabina, non prima di essersi rimesso l'intimo ed i pantaloncini, andandosi a lavarsi le mani.

il lasso di tempo che impiegò per comprare delle mascherine era corto, e, quando ebbe compiuto la sua sottospecie di missione, ritornò nel bagno maschile.

la scena che vide non era una delle migliori: jungkook era in piedi, davanti allo specchio; si tastava la guancia sinistra, sfiorandola per non procurarsi troppo dolore.

«la mia guancia... si vedono i denti, tae...»

note;
it was at this time he knew,,,,,,,he fucked up,,,,,,,,,

eat;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora