Cap. 2

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"Se qua sono le sette di mattina significa che da te è... Mezzanotte? Boh, poco importa. Ad ogni modo ti auguro buongiorno per quando ti sveglierai e... SCONFIGGI STACY! CE LA PUOI FARE! JUST DO IT!"

Il solito apprezzatissimo messaggio del buongiorno di Joonhong è sempre un bel modo per iniziare la giornata.

È oggi. Il giorno in cui la carissima professoressa di storia consegnerà la verifica corretta.

Per prepararmi al meglio avevo svolto ricerche su ricerche e avevo quasi imparato a memoria tutti i tre capitoli che riguardavano quel test maledetto.

Dopo essermi vestita e sistemata feci una colazione veloce per poi avviarmi verso la fermata dell'autobus. Per tutto il tragitto morivo dalla voglia di sapere il mio risultato, e quando varcai la soglia di quell'inferno che poi era la mia classe iniziai subito il mio conto alla rovescia mentale per la terza ora, quella di storia.

La prime due ore trascorsero abbastanza velocemente, tutti erano troppo addormentati per prendere di mira qualcuno, inoltre attendevano il risultato di quelle verifiche.

Ogni tanto Stacy l'arpia si girava per lanciarmi qualche occhiataccia: fremeva dalla voglia di battermi e di vedermi sconfitta sotto la sua vittoria, ma non le avrei lasciato quella soddisfazione: avrei vinto io! Avevo sacrificato tutto per un maledettissimo voto che avrebbe fatto poi media. Per due giorni avevo continuato a studiare e studiare, niente svago. Solo voglia di vendetta per tutto quello che lei mi aveva fatto nei mesi precedenti.

E finalmente l'arrivo della terza ora, la prof. che entra e che fa il solito noioso discorso riguardante la media classe e l'andamento generale... Non interessava a nessuno, ovviamente. Poi la consegna delle verifiche. Mi mordevo le unghie inconsapevolmente, il nervoso misto ansia mi assaliva senza lasciarmi pace. Finalmente mi consegnarono quel dannatissimo foglio. Notai subito qualche segno rosso e già iniziai a maledirmi mentalmente e a darmi della rincoglionita. Senza sprecare altro tempo prezioso girai di scatto il foglio per vedere il mio voto: nove e mezzo.

"Merda, speriamo solo che quella troietta non abbia preso dieci" pensai girandomi verso la diretta interessata che si stava avvicinando.

Appena fu abbastanza vicina mi sbattè sul banco il suo voto.

<<Nove! Vediamo se sai fare di meglio, tesoro.>> disse con fare strafottente.

Iniziai ad esultare internamente: avevo vinto.

Con molta calma mi alzai guardandola negli occhi e le mostrai con impassibilità il mio mezzo voto in più. Lasciai che un ghigno di soddisfazione comparve sulla mia faccia mentre lei spalancò la bocca, incredula.

<<Ti ho battuto. Come è successo a me le scorse volte, adesso tocca a te passare al rituale.>> dissi con fare trionfante.

Tutta la classe si era avvicinata a noi, consapevole di questa sfida che era scoppiata da tempo tra me e la troietta. Tutti si lanciarono sguardi d'intesa: sarebbe stato un brutto pomeriggio per la cara Stacy.

Mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo. Questa volta potevo tornare a casa con un bel voto e senza lividi nuovi. Ebbene sì: il "rituale del brutto voto" è il modo con il quale si decide chi prendere di mira. In poche parole i cinque che prendono i voti peggiori della classe e la "perdente" della competizione tra me e l'arpia vengono malmenati alla fine delle lezioni. Non c'è via di scampo per questa forma di bullismo odiosa che sono stata costretta a sopportare per tutto questo tempo... infatti la maggior parte delle volte sono io quella che perde, quella che torna a casa e che si chiude in camera senza farsi vedere dai genitori perché non vuole che la vedano con dei lividi nuovi.

Sono fortemente contro questo "rituale" anche perché l'ho provato sulla mia pelle e, ovviamente, non sono l'unica a trovarlo patetico ed inutile, ma non possiamo fare nulla per toglierlo, ormai è diventato quasi la normalità, purtroppo.

<<HO VINTOOOOO! YUUUUUSSS!!>> urlai. Quel pomeriggio io e Joonhong decidemmo di fare una videochiamata.

<<Vedi che sei fantastica? L'avevo detto io che potevi farcela!>> disse soddisfatto.

<<Yup! Ma allo stesso tempo un po' mi dispiace per Stacy.>>.

<<Ma ti sei rincoglionita? Prendi uno specchio e guardati! Hai ancora il labbro spaccato e quel graffio sulla guancia. Devo ricordarti quello che ti ha fatto per tutto questo tempo?>> incrociò le braccia e assottigliò gli occhi.

<<Anche tu hai ragione... Però tutto questo sistema è completamente sbagliato.>>

<<E come darti torto? Non ho mai sentito parlare di rituali e tradizioni del genere! É semplicemente assurdo!>>.

<<Joonhong...>> dissi con un filo di voce. Mi guardò con aria curiosa. <<Puoi adottarmi? Vengo lì in Corea, mi insegni coreano e frequento la tua scuola. Ti prego, non c'è la faccio più.>>.

<<Emily->>

<<Non usare il mio nome intero, ti supplico. Ancora mi chiedo di che cosa si era fatta mia madre per mettermi un nome del genere.>>.

<<Emy... Anche a me piacerebbe molto che tu frequentassi la mia scuola, ti giuro, ma non vedo come potrei...>> rimase un attimo in silenzio. <<Se ti proponessi un piano completamente folle e fuori dal normale, tu cosa faresti? Lo accetteresti?>> mi chiese con un tono talmente serio che quasi mi fece raggelare il sangue.

<<Ehmm... Dipende. Quanto folle?>>.

<<Vedrò cosa posso fare.>> sbadigliò e si stiracchiò. <<Ora ti saluto, sono maledettamente stanco e domani devo accompagnare MinJi a fare shopping. Kill me, please.>> disse mentre faceva il gesto di pugnalarsi al cuore con un finto coltello. <<Buona notte>>.

<<Buona notte. Dormi bene.>>.

Chiusi la videochiamata e andai a stendermi sul mio letto.

Tirai un altro sospiro di sollievo chiudendo gli occhi e ascoltando il silenzio che avvolgeva la mia stanza. Tranquillità. Solo pura e fantastica tranquillità.

Mi ero portata avanti con tutti i compiti e non c'erano altre verifiche in programma, finalmente potevo rilassarmi seriamente.

Passò, credo, mezz'ora prima che mi arrivasse un messaggio sul cellulare.

Da Troia number one:

Te la farò pagare. Assicurati di prendere un dieci E LODE nella prossima verifica o non posso garantire che arriverai a fine mese.

Se credi che le tue minacce mi facciano paura ti sbagli di grosso.

Brava, goditi il tuo momento di calma prima della tempesta.


Momento di calma? Stava scherzando! Era dall'inizio delle superiori che ero nel bel mezzo di una tempesta con tanto di tornadi, cicloni, fulmini e chi più ne a più ne metta! Se quella era la "calma" allora non voglio sapere che cos'è la "tempesta" che intende lei.

Ancora non capisco perché sia così contro di me. All'inizio del nostro primo anno scolastico insieme andava tutto bene, era chiaro che noi due eravamo le migliori della nostra classe. Poi, lentamente, tutto ciò si trasformò in una competizione che sembra non avere più fine.

E comunque ci tengo a dire che io, essendo contro quella sottospecie di orrenda tradizione, non ho mai partecipato, al contrario di lei che ne prende parte piuttosto attivamente. Credo sia convinta del fatto che in questo modo i più "deboli" abbiano ulteriori motivazioni per fare del loro meglio e quindi di alzare la media della classe. No, il fatto non è che tiene ai loro voti, ha un altro scopo. Alla fine dell'anno scolastico la nostra scuola pubblica le medie di tutte le classi e premia la più brava. Di solito i premi sono delle borse di studio, sicuramente l'arpia punta a quelle.

La mia classe, la 3^D , è sempre stata al primo posto, forse è questo il motivo per cui il rituale continua ad esistere... E forse è anche per questo che gli insegnanti, nonostante tutto, non hanno mai voluto veramente eliminarlo. Esatto, secondo me tutta la scuola è al corrente di questa cosa che solo noi mettiamo in atto.

A volte vorrei solamente sotterrarmi.

A Korean guy who hate school  ||Zelo - B.A.P.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora