PROLOGO

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"Non c'è nulla di immutabile..."

[Eraclito 535 a.C. - 475 a.C. Filosofo greco]

Di una cosa ero assolutamente certa: non potevo più permettermi di perdere neanche un minuto a pensare a ciò che sarebbe accaduto dopo. Non c'era più tempo per questo ormai.

Dovevo andarmene e dovevo farlo in fretta!

Presi la sacca di tela dall'armadio e iniziai ad infilarvi le poche cose che avevo, con una smania disperata.

La luce filtrava appena dalle persiane chiuse. Tenue, poca, avvolgendo la stanza nella penombra, nonostante fosse ancora giorno. Scrutai la camera per sincerarmi di non aver scordato nulla.

Dovevo uscire da lì. Lasciare quella casa.

Subito!

Era una giornata cupa, fredda, con una grande e pesante cappa grigia in cielo che preannunciava ancora neve. Ma non l'avrei vista cadere stavolta. Me ne sarei andata prima...

I polmoni faticarono a riprendere aria per la foga che avevo addosso. Ressi la borsa, oltrepassai il letto e mi incamminai verso la porta.

D'un tratto qualcosa di stonato mi fermò. Qualcosa che non avrei potuto descrivere a parole, ma che era dissonante. Una brezza fredda mi scompigliò i capelli. Mi voltai lentamente verso la finestra: un'anta era accostata.

In quello stesso momento la persiana, mossa dal vento, si spalancò e una scossa elettrica si insinuò sotto la mia pelle.

Le avevo chiuse quando ero uscita di casa, lo facevo sempre! Quella verità mi attanagliava la mente, stringendola come in una morsa.

L'adrenalina aumentò i battiti del mio cuore.

Il mio sguardo vagò intorno, spaventato, come se dentro di me avvertissi un presentimento che non mi dava quiete. Come se mi aspettassi di scorgerlo da qualche parte...

All'improvviso il cellulare che avevo in tasca dei pantaloni vibrò, facendomi trasalire. Lo tirai fuori e inchiodai con lo sguardo il display acceso.

"1 Nuovo Messaggio"

segnalava, ma non riportava alcun numero del mittente.

Restai a fissarlo, col fiato in gola e una fitta al petto.

Quel dubbio stava diventando realtà. Bastava svelassi quel messaggio e ne avrei avuto la certezza.

Me lo sentivo.

Eppure non avevo il coraggio di farlo, come se non leggendolo avessi potuto cambiare le cose. Avessi potuto cancellarle.

Ogni più piccolo frammento di me pregò che non fosse vero. Con mani tremanti pigiai il tasto per aprirlo e mi mancò del tutto il respiro. Un brivido mi percorse intanto che lo leggevo, paralizzandomi all'istante.

"Ti ho trovata"

Il battito del mio cuore impazzì del tutto fino a scoppiare. Il sangue pulsò più veloce nelle vene del collo. Una maschera di terrore si posò sul mio viso.

Sapevo che era lui.

Chiusi gli occhi deglutendo a fatica. Bloccata, come impietrita. I pensieri corsero nella mia testa senza sosta, impedendomi di ragionare e riordinare le cose. Il mio respiro si fece affannoso, mentre giravo su me stessa in preda al panico. Le pareti ruotarono insieme alla stanza.

Sentivo il suo odore agghiacciante... Ora riuscivo quasi a distinguerlo...

Vicino...

Era lì! Adesso ne ero sicura.

Era giunta la resa dei conti. Non c'erano più vie d'uscita per me... non più...

Tutto... è possibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora