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Erano poche, le volte in cui mi fossi sentita interdetta.

Pochissime, le volte in cui si fosse fatto vivo quel leggero fastidio, sulla bocca dello stomaco.

Perché non ce n'era mai stato modo, né motivo.

Eppure, in quel momento, l'impeto della gelosia mi aveva portato ad agire prima del tempo.

Chi diavolo era Oriana Sabatini?

Portava il nome di una delle giornaliste e scrittrici più arroganti e antipatiche degli ultimi decenni.

E anche la migliore, una delle mie preferite.

La cosa mi infastidiva ancora di più, perché adoravo quel nome.

Quasi quattro milioni di seguaci su Instagram, qualche comparsa in alcuni film argentini, qualche soap opera sud americana da protagonista in età adolescenziale, qualche canzone propria in inglese e spagnolo e qualche cover.

Sotto le luci delle telecamere da età infantile, per via dei suoi genitori, amati in Argentina come Albano e Romina in Italia.

Una figa da paura, di quelle di fronte alle quali non puoi davvero nulla.

La tipica ragazza dalla bellezza disarmante e anche inconsapevole di averla, e per questo sempre pronta a portare in alto la bandiera della semplicità, mostrando il proprio corpo seppur imperfetto e accettandosi e amandosi per come si è.

Facilissimo, certo.

Un esercito di fan ad idolatrarla, su ogni piattaforma social possibile, una famiglia a supportarla in ogni scelta di vita, una madre sempre pronta a vantarsela, spifferando anche aneddoti che sarebbe meglio tenersi per sé.

La tipica persona che non fa per Paulo.

Ma con la quale ha avuto un flirt, quando aveva deciso di fare la testa di cazzo, un paio di anni fa.

Ecco perché mi ricordava qualcosa, questa ragazza.

Alcune pagine Instagram tifavano ancora per loro due, unendo in un'unica parola i loro cognomi per creare la ship.

Che patetici.

Perché gli aveva commentato la foto?

Sa che le menti delle persone cominciano a viaggiare, e parlare, e fare cose esagerate, oltre la realtà delle cose.

Gli argentini, poi.

Era già successa una cosa simile, quando, durante un ritiro estivo, Gonzalo Higuain, scherzando, l'aveva nominata durante una diretta Instagram di Paulo, senza che tra i due ci fosse stato nulla.

La mattina dopo, i giornali argentini li davano già per sposati e chissà, forse di quella diretta continuavano ancora a parlarne in qualche programma a cui lei decideva di partecipare insieme alla madre, e durante il quale nessuno confermava o smentiva quel che ci fosse tra loro.

Anche quando non c'era effettivamente nulla.

Paulo, per contratti stipulati con la società, non poteva intervenire in questo genere di cose, come un qualunque tronista appena venuto fuori da Uomini&Donne e spiegare i fatti suoi, e, come mi aveva detto tante volte, neppure gli interessava più di tanto.

"Tanto oggi parlano di una cosa, domani ne verrà fuori un'altra. L'importante è che chi mi conosce sa il vero", mi diceva sempre.

Questa clausola, però, lo portava ancor di più a stare nel mirino del ciclone, oltre che per il suo lavoro, anche per la vita privata.

Más que nunca - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora