§ 50 §

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"Salve, dove posso trovare lo studio in cui sta lavorando Harry Styles?" chiese Louis al receptionist della sede dell'Everyday Mag.

"Quello nuovo?" L'uomo, di molto più grande, ridacchiò, "Capelli ricci?"

"Sì, lui." L'uomo rise di nuovo. "Ha fatto la figura dell'idiota quando è entrato. Dovrebbe essere nello Studio 12." Louis annuì prima di accigliarsi, "Umm, e dove sarebbe?"

"Ti accompagno," offrì l'uomo gentilmente; Louis gli rivolse un sorriso di gratitudine in risposta.

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"Ma cosa intende per 'ha fatto la figura dell'idiota'?" Il receptionist stava accompagnando Louis allo studio, quindi il più piccolo cercò di fare conversazione. "Beh, è entrato, è inciampato sull'inserviente ed è caduto nella bacinella dell'acqua sporca." Entrambi risero.

"Non ci siamo presentati; io sono Ben." Louis gli porse la mano. "Piacere di conoscerti Ben, io sono Louis, il ragazzo di Harry."

"Ooh lala. Da quanto state insieme?" Ben mosse le sopracciglia con fare scherzoso.

"Wow, non lo so nemmeno... Penso che siamo vicini a sei mesi." Louis sorrise, si sentiva a suo agio con Ben. "Ma ci frequentavamo già due mesi prima che diventasse ufficiale..." Il più grande annuì, sapeva come ci si sentisse ad essere innamorati.
Sfortunatamente, sua moglie era deceduta due anni prima. Lui era in pensione, ma senza quella di sua moglie non riusciva a pagare le bollette, quindi aveva dovuto trovare un lavoro a ottantadue anni.

"Ecco la tua fermata Louis." Sorrise, "Spero che tu ed Harry vi divertiate."

"Grazie," mormorò Louis; gli piacevano le persone come Ben.

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Tre bussate alla porta, e qualche secondo dopo, una donna alta aprì la porta dello studio.

"Posso aiutarti?"

"Salve, sono qui per vedere Harry... è permesso?" La sua personalità timida fece la sua comparsa mentre si mordeva il labbro e abbassava la testa.

"Ma è la voce di Louis?" Una voce piuttosto familiare si sentì da dietro la porta. Poi una testa riccia comparse sulla porta.

"Lou!"

"Ovviamente vi conoscete, quindi prego tesoro accomodati," disse la donna, allontanandosi.

"Ehi Hazza." Il più giovane abbracciò il suo ragazzo.

"Che ci fai qui Lou?"

"Non potevo perdermi il tuo primo giorno di shooting Daddy." Harry ruggì dandogli un pizzicotto sul fianco a mo' di finta punizione. "Sono così felice di vederti piccolo. Sono tutti così carini. Oddio devi conoscere Jan, ha un sacco di storie interessanti da raccontare." Louis rise per l'entusiasmo del suo ragazzo mentre veniva trascinato nella stanza.

Sì, era tutto a posto.

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Sei ore dopo, a casa

"Harry apri tu mi sto facendo un bagno," gridò Louis quando si sentì il campanello. "Vai tu Lou; sto cagando." Louis quasi non soffocò.

"Troppe informazioni Harry!" Riluttante, Louis uscì dalla vasca velocemente prima di mettersi un accappatoio. "Arrivo arrivo," gridò quando il campanello suonò di nuovo.

Aprendo la porta le spalle di Louis caddero alla vita e un cipiglio comparse sul suo bellissimo viso.

"Kayleigh," disse freddamente. "Oh, ciccione sei tu," rispose entrando prepotentemente. "Dov'è Harry?" chiese. Louis si accigliò, chiudendo la porta e girandosi verso di lei, affermando senza mezzi termini, "Sta cagando."

L'espressione di Kayleigh si trasformò in disgusto puro, quasi come se pensasse che Harry fosse troppo perfetto per fare una cosa del genere.

"La natura chiama," asserì Louis.

Improvvisamente si sentì lo scarico del water, e Kayleigh si accigliò quando vide Harry scendere le scale, girandosi velocemente verso Louis e sussurrando "Ricordati ciccione, non sei nulla paragonato a me, quindi faresti meglio a toglierti di mezzo."

Per una volta Louis ne ebbe abbastanza di venire insultato, quindi, senza aver notato Harry entrare nella stanza, proclamò a voce alta "Fottiti Kayleigh, non piaci a nessuno! Sei cattiva e orrenda e snob e una fottuta idiota. Vaffanculo!"

Harry sussultò, "Louis! Ma che cazzo? Come hai potuto dire cose del genere?" Harry alzò il tono di voce, entrando nella stanza, abbracciando una Kayleigh singhiozzante.

"No Harry non è come sembr-"

"Risparmiatelo. Esci e basta."

"Ma Haz io non-"

"Vai via!" gridò Harry.

Louis si girò verso il portone principale, ancora in accappatoio.

"Wow," disse mentre una lacrima gli scendeva sul viso. "E pensare che solo qualche sera fa mi stavi pregando di non andarmene."

Louis fece per andarsene, prima di guardare ancora una volta Harry. "Questa è casa mia Harry."

Il più piccolo fissò il suo ragazzo, e considerò di chiedere a lui di andarsene, ma decise che non voleva stare in quella casa un minuto di più.

Questa fu l'ultima cosa che Harry sentì prima che Louis uscisse di casa, la porta che sbattè con un forte botto.


Buonasera a tutti;
Mi scuso tanto per il ritardo negli ultimi aggiornamenti ma sono in quinta superiore e potete ben capire che sono presa con le bombe. Quindi scusatemi, ma devo dare delle priorità.
Non so quando aggiornerò, la settimana prossima è un po' improbabile e anche quella dopo. Magari approfitterò del ponte dell'1 novembre.
Giuls

Panties & Prison » Larry Stylinson Mpreg || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora