~sperare di essere neve~

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Mia
Sento un gelo allo stomaco e la mia gola riempirsi di acqua facendomi tossire, apro gli occhi e mi ritrovo Louis con un ghigno sul volto e un secchio di ferro vuoto nelle mani, abbasso lo sguardo su di me e vedo che sono bagnata dai piedi ai capelli

"Buon svegliata dolcezza" ride accendendo la luce che mi fa accecare

"C-che o-ore s-son-sono?" Chiedo tremando dal freddo e con le lacrime agli occhi

"Le quattro del mattino. Siamo in ritardo" guarda il suo orologio al polso. Solo ora mi ricordo l'evento accaduto ieri. Inizio a singhiozzare sussurrando dei "no, ti prego" porto le gambe al petto piangendo e tremando come una foglia. Sento la porta del mio armadio sbattere e una coperta posarsi sulla mia schiena e chiudersi in avanti

"Ascugati, non voglio che ti ammali" spiega il suo gesto con voce leggermente più "tenera" e esce dalla mia camera sbattendo la porta con frustrazione. Non voglio farlo arrabbiare di prima mattina, quindi mi affretto a farmi una doccia calda e rilassante. Le gocce d'acqua scendono con velocità sul mio corpo segnato da lividi violacei e da graffi procurati da le cinture dei miei fratelli maggiori. Insapono i capelli con lo sciampo alla cannella di Zayn e mi lavo il corpo con il bagnoschiuma al marshmallow di Harry. Dopo essermi vestita con dei jeans nerie un maglione nero con scritto in rosso "Christmas" inizio a preparare la valigia con le lacrime agli occhi

~❤~

Scendo al piano di sotto con i prividi che mi percorrono la schiena per il freddo di questo inverno, sposto la valigia vicino alla porta e mi avvicino alla finestra appannata dal troppo freddo, creo un velo di calore soffiando su di essa e con la manica tolgo quel bianco che evita di farmi vedere, mi avvicino ancora di più con il viso e mi accorgo che della neve candida ricade sul terreno di questa città con leggiadra e con magia in ogni suo movimento a causa del vento

"Hai preso tutto?" Una voce acuta cattura la mia attenzione facendomi distogliere lo sguardo da quel colore capace di far vedere solo il bello di questa città

"Si" sussurro a testa bassa tirando su con il naso

"Tieni" alzo di poco la testa dal pavimento caldo in legno chiaro e incrocio i suoi occhi ghiaccio con i miei grigio scuro per il mio umore, lui mi porge una tazza di tè caldo non smettendo neanche per un secondo di guardarmi negli occhi con tristezza, tristezza di cui non capisco la provenienza. Dopo che ho bevuto il tè Louis prende la mia valigia e mi fa cenno di mettermi il giacchetto e seguirlo, ma non posso ora. Non lo lascio parlare che corro al piano superiore e entro nella camera di Liam e Zayn in punta di piedi, mi siedo al bordo del letto di Liam e gli prendo la mano scostando un suo ciuffo di capelli ribelli che gli ricadono sul volto con delicatezza e scoppio a piangere in silenzio portando la sua mano vicino alle mie labbra e iniziando a far toccare le mie sottili e rosse labbra sulla sua mano di un colore latte, le lacrime scendono con velocità sul mio viso segnando più il mio cuore che esso, poso la sua mano sulla mia guancia trattenendo i singhiozzi con difficoltà e con timore che si potesse svegliare da un momento all'altro

Louis
Sto per chiedere a Mia di aprire il bagagliaio della macchina per far collocare la valigia in macchina, ma la vedo voltarsi verso le scale con le lacrime agli occhi e corre via sulle scale entrando in camera di Liam e Zayn. Dire che mi fa male lasciarla e vederla soffrire in questo modo può essere scontato per voi e lo è anche per me, ma non posso lasciarla ancora con noi. Quel collegio è uno dei migliori in tutto il regno unito e lì so che non gli faranno mancare nulla. Qui gli facciamo solo male e non posso vederla soffrire ancora. Ho mille problemi con ognuno dei miei fratelli e il lavoro va malissimo, non guadagno abbastanza per crescere ancora tre ragazzini e se Zayn se ne va di casa io non saprei come fare. Molte volte litighiamo per questo e molte volte è intervenuta Mia cercando di evitare l'inevitabile. Sfogo la mia rabbia su di lei come fosse un sacco da box senza pensarci e quando mi riprendo so di averla fatta soffrire, non solo fisicamente anche psicologicamente, soprattutto psicologicamente, per questo sono freddo con lei, gli provoco ferite di ogni Poso la valigia in soggiorno e piano piano mi avvicino alla stanza dei ragazzi cercando di non farmi notare, mi affaccio e guardo la scena con le lacrime che rigano il mio viso con dolore, io così non ci riesco! Scendo di sotto, carico la valigia nella macchina e mi siedo all'interno con lo stereo della macchina a tutto volume cercando di sopraffare il rumore dei miei pensieri

Mia
Lascio un dolce bacio a stampo sulle labbra del mio fratellone e esco dalla camera rimboccandogli le coperte come fa lui con me, scendo le scale e entro in macchina, pronta a subire insulti provocatori e schiaffi, ma lui non dice niente, si limita ad abbassare la radio ed accendere il motore della macchina con un tremolio delle mani

~❤~

Louis parcheggia la macchina all'angolo innevato della strada e mi fa scendere da essa prendendo la valigia, suona il campanello gelido

"Chi è?" Chiede una voce più tosto roca, che mi fa subito pensare a Harry. Scoppio a piangere cercando di trattenere le lacrime e i singhiozzi, ma la cosa mi sembra impossibile, mi asciugo le lacrime e aspetto la risposta di mio fratello

Louis
"Chi è?" Sto per rispondere, ma il pianto della mia bimba mi fa distrarre, mi sento un mostro. La sto facendo soffrire in un solo gesto, ma se restasse con me le farei solo del male in più di quanto potrei farle qui. Faccio un respiro profondo vedendo che si asciuga le lacrime e rispondo con voce barcollante

"Salve, sono Louis Thomson, sono qui per portare mia sorella Mia Thomson" il cancello in ferro si apre in un cigolio che mi fa gelare il sangue. Entriamo dentro e una signora sui cinquant' anni ci saluta

"Piacere, lei deve essere Louis e tu la piccola Mia" dice stringendo la mia mano e lasciando una carezza fredda sul volto di Mia

"Bene, se mi vuoi seguire piccola. Arrivederci signor. Thomson" prende per il braccio la mia bimba e la trascina con forza con lei. Le lacrime stanno minacciando di uscire e il mio cuore viene ferito dalla stessa lama che ha ferito il cuore della mia famiglia. Sto per girarmi ed uscire da lì, ma vedo con i miei occhi Mia staccarsi dalla presa della direttrice e correre da ne stringendomi un abbraccio piangendo come non mia, rimango del tutto spiazzato dal suo gesto, dopo tutto quello che le ho fatto lei mi vuole ancora bene?

"Hey piccola, stai calma, qui starai bene, te lo prometto" le lascio un bacio sulla testa e la sento stringersi ancora più forte alla mia felpa

"Ti fidi di me?" Le chiedo, ma so per certo che non mi risponderà. La vedo alzare di poco il viso facendo incrociare il suo grigio chiaro con il mio azzurro. Amo che i suoi occhi cambino colore a sentimento.

"Come non potrei?" La sua risposta mi fa aprire leggermente la bocca, i miei occhi si aprono di poco e il mio cuore si riempie di gioia

"Mi scusi, ma dobbiamo andare Mia" la direttrice la prende per il braccio e la poeta via da me come fosse niente. Il bello che sono stato io a darle il permesso.

cuore di vetroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora