~schegge di vetro~

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Liam
Mi sveglio grazie a un gran rumore proveniente dal salone, guardo il cellulare sul mio comodino che segna le cinque e mezza del mattino, mi giro verso Zayn il quale dorme beatamente con le cuffie sulle orecchie, mi avvicino a lui e gliele tolgo, mi infilo i calzini e mi sbrigo a correre in salone non capendo la situazione, scendo l'ultimo gradino e mi ritrovo il mio fratellone in preda alle pacrime mentre urla e butta tutto quello che trova sul pavimento. Menomale che in famiglia l'unico ad avere il sonno leggero sono io. Si mette le mani nei capelli e cade a terra sui pezzi di vetro di un vaso, subito corro da lui alzandolo da terra con facilità. Lui essendo più basso di me è anche più facile prenderlo di peso. Metto il suo braccio sulle mie spalle e porto le mie mani sotto le sue cosce alzandolo da terra a mo' di sposa, lui colloca la testa nell'incavo del mio collo facendo scivolate varie lacrime sulla mia schiena nuda (dormo solo con i pantaloni del pigiama). Vado in bagno prendendo il disinfettante, l'ovatta, il mercurio cromo e dei cerotti, mi siedo sulla tazza del water e lo metto seduto sulle mie gambe medicandogli le ferite e lasciandolgli vari baci sul collo e sulle guance. In questo momento sembro io il più grande, ma di questo non importa. Gli metto i cerotti e lo stringo forte cercando di calmare il suo pianto, cosa che mi riesce facilmente

"Ho fatto una cazzata Liam" lo porto a cavalcioni sulle mie gambe guardando non capendo, lui abbassa lo sguardo e si rifugia con la testa sulla mia spalla scoppiando a piangere silenziosamente, gli alzo la testa con due dita sotto al mento facendo incrociare il suo mare con il mio cioccolato

"H-ho mandato via Mia da casa e l'ho portata in un collegio" a quello parole lo faccio alzare e gli tiro uno schiaffo in pieno viso con tutta la forza che ho. Non sono mai stato d'accordo su usare le mani, ma questa volta uno schiaffo è poco. Copre subito il punto colpito con la mano e scoppia a piangere ancora più forte cercando di abbracciarmi e nonostante io sia arrabbiato con lui non riesco a non stringerlo. Dopo essere riuscito a calmarlo mi siedo sul divano e lui mi segue a ruota sedendosi accanto a me

"L'ho fatto per non recarle altro male" sussurra posando la testa sul mio braccio e io lo circondo con esso lasciandogli un bacio sulla testa

"Perché? Perché sei qui? Perché non te ne sei fregato come gli altri? Perché non mi odi?" Mi chiede non trovando un contatto visivo con me, sospiro amaramente lasciando un bacio sulla sua guancia rossastra dal pianto

"Ti voglio bene Lilli" sussurra prima di addormentarsi e il mio cuore si ferma alle sue parole, era da quando ero piccolo che non mi chiamava in questo modo. Con molta e dico molta fatica lo prendo in braccio e lo porto nella sua stanza rimboccandogli le coperte e lasciandogli un bacio sul naso. Non sentivo Louis chiamarmi così da quando avevo quindici anni, o solo dirmi un "ti voglio bene". I miei pensieri si fermano quando sento un piccolo contatto sulla mia spalla, mi giro trovando un riccio tutto assonnato che si strofina gli occhietti con dolcezza

"Mi fa m-male la t-testa Lilli" si lamenta singhiozzando leggermente e io sospiro capendo che non riuscirò a dormire, gli faccio cenno di seguirmi e mi dirigo in cucina preparando un tè caldo per il mio ricciolino. Una volta pronto lo metto in una tazza e mi giro e porgo la tazza al piccolo che sta morendo di sonno, mi siedo accanto a lui e aspetto che beva tutto. Una volta finita la tazza posa la testa sul mio petto e chiude gli occhi, lo prendo in braccio e lo porto nella sua camera, dove trovo un Niall che dorme a pancia in su mentre borbotta qualcosa di incomprensibile. Esco dalla stanza chiudendo la porta, scendo le scale e mi siedo sul divano scoppiando a piangere, perché tutto a noi...io così non riesco più a vivere. Metto le mani nei capelli cercando di pronunciare un piccolo urlo, ma non mi riesce; mi alzo dal divano di stoffa bianca e inizio a camminare per tutta casa in preda ad un attacco di panico, io non ci riesco a vivere così. Corro al piano superiore entrando nella mia camera e afferrando il telefono, scendo le scale guardando l'ora e mi rendo conto che sono le sette e un messaggio mi arriva, un messaggio che mi fa correre al bagno vomitando tutto quello che ho nello stomaco. Piango, piango e piango, non so fare altro che piangere sul latte versato. Prendo coraggio e scrivio

Sorellina❤

Ti prego Liam, vieni a prendermi, non voglio stare qui. Voglio stare con voi, non vi voglio stringerti forte. Ti prego, non voglio stare lontana da voi. Liam, ti prego

Amore mio, lo sai che ti amo tantissimo e non potrei mai vederti star male, ma io non posso venirti a prendere, anche se vorrei tanto. Non ho la tua custodia e l'unico che può levarti da quello schifo è Louis

Ti prego, tieni duro amore mio, lo so che sei capace: sei riuscita a superare ogni ostacolo e sono sicuro al cento percento che tornerai ancora più forte di quanto tu sia già

Ho paura Lilli. Ho tanta paura

Non devi averne piccola. Ti prometto che riuscirò a farti uscire da lì prima di Natale. Promessa di fratello maggiore

Ti fidi di me?

Si

Chiudo il telefono e mi accascio sul pavimento chiedendomi perché abbia deciso di stare zitto? Io ero l'unico a poter far ragionare Louis e invece ho deciso di tacere per paura che potessi stare male, ma con questo gesto ho fatto stare male me e i miei fratelli, ho fatto piangere ogni notte Niall, ho fatto urlare Zayn per non far vedere il suo dolore, ho fatto alzare le mani a Louis per i problemi causati, ho fatto perdere a Harry il significato di famiglia e soprattutto ho fatto perdere a Mia la felicità. Sono stanco di tacere, ma non riesco più a parlare....ho troppa paura


Hey ragazzi, come state? Io bene. Questo capitolo non è il massimo, lo so, ma ho cercato in tutti i modi di farvi capire il perché della paura dell'incertezza di Liam. Spero che vi piaccia lo stesso, nonostante gli errori grammaticali e qualche scena  lenta

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