Capitolo 9

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Provavano un moto irrefrenabile di una violenza incontenibile che li spingeva irrimediabilmente a toccarsi reciprocamente i corpi, graffiare la pelle, i muscoli e le membra, i visi accarezzati con troppa forza si riempivano di sangue e i vestiti si strappavano e stropicciavano per il motivo sbagliato.

L'aria era pesante attorno ai due ragazzi, pregna delle loro imprecazioni, i loro sguardi erano intensi e insieme ciechi del tutto.
Questo finchè la voce di Madama Pince, furiosa e presagio di un finale non proprio lieto di quella loro piccola lite, non li raggiunse, bloccandoli sul posto ancora ansanti.

Si girarono contemporaneamente e la bibliotecaria sussultò nel notare immediatamente il sangue scuro che usciva dal naso di Malfoy e dalla bocca di Potter, sopra di lui prossimo a sferrargli un altro colpo in pieno viso.
Era corsa tra gli scaffali andando alla ricerca della fonte di tutto quel trambusto, ma non avrebbe mai immaginato che si trattasse di una rissa, non in biblioteca!

Intanto un capannello di studenti distratti dalle loro normali occupazioni si era raggruppato attorno ai due come fossero stati una fenomeno da baraccone.
Harry fu sicuro di veder volare qualche moneta e solo in seguito, quel pomeriggio, scoprì che dall'inizio dell'anno si accettavano scommesse sulla probabilità che lui e Draco passassero alle mani oppure finissero a letto.

Inutile dire che, quando lo scoprì, arrossì pensando alla notte appena trascorsa nel dormitorio dei Serpeverde.

In quel momento però, ben altri problemi si sottoponevano forzatamente alla sua attenzione: il primo era lo sguardo furioso di Madama Pince, ma rimase il primo solo per poco perchè ben presto, Malfoy lo riportò sull'attenti.

"Che schifo Potter, mi stai sanguinando addosso, levati."

E si mosse, come per alzarsi e spostarsi di dosso Harry, ma, malauguratamente, la coscia del moro che faceva perno in mezzo alle gambe del Serpeverde sfregò contro il suo inguine, portando la tensione e l'imbarazzo a regnare incontrastati tra i due.
Il moro aveva guardato l'altro negli occhi per un attimo ed era stato sicuro che avessero entrambi provato lo stesso brivido.

Ora Malfoy era rosso in viso, boccheggiava agitato come tentando di dire qualcosa e aveva paura di muoversi di nuovo, temendo di provocare reazioni scomode per entrambi.
Potter non era da meno: era sempre stato un libro aperto e ora quel disagio glielo si leggeva a chiare lettere sul volto.

"Scusa"

Lo mormorarono nello stesso momento ed entrambi divennero paonazzi un attimo dopo.
Allora Harry non ne potè più, iniziava a fare davvero troppo caldo in quella biblioteca, in quei vestiti.
Con la grazia di un elefante si spostò da Malfoy sedendosi lì di fianco e asciugandosi il sangue con la manica della divisa, nonostante, forse, non fosse altro che una scusa per coprirsi un minimo il viso, che non era mai stato più rosso di così.

"Scusa"? Ma come accidenti mi è venuto in mente?!

Pensavano entrambi, sconcertati dal proprio comportamento così follemente incoerente.
Insomma si erano picchiati furiosamente fino a pochi istanti prima e ora, per uno stupido contatto per una volta non ostile nè tantomento intenzionale, sentivano il genuino bisogno di scusarsi?
Era chiaro a tutti tranne che a loro, ormai, che erano o troppo confusi o troppo spaventati per concepire la verità dietro le azioni.

Fu Malfoy ad alzarsi per primo da terra e farsi largo tra la piccola moltitudine affollatasi in quel corridoio, non facendo caso ai rimproveri di Madama Pince che lo seguirono nel suo tentativo di fuga.

Si trattò di un tentativo appunto perchè fallì miseramente ed entrambi i ragazzi vennero spediti in infermeria e costretti a passare lì la notte, mentre alle rispettive case venivano tolti cinquanta punti.

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora