~𝓕𝓲𝓷𝓪𝓵𝓶𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓵𝓲𝓫𝓮𝓻𝓪~

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Dylan pros.

Piano piano il battito tornò regolare e insieme a Connor caricammo lo zietto in macchina per portarlo finalmente nel posto in cui doveva stare fin dall'inizio il suo inferno personale.

Inferno, una parola usata in vari modi ma sempre per indicare qualcosa di orribile e spaventoso. Ci hanno sempre insegnato che l'inferno é come fu descritto da Dante Alighieri nella sua divina commedia con i vari gironi uno più terribile dell'altro, persone che urlano dal dolore e fuoco ovunque, ma secondo voi esiste davvero l'inferno?

Secondo me la vita fa già parte dell'inferno, dipende dalle tue azioni, dai tuoi pensieri. Ognuno ha il suo inferno personale che prima o poi ti raggiungerà e riscatterà il conto e in quel momento l'inferno stava riscuotendo su Jonathan Christopher Cooper, il caro zietto che finalmente poteva subire tutto quello che meritava, tutto il male che aveva fatto a persone che non lo meritavano per niente compresa Joy e me, lui era una di quelle persone che pur non volendo resteranno per sempre nella tua memoria perché purtroppo il bene si scorda ma il male resta, proprio per ricordarti il dolore che hai dovuto passare.
Questo purtroppo l'avevo capito col tempo e soprattutto con Joy perché so che riuscirà a superare il trauma che ha subito ma non potrà mai dimenticarselo e questo fa stare male anche me, quanto vorrei poter prendere il suo dolore, i suoi ricordi e trasferirli su di me, prendere tutto quello che le ha fatto del male e spostarlo su di me anche se quel male così insopportabile dovrei subirlo io, per lei questo ed altro.

A farmi tornare sul pianeta terra ci pensó Connor:
"Oh riprenditi deficiente! Non é il momento per fare l'ebete" disse urlandomi praticamente contro ma in fin dei conti era pienamente comprensibile, stava cercando di trascinare Jonathan da solo fino all'auto

"Povero cucciolo hai ragione" dissi prendendolo per il culo ma andando di corsa ad aiutarlo

"Sta zitto coglione"disse mentre rapidamente riuscimmo a mettere Jonathan comodamente steso nel bagagliaio

"Dai non fare così" dissi per poi scoppiare in una fragorosa risata ed entrare in auto

"Ridi ridi stronzo" disse seguendomi in macchina prima di scoppiare anche lui a ridere

"Allora parliamo di cose serie" disse quando si riprese

"Immagino che cose serie" dissi

"Sono veramente cose serie" disse facendo l'offeso

"Dai sentiamole allora" dissi mentre percorrevo la strada diretto all'inferno di Jonathan

"Cosa regalerai a Joy per San Valentino?" Disse curioso come non mai

"San Valentino?" Dissi incredulo, non era possibile che fosse già San Valentino, no dai mi stava pigliando per il culo sicuramente

"Si, é tra una settimana" disse scioccato per poi continuare "Non mi dire che te ne sei dimenticato"

"Cazzo, merda, porca puttana, ti giuro che non lo sapevo, con tutto quello che ho avuto da fare e i continui pensieri mi sono scordato" dissi rendendomi conto che ero nella merda, era rimasto pochissimo tempo per organizzare qualcosa per il mio amore, ma sicuramente avrei trovato un modo

"Caspita Dylan, se non ci fossi io potevi-" disse prima che lo interrompessi

"Rimanere senza fidanzata e futura sposa, lo so" dissi completando la sua frase e rivolgendogli uno sguardo pieno di gratitudine, veramente se non ci fosse stato lui, non oso immaginare cosa sarebbe successo.

Arrivammo finalmente davanti all'inferno del caro Jonathan, la stazione di polizia, anche lui come Michael é ricercato per aver dato fuoco a casa mia e per aver ucciso mio padre, quindi quale posto migliore di questo per fargli scontare tutto quello che aveva fatto.

~𝑼𝒏'𝑨𝒎𝒐𝒓𝒆 𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora