Capitolo 21

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Alla fine Harry si era seduto a gambe incrociate di fianco a Draco, che invece era rimasto sdraiato e rideva a crepapelle per quanto Harry gli aveva appena raccontato.

"Davvero? Cioè vorresti farmi credere che disinfesti il giardino in questo modo? Insomma è da barbari!"

Il moro ridacchiò a sua volta e mise una mano dietro la testa, appoggiandosi alla testiera del letto di Draco.
Com'erano arrivati a parlare di quando dai Weasley arrivava il momento di disinfestare il giardino e tutti quanti si mettevano a lanciare gnomi in aperta campagna?
Davvero non se lo ricordava...

"Beh non è così male, dovresti provare è piuttosto divertente. Si può fare anche a gara a chi lo tira più lontano."

Draco rise più forte portandosi le mani sul petto, mentre Harry si lasciava contagiare da quella sua improvvisa ilarità, ma con la mano libera lo spingeva per una spalla a girarsi, come mandandolo a quel paese.

"Oh finiscila. Tanto quando ci proverai mi darai ragione"

Tra una risata e l'altra il Serpeverde tornò a girarsi verso James e gli puntò un dito contro.

"È qui che ti sbagli, non c'è modo che io possa provarci. Ho una dignità."

"Beh, potresti farne a meno per una volta"

"Assolutamente no!"

Esordì il biondo profondamente offeso, un attimo prima di abbandonarsi a un sospiro divertito e mettersi su un fianco, appoggiando il peso su un gomito e il viso sul palmo della mano.

"E perchè? Insomma senza la tua fissazione per la dignità non ti saresti isolato in questo modo..."

Ora il tono del suo interlocutore era serio e Draco non potè fare a meno di storcere il naso: per una volta che si stava divertendo... ti pareva che non dovesse esserci il rovescio della medaglia.

"Ti sbagli, non sarebbe cambiato niente... nemmeno se facessi il primo passo qualcuno mi parlerebbe, mi credono un Mangiamorte assassino, un mostro della peggior specie e se è un mostro che vogliono, non sarò io a deluderli."

Per un po' il Grifondoro rimase in silenzio, immaginando il viso di Draco poco distante e immaginando di allungare le dita nel buio della stanza per sfiorare la sua pelle perfetta, bianca e liscia come il marmo.

"Allora perchè hai deciso di tornare a Hogwarts quest'anno? Se è davvero come dici sarebbe stato piu facile starsene a casa, non credi?"

Il biondo si morse nervosamente un labbro, esitando a dargli una risposta.
Non era ancora razionalmente sicuro al cento per cento di potersi fidare di James, eppure emotivamente sentiva solo il bisogno di confidarsi con lui, per questo alla fine parlò.

"No, non lo sarebbe stato. Da quando mio padre è ad Azkaban mia madre è... beh non l'ha presa bene"

Il moro tacque, lasciò che fosse il biondo a continuare e lui lo fece dopo aver soffocato una risatina nervosa.

"Sembra invecchiata di cent'anni e resta tutto il tempo in camera sua, non sopporta nemmeno che la vada a trovare. Figuriamoci, non riesce a guardarmi in faccia..."

La voce del biondo risuonava debole in quella stanza, delle risate di poco prima era rimasta solo un'eco lontana.

"Non ce l'ha con me, non direttamente. Ma le ricordo mio padre e... la famiglia che ha distrutto per sempre."

Harry guardava Draco, cercando il suo viso, era spaventato di poter trovare una lacrima, illuminata dai raggi della luna, brillare sulla sua guancia.

Fu sollevato quando non accadde, ma non quanto dispiaciuto di non aver nemmeno intuito fino a quel momento cosa Malfoy stesse passando.
Arrivò a chiedersi se mai quel ragazzo fosse stato completamente felice, anche solo per un breve periodo.

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora