Capitolo 22

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Harry si sentiva fregato.
Si era fatto ammaliare dall'eleganza di Draco Malfoy, lasciando che con quelle sue lunghe dita affusolate, tessesse attorno a lui una sottile ragnatela e che, con ogni sguardo, la stringesse un po' di più attorno alla sua gola.

E ora scopriva che il Serpeverde era talmente innamorato di un altro ragazzo da non aver mai nemmeno preso in considerazione lui?
Non aveva tutti i torti in ogni caso, non lo conosceva, cosa poteva pretendere?
Se si fosse rivelato probabilmente, anzi sicuramente, sarebbe andata come al sesto anno e il biondo si sarebbe limitato a rifiutarlo lì su due piedi.

Per questo era fregato, perchè poteva solo restare a guardare Draco cadere tra le braccia di quest'altro imbecille.

Nonostante ciò gli aveva promesso di passare da lui anche la notte di Halloween e si era così guadagnato un gran sorriso che nemmeno aveva potuto vedere con i suoi occhi, solo intuire nel buio.

Comunque gli era sembrato che Draco ci tenesse particolarmente a quella festività, non si sarebbe mai sognato di rifiutare solo per star dietro alla solita cena in Sala Grande e al successivo e consueto disordine della torre dei Grifondoro.

Ciò che non avrebbe potuto prevedere invece era che arrivare a quella sera sarebbe stato più faticoso di quanto avesse previsto.

Non ci fu un evento in particolare che scatenò la sua crisi, ma si accorse che quella trepidazione che durante il giorno provava in attesa della notte non era positiva, lo distraeva e riusciva a renderlo vulnerabile, nevrotico e intrattabile.

Comportamenti che lentamente stava imparando a lasciarsi scivolare addosso, come il costante chiacchiericcio e gli sguardi che lo seguivano per i corridoi, l'angosciante impossibilità di avere un attimo di pace e l'infinità di sconosciuti che, troppo pigri per aprire un giornale lo riempivano di domande su fatti di dominio pubblico, fatti di cui a quanto pare nessuno sembrava averne abbastanza, fatti che voleva solo cancellare e dormire sonni tranquilli, erano tornati ad essere insostenibili.

Perfino Ron ed Hermione, sebbene non avessero più accennato all'argomento "Draco", continuavano a studiarlo come un animale di specie rara chiuso in una gabbia.
La mattina di Halloween, a colazione, Harry decise di buttare giù le sbarre.

"Che diamine volete?"

Sbottò sbattendo il coltello sporco di burro sul piatto e facendo sussultare i due di fronte a lui.

"Harry, controllati..."

Lo redarguì Hermione, facendo guizzare gli occhi tutt'intorno a disagio, come faceva sempre quando di mezzo c'era un segreto.
Ma Harry era stufo pure dei segreti, ne aveva avuti sempre fin troppi e ora ne odiava solo il sentirne parlare.
Perchè tutto non poteva essere facile come quando era con Draco?
Perchè tutto doveva dargli così  sui nervi?

"No, Hermione. Non ne ho voglia"

Incrociò le braccia al petto e sollevò entrambe le sopracciglia come se la stesse invitando apertamente a giudicarlo per quella crisi di nervi.
Lei non si azzardò, ma Ron si inserì nella conversazione.

"Sei insopportabile Harry."

"RON!"

"Qualcuno doveva dirglielo, Hermione"

Asserì lui e di nuovo lei non proferì parola, limitandosi a una smorfia e a un sorso di succo di zucca.

"Grazie Ron, sei un amico"

"Oh finiscila Harry, ora ti metti a fare il permaloso solo perchè non ti rendi conto di come sia diventato impossibile anche solo instaurare una conversazione!"

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora