Capitolo 29

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Nè Ron nè Hermione tentarono di porre un freno alla rapida fuga di Malfoy dalla Tana, entrambi del tutto consapevoli che non avrebbero mai potuto estorcere al biondo alcunchè.
Ad ogni modo quella visita così breve ed inaspettata li lasciò turbati e scossi dai sensi di colpa: quello che aveva detto Draco era vero, avrebbero dovuto vergognarsi di farsi rimproverare da lui per essersi arresi così in fretta con il loro migliore amico.

"Penso di aver sottovalutato i sentimenti di Malfoy nei confronti di Harry"

Hermione fu la prima a spezzare quel silenzio così carico di tensione, dando voce ai suoi ragionamenti, mentre il rosso, seduto al suo fianco, si lasciava deformare il viso da una smorfia.

"Sottovalutato, nel senso che credi non sia solo una cotta?"

Lei scosse la testa corrucciando la fronte mentre la folta massa di capelli seguiva il suo movimento.

"No, è assolutamente molto di più e questo l'ho sempre sospettato. Ciò che mi sorprende è che lui sembra esserne più che consapevole, sembra che la cosa non lo disturbi affatto e conosciamo abbastanza Draco Malfoy da sapere quanto sia fossilizzato in convinzioni ...uhm, stantie direi."

Ron guardava la ragazza seduta al suo fianco, chiedendosi cosa diamine le passasse per la testa; aveva gli occhi oscurati e persi nel vuoto, dietro ad essi scorreva un fiume in piena di pensieri e lui non riusciva a coglierne metà.

"Personalmente, non ci ho capito un manico di scopa, ma perchè farsi tanti problemi su Malfoy quando è di Harry che dovremmo preoccuparci?"

"Perchè non riesco a smettere di chiedermi se questa volta tocchi effettivamente a noi occuparci di lui..."

Il rosso aggrottò le sopracciglia, più confuso di prima.

"Cioè... vorresti che sia quel furetto senza cuore ad aiutare Harry. Ma non hai visto che faccia ha fatto quando gliel'ho chiesto?"

Hermione sospirò arrendevolmente e raccolse le tazze vuote per portare in cucina dove il suo ragazzo la seguì, ancora sulle spine.

"La verità Ron è che il furetto in questione, seppur accetti di amare il nostro amico in modo così irreversibile, è terrorizzato a morte dall'idea di vivere questo amore. Il suo contesto glielo impone del resto."

"Cioè Malfoy ama Harry ma non vuole averci a che fare?"

La Granger rise per quel tono sorpreso con cui Ron riassunse e semplificò quanto lei aveva appena detto. Nel mentre con un colpo di bacchetta lasciò che le tazze si lavassero da sole così da potersi girare a guardare il ragazzo in faccia.

"Puoi metterla così se ti è più chiaro"

Il rosso drizzò la schiena e sollevò le sopracciglia, profondamente impressionato.

"Miseriaccia, sapevo che era un codardo, ma non credevo lo fosse a tal punto"

Questa volta fu sul viso di Hermione che si dipinse una smorfia, perlopiù divertita, segno evidente che stava per cambiare discorso.

"Come se tu non avessi mai avuto paura di un'emozione, Ronald"

Per parlare gli si era avvicinata e aveva stretto le sue esili braccia attorno al busto del Weasley.
Le orecchie di Ron divennero tanto rosse da confondersi con i suoi capelli dopo quella frecciatina, si morse un labbro nervosamente cercando una via d'uscita.

"Non conosco nessuna specie di ragno che si chiami Emozione."

Borbottò tali parole con un filo di voce e lo sguardo deviato verso lo spigolo di un mobile, rovinando così quella che sarebbe stata un'ottima battuta.
Hermione però rise lo stesso, alzando gli occhi al cielo prima di sollevarsi sulle punte dei piedi per baciare il ragazzo sulle labbra, lui ricambiò e la strinse a sè, tuttavia fu il primo a staccarsi.

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora