Capitolo 30

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Era forse la proposta più stupida che gli sarebbe mai potuta passare anche solo nell'anticamera del cervello, ma l'aveva buttata fuori lo stesso, spaventato dall'idea di avere i secondi contati.
Però vide Harry guardarlo sorpreso e fu certo che quello che si era dipinto sulle sue labbra dovesse essere almeno un mezzo sorriso.
Ed era un notevole progresso, considerate le condizioni in cui l'aveva trovato pochi minuti prima.

"Mi va"

Rispose soltanto Harry, con un filo di voce, mentre i loro sguardi restavano incatenati tra loro ancora una volta, ma senza che l'atmosfera circostante pesasse loro addosso, carica solo di emozioni negative.
No, per una volta parve ad entrambi di avere stabilito una tregua con i meandri più oscuri della loro mente, grazie a quello sguardo.
Draco sorrise debolmente, spaventandosi della facilità con cui ci era riuscito.

È solo per una volta, andrà tutto bene anche se faccio un'eccezione

Si disse mentre sceglieva per la prima volta di arrendersi, concedere al cuore di corrergli nel petto un po' più in fretta e di sentirsi a disagio in compagnia di Potter.
Non si ritrasse nemmeno quando il moro intrecciò le dita con le sue, spostando le loro mani giunte da sopra la sua spalla.
Draco seguì quei gesti con lo sguardo, sentendosi comunque addosso quello del moro, si rese conto di stare di nuovo faticando a respirare regolarmente.
Cosa credeva di fare quel disgraziato, tenergli la mano forse?

Harry non gli staccava gli occhi di dosso, lo vedeva esageratamente teso, ma lo sentiva stringergli la mano a sua volta e non gli sembrava possibile.
Realizzò inoltre quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che si era sentito ottimista, felice senza improponibili rovesci della medaglia.

"Non è che ci stai provando con me, Potter?"

Balbettò Draco, crollando disarmato in ginocchio di fronte all'enorme sorriso che illuminò il volto di Harry subito dopo.

"Puoi giurarci, Malfoy"

Il Serpeverde non riuscì ad aggiungere altro, si lasciò semplicemente trascinare giù per le scale e verso l'uscita, limitandosi ad appellare un libro a caso dalla libreria in fondo alla sala, nonostante dubitasse fortemente ne avrebbero lette più di due parole.

E aveva ragione, infatti non meno di mezz'ora più tardi era seduto su uno dei rami bassi della sua amata quercia con il libro aperto alla prima pagina sulle ginocchia, ma lo sguardo divertito che inseguiva attorno al tronco della pianta, Potter perso in un energico soliloquio.

"Ti prego smettila, mi fai venire la nausea!"

Lo implorava ridendo, ma otteneva solo che il moro cambiasse repentinamente direzione per dispetto, continuando a parlargli ininterrottamente di quanto ammirasse i Centauri solo perchè erano stati nominati per sbaglio nelle prime due righe dell'introduzione del libro.

"Potter guarda che ho capito, ti prego cambia discorso non ne posso più di uomini-cavallo"

Il moro indossò una smorfia platealmente infastidita e incrociò le braccia al petto una volta che si fu fermato di fronte a Malfoy.

"Come sei noioso Draco, davvero vuoi farmi credere che intendi leggere quel coso? Sono bastate due righe per farmi venire sonno."

"Innanzi tutto se tu dormissi la notte invece di andare in giro a ubriacarti forse non avresti di questi problemi, in secondo luogo sappi che non mi hai dato esattamente modo di scegliere cosa leggere dal momento che sei scattato come una Firebolt verso l'uscita e, in terzo, non chiamarmi così."

Harry si avvicinò al ramo dove Draco era seduto e vi ci appoggiò la schiena contro, alzando in ogni caso la testa nella sua direzione, non potendo evitare di lanciargli un'occhiata che lui non seppe decifrare.

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora