Capitolo 31

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Draco Malfoy aveva passato la maggior parte della sua vita senza osare sperare nemmeno lontanamente di ricevere attenzioni diverse da insulti da Harry Potter, poi a diciotto anni, di punto in bianco, si era ritrovato una sua dichiarazione d'amore tra capo e collo.
Dire che al momento fosse stato al settimo cielo sarebbe un eufemismo, era molto più su, ma l'aveva nascosto bene e aveva fatto il suo dovere da bravo erede della famiglia Malfoy, accontentandosi di sapere dell'esistenza reciproca di quei sentimenti che tuttavia continuò a nascondere come poteva, lasciandoli puramente potenziali.

Fu solo quando aveva ormai da un paio di mesi raggiunto il diciannovesimo anno d'età che realizzò quanto poco in effetti gli importasse del nome della sua famiglia.
In fondo come avrebbe potuto essere altrimenti? Suo padre marciva ad Azkaban e a lui nemmeno dispiaceva particolarmente, sua madre era come se nemmeno esistesse e al Manor era rimasto solo lui, lui e gli elfi domestici.
Dunque, nel nome di cosa avrebbe dovuto sacrificarsi una volta che finalmente aveva gettato la sua paura alle ortiche?

Mentre guardava Harry non cessare di fare il cretino nemmeno a tavola, nessuna buona ragione per privarsi di quel nuovo, infinitamente migliore modo di mangiare gli passò per la testa, occhi e pensieri troppo pieni di lui, del suo sorriso contagioso che aveva sempre guardato solo da lontano, dei suoi gesti imprecisi, ma decisi, dei suoi brillanti occhi verdi che sembravano non nascondere alcuna delle preoccupazioni che poteva capitare li velassero.

"Mi stai ascoltando, Draco?"

La voce del ragazzo raggiunse il suo udito non senza una nota divertita a storpiarla, chiaramente conoscevano entrambi la risposta, ma Potter non sembrava essersela presa particolarmente in ogni caso.

"Ehm... i Cannoni di Chudley ai nazionali '74?"

Il moro scosse la testa, ridacchiando, e il biondo fece un altro tentativo, arrossendo.

"Lanciare... gnomi da giardino?"

"Nemmeno"

"Ok, mi arrendo"

Sbuffò Malfoy riportando gli occhi sul piatto quasi vuoto.

"Riguardava l'aggressione alla sorella di Blaise Zabini, hai letto cos'è successo la settimana scorsa, vero?"

Draco fece una smorfia, rabbuiandosi e crollando il capo.

"Un argomento leggero, adatto a un pranzo senza dubbio. Non ne avevo idea in ogni caso, sarò stato distratto da uno degli innumerevoli articoli che parlavano del Prescelto trovato sbronzo sotto un ponte."

Commentò di rimando Malfoy, iniziando a puntellare con i denti della forchetta l'ultimo pezzo di pesce rimasto nel piatto.
Harry lo guardò, non potè non sentirsi imbarazzato e centrato in pieno da quella frecciatina, ma sollevò un sopracciglio confuso, tornando in fretta sull'argomento principale.

"Mi fa piacere che tu sia stato in apprensione per me, ma parliamo di Zabini. Insomma era amico tuo, un buon amico peraltro, come mai ti comporti come se non ti importasse?"

"Abbiamo perso i contatti di recente, non parla con nessuno da quando ha scoperto che Theo lo tradiva."

"E tu non intendi fare niente? Non puoi semplicemente ignorare quanto è successo a sua sorella, è o non è il tuo migliore amico? Siete tutti in pericolo, ma se vi isolate sarà solo peggio e lo sai."

Draco lasciò cadere la forchetta nel piatto con un gesto stizzito e il clangore zittì Harry.

"Tutti chi, Potter, Tutti noi Mangiamorte dici? Sai che novità, ci perseguiteranno finchè avranno fiato nei polmoni e Salazar, fanno solo bene. E soprattutto non venirmi a dire come dovrei trattare i miei amici quando non lasci che i tuoi ti parlino nemmeno per sbaglio."

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora