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"Ashley, esci subito da quella stanza." La voce per niente dolce di Alexa oltrepassa il legno della porta, arrivando alle orecchie, come il peggiore degli insulti.

"Non voglio uscire." Mi lamento continuando ad osservare il mio ventre allo specchio, ma specialmente le smagliature che si sono formate con la gravidanza.

"O esci entro due secondi o tiro giù la porta." Mi arrendo sconfitta, constatando che la casa non è mia quindi devo prestare un po' più attenzione, per non rischiare di rovinarla.

"Va bene, eccomi. Però non esco di casa." Spalanco la porta trovandomi davanti le mie due amiche, nonché coinquiline, entrambe con un'espressione truce sul volto.

"Stai scherzando? È una bellissima giornata, con un clima fantastico, e tu vuoi rovinartela per delle stupide smagliature." Mi fissa torva Thalia entrando nella stanza, senza aspettare il mio permesso.

"Fai come se fossi a casa tua." Ridacchio ironica scrutandola, mentre apre l'armadio entrandoci letteralmente dentro.

Alexa la segue un secondo dopo afferrando spazzola e piastra. Alzo un sopracciglio dubbiosa. Ma questa è del mestiere?

Ci saranno 30 gradi all'ombra e vuole farmi la piastra?

"Spero tu stia scherzando. Perché non voglio finire svenuta sul pavimento per il caldo." La fisso scettica mentre prepara delle forcine e un pettine.

"Certo che no. Ma tranquilla, ci metteremo vicino alla finestra così entra un po' di aria fresca." E questo dovrebbe farmi stare tranquilla? No perché mi sento ancora più in ansia.

"Ha ragione." La appoggia Lia comparendo dall'armadio con un paio di leggings al ginocchio tra le mani.

Sicuramente non mi entreranno, con tutto il grasso che ho accumulato preferendo stare sul divano invece che fare yoga.

Mi siedo sconfitta su una sedia davanti alla finestra sperando che la tortura finisca presto.
Fortunatamente in mezz'ora la mia chioma leoncina è stata domata dalla formidabile piastra di Alexa, e adesso delle naturalissime beach waves sono posate sulle mie spalle.

"Allora, ti sei pentita?" Sorride Athalia sistemandomi le spalline di un bellissimo vestito color pesca e dalla fantasia fiorata, è morbido e fresco, che non segna ne la pancia pronunciata e il seno. Lo adoro.

"No, siete salve per questa volta." Ricambio il gesto scompigliandomi leggermente il ciuffo con gli occhiali da sole.

"Ne sono così onorata." Celia Lex con un sorriso ironico. Quanto mi era mancata la mia migliore amica, che nonostante stia cercando di superare il lutto, fa di tutto per esserci in questa situazione delicata.

"Grazie mille, ragazze." Mi emoziono quando mi porgono una bellissima collana, sottilissima e molto elegante, mostrandomi le loro.
"Promettetemi una cosa però..." Ritorno seria per un momento, cercando di trattenere le lacrime di commozione.

Le vedo annuisce sorridendo avvicinandosi.
"Qualsiasi cosa succeda niente cambierà tra di noi." Esalo porgendo loro la mano destra, come per suggellare il patto.

"Scherzi? Mi avete accolto come se ci conoscessimo da sempre, andando oltre le apparenze e al mio cognome..." Sorride emozionata Athalia stringendo la mia mano con un gesto fulmineo, come se non volesse vederla volatilizzarsi.

"... Non saprei come ringraziarvi." Si asciuga l'angolo dell'occhio sfoggiando un sorriso genuino.

"Grazie per esserci sempre, anche adesso. Siete la mia roccia." Alexa sorride tra le lacrime afferrandoci le mani.

"Niente ci potrà dividere." Annuisce convinta Lia stringendo le nostre mani. "Mai." Le facciamo eco prima di stringerci in un abbraccio.

"Ora andiamo. Ethan e gli altri ci aspettano al campo." Sorride malandrina Lex schizzando fuori dalla stanza. I miei occhi si allargarono a dismisura capendo di essere appena stata fregata.

Mi Suerte y Mi TentaciónDove le storie prendono vita. Scoprilo ora