Il battito del cuore

CAPITOLO 34

Nemmeno il tempo di realizzare che tre quarti della classe arrivata li ha circondati assistendo alla scena che Ron, a causa della spinta, viene allontanato, Hermione si rimette prontamente in piedi, immobile e senza emettere nessun suono intimorita da Draco il quale ha gli occhi che sembrano fuoriuscire dalle orbite per la rabbia.

-che cazzo stavate facendo? Me lo spieghi?- urla a gran voce Draco contro Hermione che indietreggia per lo spavento
-rispondi Hermione! Rispondi!- continua con lo stesso tono mentre gli occhi iniziano a diventare improvvisamente ludici e Crabbe, appena arrivato grazie al suono della trombetta stregata, raggiunge l'amico.

-Draco...Draco io...- la ragazza prova ad avvicinarsi al petto del suo ragazzo che prontamente la scansa per dirigersi verso Ron che intanto si è alzato e fa vagare il suo sguardo prima su Crabbe e poi su Draco.

Il primo ragazzo fissato dal rosso guarda Draco come per ricevere approvazione, che a quanto pare arriva; improvvisamente Crabbe si avvicina a Ron a cui tira un calcio sulla pancia facendolo rannicchiare per terra senza fargli emettere alcun suono. Ron è troppo orgoglioso per darla vinta a quei due.

Draco guardando Ron a terra che si tocca la pancia dolorante si avvicina e gli tira un altro calcio, questa volta alla schiena e a differenza di prima Ron emette un mugugno di dolore messaggiandosi la pancia colpita poco prima.

-basta! Draco che fai!? Smettila!- lo rimprovera Hermione avvicinandosi a Ron rannichiandosi vicino a lui
-Ron, Ron stai bene? Riesci ad alzarti?- chiede la riccia accarezzandogli la schiena duramente colpita per poi alzarsi nuovamente in piedi
-Draco perché lo hai fatto?! Ti sei impazzito? Due contro uno!- urla con tutta la disperazione possibile la ragazza mentre la vena del collo sembra starle per esplodere
-aiutatelo!- esclama poi alla classe indicando Ron accasciato a terra. La classe però rimane come congelata a guardare il tutto senza reazioni. Hermione si sente la protagonista di un film in cui tutti si fermano a guardarla e nessuno partecipa o reagisce. Odia tutto ciò.

Ron, con lo stupore di tutti, si alza barcollando e prende per il colletto Draco sollevandolo facendolo cosí schiantare contro un albero. Lo porta all'altezza del suo viso facendolo sollevare almeno di cinque centimetri dal suolo.

-prova a rifarlo e ti faccio fuori, testa a neon grigio- lo minaccia Ron e Draco fa un cenno a Crabbe il quale si trova dietro il rosso. Il ragazzo più robusto é pronto a prenderlo da dietro le spalle ma Hermione fa in tempo a stordirlo momentaneamente con qualche incantesimo facendolo cadere per terra evitando qualche pugno in piú da parte di Crabbe su Ron.

-smettetela! Ron! Lascialo stare!- urla Hermione che piange per il nervosiso sempre più forte ad ogni secondo che passa facendo colare dalle guance il poco trucco che ha

-ma che cazzo fate?- sbuca dalla folla Harry spalancando gli occhi alla scena inaspettata
-ma vi pare uno show?- chiede poi guardando tutta la classe che indietreggia a quelle urla
-Ron, lascialo!- grida Harry con più foga e Ron senza pensarci due volte ascolta le parole del suo migliore amico lasciando la presa del colletto di Malfoy che torna a toccare il suolo con il respiro in affanno.
-ma che minchia fate? Vi sembra il modo? Guardate Hermione, cazzo!- dice Harry indicando la ragazza che si sta coprendo il viso con le mani mentre singhiozza. Come al solito la riccia si sente responsabile di tutto ciò e il suo sguardo trasmette rimorsi e sensi di colpa.

-cos'è questa folla? Chi ha trovato la pianta?- in mezzo al gruppo di ragazzi si sente la Sprout che si fa avanti alla moltitudine di studenti fissi ancora a guardare Draco e Ron mentre Crabbe, non appena rialzato, si allontana per non ricevere punizioni dalla professoressa di Erbologia
-Granger? Granger che succede?- domanda la professoressa preoccupata guardando Hermione asciugarsi le lacrime secche
-che avete fatto squilibrati!?- urla guardando Draco, Harry e Ron davanti a lei
-e la pianta?- domanda infine come se in quel momento fosse l'unica cosa che conta