Capitolo 39

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Harry chiuse gli occhi, sentì la pelle della guancia prudergli fastidiosamente dove una lacrima, cadendo, aveva lasciato la sua scia.
Si strinse nelle spalle,staccandosi dallo schienale del divano e appoggiando i gomiti sulle ginocchia, cercò di non fare caso al peso che aveva sullo stomaco e che gli impediva di respirare, ma non servì a molto: ben presto il suo corpo fu preso da tremiti che lo lasciarono a singhiozzare sommessamente con la testa tra le mani, mentre un angolo della pergamena che stringeva tra le dita si bagnava delle sue lacrime.

Era una situazione così assurda, si sentiva ridicolo e impotente nonostante fosse ben consapevole di star facendo tutto il possibile per aiutare delle persone ingiustamente perseguitate. 
Ma non era di fronte alla situazione sociale e politica in cui era immerso che aveva le mani legate, piuttosto ciò che davvero lo faceva diventare matto era sapere troppo approssimativamente dove fosse Draco per anche solo arrischiarsi a fargli visita.

Il biondo era furbo o semplicemente lo conosceva abbastanza bene da sapere quanto fosse incapace di un ragionamento sensato quando preso dalle sue emozioni e nelle sue lettere si preoccupava di mantenere le distanze per entrambi, facendogli sapere il minimo indispensabile.
Tragicamente, applicava lo stesso metodo per ogni forma di dichiarazione d'affetto: oggettivamente inesistente.

Harry non ne avrebbe mai pretese, lui stesso era restio a rilasciarne e Draco lo sapeva, tuttavia, per quanto le insinuazioni d'inchiostro del Serpeverde facessero sorridere il moro e lo costringessero a rispondere a tono come da copione, c'era una parte di loro due che la carta non poteva contenere, che al Grifondoro mancava terribilmente e in cui iniziava a dubitare.

Era ironico pensare che, dopo il loro primo bacio, al quale entrambi avevano faticato a credere, avessero fatto di tutto perchè ognuno dei successivi non fosse altrettanto fugace e ora, di nuovo, si ritrovassero a far vagare la mente nel passato, ma con i piedi tanto a fondo piantati nel presente da dubitare che quel tempo fosse mai esistito.

E questo mandava Harry nel panico più completo, davanti ai suoi occhi tornavano a stagliarsi i contorni della sua solitudine e, sempre più nitidi e incombenti, lo portavano a fare i conti con il dato di fatto che coloro che tenevano a lui, facevano tutti la stessa fine.
Dunque, nei sette giorni che separavano la partenza di un gufo con una lettera dall'arrivo di quello con la risposta, Harry affogava nel terrore che questa volta sarebbe stato il turno di Draco.

Già una volta non lo aveva protetto, la sola idea di quello che aveva rischiato lo perseguitava costantemente, se quella luce fosse stata verde, l'attimo dopo le sue braccia avrebbero stretto solo il guscio vuoto della persona che Draco era stato solo fino all'istante prima e non ci sarebbe stato più significato in nient'altro.
Ora che era lontano da Malfoy e che sospettava fosse più in pericolo di quanto il biondo volesse ammettere, quei sette giorni erano il tempo infinito di una tortura incessante che nemmeno lo sfiancante addestramento da Auror riusciva scalzare.

Forse l'alcool avrebbe potuto, ma a Harry non era dato scoprirlo perchè Hermione e Ron non gli toglievano il fiato dal collo per un secondo, braccandolo come un animale feroce e insieme cercando di ammansirlo con discorsi motivazionali e schifosamente ottimisti sulle ottime probabilità che avevano di cavarsela in fretta in tribunale e che non facevano altro che metterlo a disagio, riempiendolo di attenzioni che detestava e di cui sicuramente non aveva bisogno.
Non aveva bisogno che si trasferissero da lui, non aveva bisogno che Ron cercasse di distrarlo con il Quidditch, non aveva bisogno che Hermione tornasse dal lavoro sorridente e piena di buone notizie per la loro causa, aveva bisogno che quel dannatissimo gufo picchiasse contro la sua finestra, aveva bisogno di quella stramaledetta lettera.

Nei mesi che seguirono quello fu il suo unico spiraglio dalla morsa soffocante che solitudine, paura e mancanza gli avevano serrato addosso, ma si chiudeva in fretta e tutto tornava insostenibile.

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora