15.SURRENDER

551 33 8
                                    

Clarke's pov

Alla fine ci siamo divisi.
Forse ha ragione lui.
Entrambi abbiamo bisogno di schiarirci le idee.

Mentre guido penso a mia madre rinchiusa in quel bunker che probabilmente non riusciremo mai più ad aprire.
Non le ho detto addio e neanche un semplice TI VOGLIO BENE.
Ho compreso che i figli hanno bisogno dei loro genitori,io ho bisogno di mia madre.
Non ho bisogno di consigli,neanche di una spalla su cui piangere,ma ho bisogno di una persona che mi faccia sentire a casa e quella persona è mia madre.
Sono ancora molto arrabbiata con lei per quello che ha fatto a mio padre,perchè ha distrutto la macchina che ci serviva per testare il sangue nero.

Ma in questi ultimi giorni,ho compreso che tutti commettono degli errori,sopratutto gli adulti, e quando pensi che tuo figlio o tua figlia sia in pericolo,sei disposto a fare letteralmente di tutto pur di non perderlo o perderla.

Il punto è che una persona qualsiasi al mio posto si sarebbe messa ad urlare o avrebbe dato di matto se fosse rimasta qui sulla Terra sapendo che non c'e nè cibo e nè acqua e avendo sua madre sottoterra e non poterla liberare.
Ma io no.
Mia madre mi manca davvero tanto,ma ora sto bene:nonostante la mancanza di viveri,nonostante i litigi e i sensi di colpa,nonostante tutto io sto bene e questo è solo grazie ad una persona.
Il suo nome non fa altro che essere ripetuto nella mia testa,per avercelo vicino anche data la distanza,per dargli l'importanza che merita.

Cosa ti succede Clarke Griffin?

                               *   *   *

Sto guidando da 7 ore.
In realtà prima del Praimfaya il bunker era a 4 o forse 5 ore di distanza,ma è davvero difficile orientarsi solo con una mappa dato che non c'è altro che sabbia e l'assenza di qualche punto di riferimento peggiora le cose.

Credo di essere molto vicina.
Scendo dal rover e inizio a camminare lentamente,fin quando non sento qualcosa che sembra fatto di ferro sotto ai miei piedi.

Anche se sto scavando da ben 2 ore,finalmente riesco ad aprire il bunker.
Entro e noto che la maggior parte delle cose è ancora intatta,anche se c'è tanta polvere dovuta all'onda mortale.
Probabilmente ci sarà qualche falla che ha fatto entrare un pò di sabbia.

Sul tavolino c'è ancora il cervo a due teste che mi ha regalato Finn.
Lo prendo in mano e lo avvicino al cuore.
Sembra passata un'eternità da tutto questo,ma in realtà tutto ciò è stato cinque mesi fa.

Riguardando il cervo,rivedo nella mia mente ogni singolo momento passato con Finn cercando di capire il perchè io voglia ricordare certe sofferenze.

Ora capisco.

Ho voluto negare i miei sentimenti per Finn per non ferire Raven.
Dopo averlo ucciso,però,mi tormentava il fatto che io non l'avessi amato quando ne avevo l'occasione,che io non gliel'avessi mai confessato se non quando gli ho infilato un coltello nello stomaco,se non quando è morto..

Per non parlare di Lexa....Non le ho detto di provare qualcosa per lei se non quando non c'era più nulla da fare,se non quando ho realizzato di non poterla più salvare....

E se succedesse la stessa cosa con qualcun'altro?

Clarke,devi solo ammetterlo.
Sei già scappata tantissime volte sia dai tuoi sentimenti che dalle conseguenze delle tue azioni,ora basta!
Basta anche difenderti!
Non difenderti dai tuoi sentimenti,per una volta arrenditi all'amore che ti rende così forte e determinata,non affatto debole.
Pensaci:tu hai ucciso Finn per salvare tutti gli altri,ma se fosse stato Bellamy?
Avresti esitato?
Lo avresti ucciso?

𝑱𝒖𝒔𝒕 𝒎𝒆 𝒂𝒏𝒅 𝒚𝒐𝒖🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora