𝟎𝟔: 𝑬 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒐?

202 6 2
                                        

"Zöe Hargreeves" mi corressero. Ma nessuno fiatò, nessuno aveva pronunciato quelle parole. Bensì le aveva pensate apposta. Erano destinate a me, solamente io potevo sentirle. Guardai Five con la coda dell'occhio e vidi la sua figura piena di rabbia e curiosità. Poi si voltò e se ne andò in una stanza.

Ma come aveva fatto a scoprire chi ero? Lo guardai sparire dietro la porta color verde bottiglia mentre una nuvola di preoccupazione ricopriva il mio viso. Allison continuava a parlarmi con un tono abbastanza allegro ed eccitato, non potevo dare troppo nell'occhio con questa storia di Five. Per il momento dovevo fingere che non fosse successo nulla e scossi la testa, spostando lo sguardo su Allison sorridendole.

Sott'occhio guardai Diego che mi fissava e poi Lila che quasi voleva uccidermi, mentre Allison mi prese le mani trascinandomi sul divano con lei e mi offrì un donut. "Sono così curiosa di conoscere tutto sulla tua vita!" mi disse sbattendo per la gioia i piedi per terra dolcemente.

"Beh, la mia vita non è così tanto colorata.." dissi emettendo una piccola risata. "Scappai con mia madre dopo l'uccisione di mio padre, ma alla fine ho perso anche lei.." Allison mise un'espressione desolata sul suo volto, mettendosi una mano sul cuore mentre con l'altra mi toccava la mano destra. "Mi dispiace tantissimo, Zoe!"

Misi la gamba sinistra su quella destra per poi spostare i capelli dietro la mia spalla sinistra e fare un sorriso, "Però non ho mai mollato, ed ora eccomi qui" Klaus scoppiò a ridere per poi venire verso di me ed abbracciarmi. "Dio, io amo questa ragazza.. potremmo essere migliori amici e andare ad addocchiare i ragazzi nelle discoteche" risi anch'io ricambiando l'abbraccio. In quel momento mi ero sentita davvero a casa. Mi trattavano come se fossi sua sorella.

So che tuttavia lo ero, ma nessuno di loro lo sapeva... nessuno eccetto Five. "Vado a cercare di far ridere un po' quella noia di Five," feci per andare da lui, tutti mi guardarono annuendo, dandomi quasi ragione. Appena entrai, chiusi la porta alle mie spalle poggiandomi ad essa con la schiena. Diedi un rapido sguardo intorno a me: la stanza non era molto illuminata. Era piccola, nell'aria si sentiva quella puzza di chiuso che per un momento mi fece torcere il naso, ma subito dopo mi abituai a quell'odore. Five era seduto sul letto singolo posto alla destra della stanza, di fronte, a pochi metri da esso, c'era una piccola scrivania di legno ricoperta da fogli di giornali.

"Mi vuoi spiegare?" cessai quell'insopportabile silenzio, lui smise di giocare con i suoi pollici e mi prestò attenzione alzando le sopracciglia. "Io devo spiegare? Non sono io quello che ha mentito sul proprio nome e la propria storia!" sbottò alzandosi dal letto e venendo verso di me. Lo guardai dall'alto alzando un sopracciglio. Feci un respiro e mi guardai intorno prima di parlare, "Era ancora troppo presto per dirvelo--" non mi lasciò finire che parlò sulla mia voce. "Presto? Ti ha mandata Reginald? Chi sei la sua figlia biologica?"

"No, sono tua sorella, Five!" alzai di poco il tono, ma non era così alto che gli altri potessero sentire. Lui si immobilizzò, rimase senza parole. Indietreggiò lentamente ritornando al letto, si mise seduto con le mani poggiate sulle sue gambe rivolte verso l'alto. Fissava il pavimento rimanendo in silenzio, come se stesse pensando o elaborando ciò che avevo appena detto.

"Io non so perché non riuscite a ricordarvi di me ma.." mi avvicinai a lui, inginocchiandomi per stare alla sua altezza quando lui tirò fuori dalla tasca della sua giacca blu notte un fogliettino piegato. Quando lo aprì me lo mostrò e notai che era lo stesso mandato che avevo io.

Ero confusa, il mandato era unico e lo avevo preso io. Come aveva fatto a prenderlo? Ricordo bene di aver visto l'ultima volta quel pezzo di carta di un marroncino saturato a casa mia, nel mio cappotto. La mia mente iniziò a viaggiare, percorse ogni ricordo di quella giornata per cercare di capire come avesse fatto Five ad avere tra le mani quel mandato. Ma nessuna strada mi portò ad una fine.

❝ THE ALTERED YEAR ❞ ━ TUA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora