"Pazza stalker" [4º capitolo]

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A svegliarmi quella mattina fu il rumore del tagliaerba, stavano sicuramente potando la siepe del vicino.
Mi alzo piano dal letto e prendo il cellulare:
11:50
Leggo e quasi trasalisco alla lettura dell'orario, non penso mi sia mai svegliata così tardi in vita mia.
Ieri ho fatto davvero tardi, più tardi di mio padre, cosa impossibile.
Al pensiero di mio padre, mi ritorna in mente il fatto che non l'abbia più richiamato, si sarà davvero spaventato non vedendomi arrivare.
Il mio secondo pensiero andò al bellissimo incontro fatto ieri, Nick.
Non riuscivo a non pensarci...e a non pensarlo in verità.
È stato davvero sorprendente, una serata a cui non volevo neppure andare, si è trasformata in un colpo di fortuna.
Mi avvicino piano al bancone della cucina intenta a prepararmi un caffè, fondamentale per me ogni mattina, soprattutto dopo la leggera sbornia della scorsa notte.
Bevendo il caffè, sento il rumore della porta aprirsi, era papà.

"Fede, finalmente abbiamo l'onore di vederti e di... sentirti" esclamò in tono severo.

"Ecco... scusa, ieri il cellulare non prendeva e poi ho dimenticato di richiamarti, spero sia tutto apposto."

Fin quando lui cominciò:" Ecco tesoro, io devo dirti una cosa importa..."

"Buongiorno miei amori" esclamò mia mamma entrata in cucina e stampandomi un grosso bacio sulla guancia. Il più dolce che potesse darmi.

"Papà ti stava giusto dicendo che abbiamo anticipato la partenza, sei contenta?" disse in tono più serio.

Io confusa mi limitai ad annuire e a sorridere.

"Si, tesoro, la mamma mi ha anticipato, come sempre" disse mio padre con rammarico.

Non capivo il loro gioco di sguardi, non l'ho mai capito, avevo paura che mi stessero davvero nascondendo qualcosa. O forse sono le mie solite paranoie.
Mi convinsi che fosse così. Cosa avrebbero potuto nascondermi di così importante? A parte l'inizio di questa magica estate.
Mi diressi in camera, riflettendo sul fatto che i miei due migliori amici non sapevano nulla di questo incontro magico, così decisi di videochiamarli.
La solita "musichetta" di Skype mi metteva parecchia ansia e non ne conosco il motivo.
Fin quando apparvero le immagini sia di Gabri che di Teo, entrambe assonnate da come dimostrano le loro occhiaie.
"Fede, che c'è..." disse Teo con la voce ancora impastata dal sonno.
"Ecco, devo raccontarvi una cosa che mi è successa ieri." Cominciai io.
"Spara sorella" esclamò con tono più sveglio Gabri,
Così iniziò il mio racconto nei minimi dettagli dell'incontro di ieri sera con il misterioso Nick.

"Ecco poi siamo usciti fuori dal locale, ci siamo..." dissi stando quasi per finire il mio racconto;

"Baciati! Brava Fede! Lo sapevo!" Esclamò Teo impaziente;

"Fede, davvero?" Disse Gab con tono sorpreso.

"Ma cosa state dicendo? Non sono ancora arrivata a baciare sconosciuti incontrati per caso in un locale" ribattei con tono infastidito e rivendicando il premio di 'ragazza perfetta' che in realtà non ero affatto.

"Potresti provare, quando ti capita di nuovo uno così?" disse Teo.

Ma cosa poteva capirci Teo?

"Fede, dobbiamo trovarlo assolutamente, non hai il suo cognome?" Cominciò Gabri, preparando tutte le strategie possibili per cercare il suo profilo Instagram.

"Ehm...no, so solo che è Italo-canadese, abita a Roma e... che ieri é stato al Moncler..." risposi preoccupata del fatto che non sapessi nulla di lui.

"Fede, è già abbastanza, ora ci provo e ti richiamo."

Così gli schermi rimasero due: io e Teo.

"Fede, che vorresti fare, scrivergli?"

"Bhe... penso di no, sarebbe imbarazzante davvero, e poi non funzionerebbe, tra un po' partiamo e non potrem.."

" Fede, ma quanto corri con i pensieri?" esclamò Teo con la voce più sveglia che avessi sentito fino a quel momento.

Effettivamente ho corso troppo con la testa, potrebbe essere impegnato, nonostante non lo sembrasse ieri, o potrei non piacergli, e magari quel comportamento è solito tirarlo fuori con qualsiasi ragazza gli si presenti.

"Hai ragione ..." dissi ripensandoci su;

"Iniziamo a trovarlo e poi penseremo cosa fare, okay?"

Teo era così premuroso nei miei confronti, non so cosa farei senza di lui, sicuramente più guai di chiunque altro.
Lui è così razionale ed io così dannatamente istintiva, potrei davvero fare qualunque cosa mi passasse per la testa, anche se a giochi fatti la mia testa si riempie di infinite paranoie.
Chiusa la chiamata, mi diressi in cucina a mangiare qualcosa, i miei erano usciti per la seconda volta in un giorno, e papà non era al lavoro. Questo è davvero strano.
Presi dal frigo un'insalata e cominciai a cuocere un hamburger. Era il massimo che potessi fare.
Iniziai a mangiare il mio pranzo "elaborato" stando ai miei standard, scorrendo giù e su il mio Instagram.
Sperando che Gabri fosse riuscita a trovare il "mio" Nick.
Un altro pensiero mi si presentò come una scossa di elettricità, ma forse non era il caso, avrei esagerato.
Cominciò a rimbombarmi nella testa una vocina che diceva: "Contatta Andrea, sicuramente saprà dirti qualcosa in più"
Subito misi da parte quel folle pensiero, pensando già cosa penserebbe Teo.
Ma non ci pensai troppo e cercai il numero di Andrea in rubrica, mentre finii l'ultimo boccone del mio hamburger.
"Ehi,Andre" cominciai pentendomene spudoratamente.
"Ciao Fede, dimmi" esclamò incuriosito dalla mia strana chiamata.
"Volevo chiederti una cosa..." Riflettevo su come dirglielo, per non sembrare una pazza stalker.
"Fede? Ci sei?"
"Ehm... si scusa, volevo sapere se ieri alla festa conoscessi un certo Nick." Dissi più velocemente possibile.
"Non lo so, c'era davvero tanta gente, perchè?" ribatté Andrea quasi infastidito dalla mia domanda.

Non ero pronta a rispondere ad un perché, non sapevo neanche io perché stavo cercando uno sconosciuto incontrato il giorno prima ad una festa a cui non volevo nemmeno andare.

"Beh... è per una mia amica, si una mia amica." dissi la prima cosa che mi passasse per la testa.

"Ah allora, guarda devo chiedere un po' in giro; magari è qualche amico di mio fratello?" Disse in tono riflessivo.

"Posso solo dirti che è Italo-canadese e ha 19 anni." Non accorgendomi che potessi davvero sembrare una pazza stalker, affermai.

"Sicuro che è per una tua amica?" Esclamò

"Oh ma certo, perché ne vuoi essere così sicuro?" Dissi infastidita anche io.

"Ma niente, sono solo curioso." tra una risata e l'altra, affermò.

"Va bene, ti credo, ma tienimi aggiornata."

"Certo, piccola stalker" disse ridendo.

Chiusi la chiamata, innervosita da quel nomignolo, non volevo sembrare così ostinata.

un solo respiro.Where stories live. Discover now