CAPITOLO 167

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Pov's Simona
*Usciamo dal bagno trovando un Niccolò ubriaco e impanicato che corre verso di noi rischiando anche di cadere. Che buffo!*
N: -"Amò?" *Dice vedendomi.* N: -"Amò che è successo? Stai bene? Torniamo a casa?" *Dice poggiando le mani sulle mie spalle. Rido vedendolo così, mi piace tanto quando si agita per me, soprattutto se è ubriaco.*
S: -"Amore, sto bene, tranquillo! Avrò mangiato troppe tartine, il pesce crudo mi fa male dopo un pò." *Rispondo mentre vedo arrivare Adriano e Valerio.*
S: -"In effetti non aveva manco un buon odore quel salmone." *Dico ricevendo occhiatacce da Sveva, che ho detto?*
V: -"Ma che stai a dì, era freschissimo!" *Ribatte Valerio.*
S: -"Boh, forse quando è troppo fresco puzza di più." *Riesco a spezzare quella tensione che mi dava Sveva fissandomi, non capisco perchè, facendoli ridere. Raggiungiamo tutti gli altri nella hall e decidiamo di stare un altro pò lì a parlare. Tiziano racconta le sue solite barzellette che anche se non fanno ridere per niente con tutto ciò che hanno bevuto sembra stia dicendo la cosa più divertente del mondo.*
G: -"Ao fratè però mo basta! So du ore che stai a parlà!" *Replica Cocco dopo l'ennesima battuta di Tiziano. Quest'ultimo si precipita buttandosi sulla poltrona dove
Cocco è seduto facendo finta di "violentarlo". I Miserabili, da quando li conosco, si sono sempre mostrati così come sono, senza veli e senza paura di risultare alquanto strani. Ma in realtà è questo che amo di loro, il loro fregarsene altamente degli standard della vita di tutti i giorni e comportarti sempre come vogliono e come credono, così come Niccolò che ha sempre evitato ogni commento che lo buttava giù, ogni persona che gli diceva che doveva lasciar perdere. Infatti un esempio lampante di ciò che sono è proprio questo. Sono sempre stati gli unici che, anche se magari in cuor loro pensavano che fosse troppo difficile da realizzare, hanno sempre creduto nei suoi sogni, ed ecco che ora sono ancora qui a sostenerlo e ad aiutarlo a reggere la sua favola per far sì che non crolli mai. Questa è una caratteristica che hanno anche i miei amici giù, a Bari. Anche loro, come i Miserabili, hanno creduto sempre che io potessi farcela, forse ci hanno creduto più di me, e da una parte è anche grazie a loro se mi ritrovo a fare ciò che voglio, dove voglio. Sono le 3.30 perciò decidiamo di andare a dormire. Io e Niccolò arriviamo davanti alla camera con molta difficoltà dato che Niccolò continuava a palparmi il culo o a tirarmi i morsi sul collo e sulle orecchie. Apriamo la porta ridendo come due cretini, quanto mi
diverte Niccolò brillo, da una parte menomale non lo siamo tutti e due. Ricordo una sera, eravamo a casa mia e lui portò due bottiglie di vino, ce le scolammo tutte e due e in più bevemmo anche il prosecco insieme al dolce. Ricordo le risate senza senso anche solo con un semplice sguardo, poi tra una risata e un'altra ricordo Niccolò che mi inseguiva per casa per poi cadere inciampando col tappetto. Dalle risate mi buttai a terra non riuscendo a riprendere fiato, poi lui iniziò a farmi il sollettico e così ci ritrovammo a fare l'amore lì, per terra. Entriamo in camera e rimango a bocca aperta. Idromassaggio? I ragazzi non hanno parlato di una vasca idromassaggio in camera, piena di petali di rosa. E sul letto? Dei petali che formano le iniziali "P & W", mio Dio che bello. Candele accese sparse per la camera, è tutto così romantico. Tocco finale il secchiello con lo champagne accanto alla vasca. Capisco subito che è opera di Niccolò così mi giro tappandomi la bocca dalla
felicità.*
S: -"Ma amore! Ma che hai fatto?" *Dico avvicinandomi a lasciargli un bacio. Mi afferra i fianchi con un sorriso beffardo.*
N: -"Ti piace?" *Mi chiede con un tono del tutto sensuale. Quando mi parla così sento il corpo andare in fiamme.*
S: -"Da morire. Ma come ti vengono in mente certe cose!" *Rispondo vedendolo sorridere mentre mi bacia.*

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