Capitolo 8 - Parentela

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Yumi's POV

Sora era andata in cucina a preparare il riso al curry, mentre io e Sasha stavamo discutendo sul da farsi: l'allenamento cui Sora serebbe dovuta essere sottoposta non era uno scherzo, anzi. Dovevamo anche farla abituare al fatto che non avrebbe dovuto esitare a colpire anche le persone a lei care se necessario, e purtroppo io lo sapevo fintroppo bene.

Tutto d'un tratto Aleksandr smise di parlare e cominciò a fissarmi.

-C-che... che cosa c'è?- chiesi. Non ottenni risposta, ma il ragazzo cominciò a spostarsi verso di me, da seduto. Io invece fui costretta a indietreggiare.

-Perché scappi?- domandò. Aveva un nonsochè di strano, ma non capii subito cosa fosse perchè ero più concentrata sulla situazione che sul suo aspetto. Poi lo notai.

-I tuoi occhi...- sussurrai con voce tremante, ma non tremava solo la voce! Ero spaventata. I suoi occhi stavano diventando color scarlatto, mentre la pupilla stava pian piano svanendo sotto quel colore che faceva quasi sembrare che le orbite si riempissero di sangue. Continuai a indietreggiare, finchè non caddi all'indetro e ritrovai Sasha a carponi sopra di me. Non era tutta colpa sua: capitava ogni tanto che perdesse il controllo e venisse alla luce il suo lato di angelo assassino, ma non voleva uccidermi... voleva qualcos'altro . Essendo un sicario per discendenza che per scelta, era stato abituato fin da piccolo al sangue e alla carneficina, ma aveva una lontana parentela con gli Angeli che costituivano la setta dei "bevisangue". Quando ammazzavano qualcuno, gli tagliavano vene e arterie e ne bevevano il sangue. Trattandosi però di angeli, quel liquido aveva l'effetto della droga, e se rimanevano in astinenza per un certo periodo perdevano il senno pur di trovarne di fresco. Quando ciò accadeva i loro occhi diventavano interamente cremisi. Questo era ciò che stava accadendo ad Aleksandr. La differenza stava nel fatto che lui non faceva parte di quella setta, ma a volte l'istinto lo portava a desiderarlo. Quale fosse il motivo di un cambio così improvviso non lo so, forse pensieri cruenti...

Pian piano Sasha sembrava tornare in sè, infatti i suoi occhi stava ritornando azzurri e chiese -E' capitato di nuovo, vero?-

In quel momento entrò Sora. Ovviamente aveva frainteso tutto, ma d'altronde chi non lo avrebbe fatto vedendo quella scena? Mentre mangiavamo ne io ne Sasha osammo parlare, mentre Sora sembrava sovrappensiero.

-Sia chiaro che vi butto fuori di casa se vi ritrovo in una situazione del genere, chiaro?- Parlava con tono pacato ma era tesa come le corde di un violino: cavolo se era arrabbiata!

Durante il pomeriggio Sasha tornò a casa sua per preparare la sua valigia, mentre Sora mi aiutava con la mia, o meglio: mi faceva compagnia. Sapevo che era curiosa di cosa fosse successo realmente, ma non me l'avrebbe mai chiesto se convinta che ciò avrebbe potuto darmi fastidio.

Sora's POV

Stavo aiutando Yumi a preparare le valigie, mentre stavo pensando a come chiederle cosa fosse successo con Sasha: non mi è mai sembrata quel tipo di persona. D'altronde sapevo che me ne avrebbe parlato se l'avesse ritenuto importante.

La sera andammo insieme a casa mia. Solo allora avevo capito che avevo invitato di mia iniziativa un ragazzo che conoscevo a malapena a casa mia... che idiota!

Mentre camminavamo mi stavo mentalmente insultando, o meglio: era la mia coscienza a farlo, e intanto i miei amici stavano conversando del più e del meno.

-Ti hanno mangiato la lingua?- chiese Sasha. Possibile che riuscisse a comportarsi come se nulla fosse successo?

-Più o meno...- risposi ancora sovrappensiero. Aleksandr mi guardò per qualche istante, forse perchè aveva capito a cosa stessi pensando, oppure non sapeva come ribattere. Non parlammo più.

-Arrivati- disse Yumi per rompere quell'imbarazzante silenzio. Nessuno di noi aveva fame per cui non cenammo, ma decidemmo di guardare un bel film (horror) con i popcorn. Finimmo di vederlo alle dieci di sera, dopodichè andammo a dormire (in stanze differenti, ovvio!).

La mattina seguente mi svegliò Sasha... ma perchè proprio lui? Che bel risveglio, proprio!

-Alati pigrona- disse con tono freddo.

-Ma che ore sono?- chiesi ancora mezza addormentata. Avevo notato che era ancora buio.

-Le cinque, perché?- rispose calmo e sinceramente sorpreso dalla domanda. Lo fissai come se volessi ucciderlo per avermi svagliata a quell'ora, ed effettivamente avrei voluto fargli molto male, ma non troppo. Peccato che rimase impassibile.

-Allora?- chiese. Mi alzai e andai a lavarmi i denti nel mio bagno personale.

-Sbrigati! Dobbiamo andare in un posto non proprio vicino!- mi urlò prima di uscire dalla mia stanza. Che sonno!

Prima di uscire Yumi e quell'impiccione fecero qualche incantesimo e da quello che avevo capito l'avevano fatto per proteggere la casa da eventuali "visite" o distruzioni varie.

-Dove andiamo- chiesi, per poi aggiungere -Come ci andiamo?-

-Ah, già! Allora: prova a far comparire le tue ali, senza trasformarti completamente. Questo è un esercizio molto utile, anche perché la trasformazione richiede una grande quantità di energia. Così facendo ne utilizzerai solo il due per cento- mi spiegò Yumi. Ci provai subito. Mi è bastato semplicemente concentrarmi e subito sentii spuntare le mie ali, le quali non pesavano più molto perché stavo cominciando a farci l'abitudine.

-Sbrighiamoci- disse Sasha con noncuranza. Ogni tanto, anzi: quasi sempre, era insopportabile!!

-Andiamo in una fabbrica abbandonata. Ci sono molti oggetti metallici che ti saranno utili per imparare a manipolare le armi, e inoltre dobbiamo scoprire qual'è il tuo elemento. Ce ne sono praticamente infiniti, ma un angelo di solito eccelle in due o al massimo tre. Nella storia sono capitati casi di angeli che potevano manipolarne anche cinquanta, ma solo due angeli erano in grado di controllare qualsiasi cosa volessero, dalla mente alle armi più potenti- mi spiegò la mia amica mentre eravamo già in volo. Mi soffermai a guardare le sue ali: erano grandi e di colore bianco puro che sprigionava una luce argentea. Poi osservai le ali di Sasha: non erano bianche, ma quasi giallastre e ed emanavano una luce dorata. Erano palesemente forti, e mentre volava sembrava che lasciassero una scia di fuoco. Le mie ali invece non erano così possenti, ma erano comunque bellissime: bianche come quelle di Yumi, ma sembravano sprigionare luce argento e rosa.

-Ma non ci vede nessuno?- chiesi.

-No. Quando un angelo si trasforma solo per il volo non può essere visto dagli umani- rispose secco Sasha. Eppure ieri non si comportava in questo modo...

Arrivammo finalmente alla fabbrica abbandonata: dire che era immensa non basta. Chissà come facevano a occuparsene e a pulirla date le sue dimensioni!

-Per prima cosa devi trasformarti completamente, poi evoca un'arma qualsiasi e cerca di colpirmi- mi disse Aleksandr.

-Ma sei matto? E se ti ferissi?- domandai perplessa.

-Non sottovalutarlo, sarai fortunata se riuscirai a vederlo!- mi avvisò Yumi.

-Allora cominciamo!- dissi entusiasta. Feci come mi aveva detto il ragazzo. Appena fui pronta lui si alzò in volo. Lo seguii. Avevo evocato una spada abbastanza leggera, in modo tale da poterla manovrare in aria senza alcun problema. Non era così difficile come mi aveva detto la mia amica e lo colpii senza problemi, ferendolo sul braccio... vidi sgorgare del liquido color oro... Cosa stava succedendo?

Konbanwa! Arigatou gozaimasu per tutte le visualizzazioni e i voti. Volevo ringraziare in particolare @francescadoci per avermi aiutata con il POV di Yumi. Spero vi piaccia il libro. Votate e commentate! Matane!

Enjeru (Angelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora