°Spin off di Odio le favole°
Arianna e Federico avevano fatto un patto: lasciarsi il loro burrascoso passato alle spalle e ricominciare da zero, potendo contare sull'appoggio e il sostegno di Pietro e Adele, più uniti che mai, e della solita spumeggiante Eleonora.
Dopo due anni, però, il destino li ha divisi nuovamente e mentre Arianna è in America, a Boston, a inseguire il suo sogno, Federico è rimasto a Torino, a fare i conti con il suo cuore spezzato e alla ricerca della sua strada.
Spesso la vita ci impone di fare delle scelte dolorose, Arianna questo lo sa bene, eppure ha deciso di restare fedele a se stessa e non permettere a nessuno di frapporsi tra lei e il suo sogno.
L'inaspettato incontro con una paziente del reparto di chirurgia, però, le farà rimettere in discussione le sue convinzioni e ripensare a tutte le questioni lasciate in sospeso.
Dall'altra parte del mondo, anche Federico, grazie all'aiuto della filosofia e del volontariato, soprattutto di Elvira, un'arzilla anziana signora di età imprecisata, andrà alla ricerca di se stesso e cercherà di mettere a posto tutti i tasselli della sua vita.
Senza saperlo, ripercorreranno insieme i momenti più importanti della loro travagliata storia d'amore e finalmente troveranno il coraggio di scrivere la parola fine.
-Si consiglia di leggere "Odio le favole" per riuscire a comprendere meglio i personaggi e seguire le loro vicende.-
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."