Harry è un fioraio con una vita placidamente sola e complicata, difficoltà a dormire e a lavoro, un corvo che a quanto pare bazzica sulla finestra di casa sua, coperte pesanti ed incubi frequenti che, come tutti quelli che alla fine sono ricordi, lo tengono sveglio. Una sera, dopo una delle giornate peggiori di sempre, Harry decide di rilassarsi e di andare a fare un giro al suo bar preferito, niente di troppo impegnativo, il tempo di ritornare a casa e pentirsene solo un po' la mattina dopo. Ma esistono occhi che sono troppo belli per non essere assecondati, e le labbra di Louis ricordano proprio i semi di un melograno, in realtà.
Oppure, dove Harry si risveglia da una nottata stranamente serena e scopre di essere ovunque tranne che a casa sua, e Louis, che lo tiene lì, fa il possibile per farlo stare bene, sapendo che era solo questione di tempo, prima che arrivasse davvero da lui. Sapeva che sarebbe successo, ma non l'avrebbe mai immaginato come così difficile.
Quando Harry e Louis si conoscono hanno rispettivamente 3 e 6 anni, sono troppo piccoli per pensare che uno stupido patto di amicizia sancito con un mignolino possa essere mantenuto per il resto delle loro vite. Eppure succede. Crescono insieme, si prendono l'uno cura dell'altro e si guardano fare le prime esperienze, il primo bacio, la prima volta, la prima relazione, la prima sigaretta consumata tra un colpo di tosse e l'altro. Da bambini sembra tutto estremamente facile e bello, ma come ben sanno tutti c'è una sola ed unica pecca nell'essere piccoli: alla fine, qualsiasi cosa accada, si diventa grandi. E se la vita è una giostra in funzione che gira, puoi decidere di scendere solo alla fine della corsa.