Erano belli quei momenti, in cui c'eravamo solo io e lui. E la luna. E il profumo della notte. Bandit, quando tornerai a casa alle tre di notte, di nascosto -fallo, perché se no non sarebbe vita- fai caso al profumo della notte, è magnifico. Una di quelle notti Frank aveva finito le sue sigarette: lui fumava le New Orleans aromatiche, se era un brutto periodo toglieva il filtro. Gli prestai una delle mie, da poco: non mi piaceva buttare soldi, sapevano di tabacco umido e cartone bruciato. Eravamo in Texas. Lì non c'è niente per chilometri, il cielo è nero, le stelle sono luminose e la terra è polverosa. Ci siamo sdraiati e gli ho passato una sigaretta. Beh, non è che all'inizio avessimo parlato molto, in un certo senso era strano essere lì con lui, come se fosse la prima volta: ero un po' teso, tra l'altro avevo un sasso conficcato nella chiappa ed era scomodo. Ma tanto. Frank stava per conto suo, faceva cerchi di fumo.