Scrivo per lo stesso motivo per cui respiro. Perché altrimenti morirei.
(Isaac Asimov)

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Scrivo da quando avevo due anni. (no, non è un modo di dire)
Sono nata con la penna nel cuore e le storie nella testa: mi hanno disegnata così.
Sono distratta e attenta, gioiosa e triste, appassionata e analitica. Quando si distribuiva la coerenza ho preferito far la fila per la meraviglia delle contraddizioni. 
Mi pongo sempre le due domande più potenti al mondo
"Perché?"
"E se...?"
... e dalle risposte che mi do nascono le mie storie.

La mia scrittura non è perfetta. Mi ripeto, mi perdo, torno indietro, soffro, piango, rido, mi innamoro e prenderei a schiaffi alcuni dei miei personaggi. Ma non ho mai cercato la perfezione, in una storia. Io cerco emozioni, come tutti ne sono affamata, come tutti voglio che mi graffino l'anima e che poi mi curino. 
Amo vedere la poesia che mi circonda, anche quando è spietata. 
E sì, forse dovrei dire di più, su di me, che sono mamma, che faccio un lavoro che amo, che nella vita ho tanto amato e tanto sofferto, che so com'è infuocato il centro dell'abisso e non mi spaventa più nulla. Ma in fondo, se dico che sono una Cantastorie, tutto è compreso in questa parola.

Omnia Vincit Amor: uno dei miei motti (rubato al buon Virgilio)
Cambiamo il mondo, una persona alla volta: rubato alla vita.

E chissà che, noi scrittori, non riusciamo a cambiarlo davvero sto mondo. Una storia alla volta.