Capitolo uno

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"Flaminia, vieni subito qui!" Odio quando vengo chiamata per nome. È una sorta di rifiuto che ho da quando sono al mondo praticamente. Mi sembra un nome così bigotto e pare che agli altri piace, dal momento in cui chiamarmi semplicemente "Flam" è impossibile .
Scendo le scale frettolosamente cercando di non precipitare ad ogni scalino che passo. Intanto mia madre continua a urlare . È una donna sempre molto curata, le piace truccarsi e vestirsi bene , un po' come me anche se io ho ancora tanto da imparare nel campo.
"Sei in ritardo come sempre..." prosegue " è meglio anticiparsi  , non si sa mai , un imprevisto qualcosa...dai , spicciati, non abbiamo tempo!" Non si stanca mai di ripetere che sono sempre la solita ritardataria e che per essere così devo avere anche una certa autostima da pensare che tutti si mettano lì in attesa che arrivi io. In ogni caso devo ammettere che ha ragione ; sono le sei e mezza e se alle sette non sarò pronta penso che se ne andrà senza di me .
Poco dopo sono vestita e sistemata come si deve . Stasera ho dato davvero il meglio di me. Indosso un vestito nero paiettato e , dopo essere stata indecisa su quale scarpa mettere, ho optato per degli anfibi di Dr Martens. Semplici ed eleganti. Mia madre mi ha costretta a mettere le collant neri perché sostiene fortemente che "sfiniscono e danno quel tocco di raffinatezza" quindi l'ho assecondata.
"Mamma, dobbiamo passare a prendere Fabri... Renata non la può accompagnare."
" E allora muoviti a maggior ragione!" Ribatte lei con molta determinazione. Così ci dirigiamo alla macchina e passiamo sotto casa di Fabrizia che si fa trovare con un abito stupendo e che la valorizza molto . Io e Fabrizia siamo nate e cresciute insieme . Lei è sempre stata la mia musa ispiratrice , il mio idolo. Non credo le sia mai pesata questa cosa , anzi, il contrario. Penso sia fiera del fatto che qualcuno noti tutto l' impegno che ci mette per uscire così impeccabile. È sempre stata così , ed è stata lei ad insegnarmi il senso della moda , se così si può dire .
"Ciao Fabri , sei bellissima!" La saluta mia madre . Lei ringrazia con un sorriso ed entra in macchina.
Il posto dove arriviamo non è come lo aspettavo . È rustico e sono contenta di essermi messa gli anfibi, altrimenti sarei stata a disagio. Comunque gli invitati sono tutti ben vestiti e " acchitati" : tutte le ragazze hanno un po' di trucco e qualche ragazzo è in smoking , il che non mi dispiace . Mi piacciono i ragazzi eleganti. Il buffet è molto ricco , così mi avvicino per mangiare qualcosa insieme a Fabri e a Maria , la festeggiata . Decido di prendere delle patatine per iniziare e uno spicchio di pizza .
"Dovresti prenderne di più , tra poco finiranno " dice una voce alle mie spalle , ma a dire il vero , non so chi sia . Non ap pena mi volto , incrocio gli occhi di un ragazzo in jeans e t shirt , quasi in segno di rivolta , perché andare ad una festa non significa per forza mettersi il miglior vestito che hai .
"In realtà non sono una che mangia molto , quindi di certo non mi vedrai fare scenate perché non ho mangiato abbastanza." Rispondo io. Mi sembra uno molto sicuro per porsi in modo così diretto con una ragazza sconosciuta . "Veramente , credo che alle feste tutti mangiamo di più . "Rido per nascondere quell' irritazione che comincia a darmi un po' alla volta , a piccole dosi . "Mirko , comunque " Non si stanca mai di parlare questo ragazzo appena conosciuto di cui ora so solo il nome . "Flaminia, ma odio questo nome quindi per favore chiamami Flam"
"Afferrato Flaminia " dice prendendomi in giro. Ci ha messo poco a prendersi confidenza . Mi limito a lanciargli un'occhiata ironica di sfida , anche per togliermelo dalle scatole.
Passo l' intera serata con Fabri , l'ho addirittura convinta a ballare davanti a tutti. Sembrava un' impresa impossibile ,ma  ce l'ho fatta. Guardavano tutti lei e contemporaneamente mi dava sollievo e un po' di dispiacere. Ma non ci ho fatto caso più di tanto. Mirko sembrava fissarmi , però ho ben pensato di non fare caso nemmeno a quello. All' apparenza è enigmatico ... chissà cosa nasconde dietro quegli occhi neri.
"Vado un secondo in bagno" dico a Fabri . Ho bisogno di una rinfrescata . Approfitto anche per ritoccarmi il trucco un po' sbavato. Dopo pochi secondi arriva un ragazzo, bello, che non avevo ancora notato stranamente. Mi vede specchiarmi e chiude la porta del bagno con la chiave. Poi riprende a guardarmi. Credo di avere una faccia un po' perplessa.
"Posso aiutarti un qualche modo?" Lui non risponde , viene verso di me e si lava le mani.
"Gabri, esci muoviti!!! Che cazzo fai con una tipa in bagno?!" Dice una voce da fuori.
"Gabriele, giusto?" Faccio io.
"Si, giusto. Tu devi essere Flam."
Oddio. Il primo ragazzo che senza conoscermi mi chiama Flam e non so per quale motivo astrale SA CHI SONO.  Sono sconvolta e lo sto fissando da un bel po' con una faccia meravigliata .
" Emh si , direi proprio di sì." Non so come mi siano uscite quelle parole di bocca,  ma devo assolutamente scoprire come fa a sapere chi sono.
"Hai tirato a indovinare o davvero sapevi il mio nome ?" Mi butto. Non perdo occasione.
"No, lo sapevo. Fabri mi parla sempre di te. Ma non ti facevo così bella."
"Hai bevuto?" Chiedo. Ho questa sensazione e in genere le mie sensazioni si rivelano giuste.
"Si" fa lui. Appena apro bocca per ribattere continua dicendo " ma non è sicuramente per questo che sei bella. L' alcol non ha ancora questo potere su di me. Ne ha tanti ma non questo. Le belle ragazze le riconosco."
"Ah si? E quali poteri ha su di te l'alcol?" Domando. Il fatto che sia un po' ubriaco mi permette di essere più a mio agio. O forse è perché un ragazzo bellissimo mi ha appena detto che sono bella per due volte .
"Mi rende più coraggioso e mi fa fare gesti che non penserei nemmeno lontanamente da sobrio" in queste parole trapela un po' di ironia mischiata a malinconia.
"E invece quale potere non ha?" Faccio per cambiare argomento.
"Non riesce a farmi dimenticare" so che non si riferisce a cose futili . Me lo sento .
"Dimenticare cosa? Se posso chiedere..." cazzo Flam smettila. Sei chiusa in bagno con un ragazzo , forse è il caso di uscire invece che continuare a fargli domande invadenti . Ma non ci riesco. È più forte di me , voglio davvero stare qui ed ascoltare cosa ha da dire .
"Certo che puoi. Ma non so se sono cose da dire ,sinceramente. Non vorrei rovinarti la serata."
"Sono io che te l'ho chiesto . Quindi in ogni caso sarebbe colpa mia. E poi, mi credi davvero una ragazzina impressionabile ?"
"No , anzi...però non so se è il caso. Magari usciamo da questo bagno, andiamo a fare un giro e ti spiego."
Annuisco e facciamo come avevamo programmato. Il vento fuori è pungente, esattamente come dovrebbe essere in pieno febbraio. Mi sento penetrare dal freddo fino alle ossa e comincio a tremare dentro di me. Spero che non si veda per non fare brutta figura con Gabriele. Ci sediamo su una panchina e aspetto con ansia che lui mi rivolga la parola. È stato in silenzio finora e mi auguro  di non aver fatto una domanda troppo scomoda. Credo si sia accorto del fatto che sento freddo perché di sua spontanea volontà si toglie la felpa e me la porge . Me la metto e devo dire che mi sta anche molto bene l'extra large. Gli sorrido e abbasso gli occhi.
"Sei davvero sicura Flam?"
"Ma certo, solo che se tu non vuoi davvero non sentirti obbligato."
"No. A me farebbe bene parlarne... così dicono." Dopo una lunga pausa va avanti " allora, mia madre è rimasta incinta di me a 16 anni. Quindi non ho mai avuto una famiglia presente ,anche perché mio padre sembrava essersi dimenticato di noi. Al mio compleanno di 10 anni , si è presentato anche lui ,e mia madre che non voleva averci niente a che fare gli ha detto di non farsi più vedere e lo ha denunciato ..." vedo che gli cominciano a venire gli occhi lucidi, e non solo a lui. "Ehi , non devi dirmelo per forza . Guardami." Gli dico. Lui mi guarda come per chiedermi aiuto e nello stesso tempo cerca di continuare a parlare. Lo abbraccio perché non so che dire. Ci sciogliamo dall'abbraccio e lui riprende a raccontare.
"Come se non bastasse qualche anno dopo , mia madre si è ammalata . Una malattia di cui nemmeno ricordo il nome e piano piano ha cominciato a perdere tutte le capacità cognitive e motorie , poi è diventata cieca e alla fine non ce l'ha fatta più . È stata male tanti anni..." si interrompe . È forte. Gli si legge negli occhi. E si sta fidando di me.
"Insomma , per fartela breve mi rimaneva solo mio padre. Che non ancora mi riconosceva . Quindi mi hanno mandato in una comunità per essere adottato ma io non ce la pensavo a rimanere chiuso là dentro. Ho deciso di mettere da parte L'orgoglio e ho ricontattato mio padre ,e dopo processi in tribunale per via della denuncia , sono andato a vivere da lui. Ovviamente ha rimesso su famiglia e lo vedo tutti i giorni andare avanti senza nemmeno un minimo di senso di colpa. Si perdona soltanto perché mi da da mangiare e un letto su cui dormire. Per lui non sono niente . "
Non riesco a credere che mi abbia raccontato la sua storia. Fabri non mi aveva mai detto niente ma comincio a credere di essere la prima persona con cui si sia confidato.
"Ecco, questo non riesce a farmi dimenticare l'alcol." Solo in quel momento alza lo sguardo e i nostri occhi lucidi si incrociano per la prima volta. Sento il suo battito solo guardandolo e mi sembra di conoscerlo da una vita. Non riesco a scrollargli gli occhi di dosso e al momento non capisco più niente. Credo che stiamo respirando all'unisono. Le nostre bocche si avvicinano sempre di più . Flaminia che cazzo fai ha pure bevuto! No, stavolta non do retta a questa voce dentro che mi impedisce di fare ciò che voglio. Sento il fiato caldo di Gabriele sul mio volto . Alza una mano per accarezzarmi e asciugarmi le lacrime. Non mi ero nemmeno accorta di stare piangendo. Tutto il mondo intorno è completamente scomparso ,ci siamo solo io e lui. Due corpi e un battito solo. Continuiamo a guardarci come se stessimo parlando con gli occhi . D'un tratto le sue labbra si poggiano sulle mie .

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⏰ Last updated: Jan 10, 2021 ⏰

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