I'm in fact straight

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Il telefono squillò e Niall si svegliò di soprassalto.
Si era addormentato senza nemmeno accorgersene e non appena sentì un Harry infuriato dall’altra parte della cornetta che iniziò a sbraitare contro di lui perché, come suo solito, era in ritardo, si iniziò a maledire mentalmente per non essersi preparato prima. Sbuffò sonoramente per poi cercare di placare l’amico.
“Harry calmati, mi devo solo vestire e poi sono pronto! Intanto sali così mi aiuti a decidere cosa mettere” rispose il biondo tranquillo, aprendo il portone di casa sua per far entrare Harry.
Una volta entrato il riccio si sedette scompostamente sul letto per poi iniziare a sfuriare.
“Ma porca miseria Niall, per una volta che ti chiedo di essere puntuale, una, potevi almeno cercare di non fare come tuo solito! E’ importante per me questa serata, sei il mio migliore amico e voglio presentarti il mio ragazzo, sono nervoso e te non sei di aiuto, cavolo!”
“Harry dai non esagerare! Anche io ci tengo a conoscere Louis, due minuti e sono pronto” rispose pacato Niall mentre cercava qualcosa di pulito nell’armadio.
“MA se scopro che mi hai incastrato in qualche specie di uscita a quattro con il migliore amico del tuo ragazzo o cose del genere ti giuro che ti disconosco” disse voltandosi e puntandogli un dito contro.
“Non capisco come fare a spiegarti che io sono etero, ETERO, E-T-E-R-O, okay?” continuò prendendo poi un paio di jeans, una maglietta bianca semplice e la sua giacca preferita, nera con strisce bianche.
“Beh, non mi pare dicessi così quella volta in cui hai infilato la lingua in bocca a Liam” ribatté divertito il riccio.
“Ero ubriaco e quel bacio non ha significato nulla e anche se fosse non andrei comunque a letto con un uomo” rispose seccato il biondo.
“Ehi, non lo escludere finché non lo provi! Comunque tranquillo, non è un’uscita a quattro” rispose Harry ringraziando il fatto che l’amico fosse girato e non avesse visto le sue guance imporporarsi. Si maledisse mentalmente perché sapeva che quando sarebbero arrivati nel luogo dell’appuntamento Niall lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani.

Dopo quelle che a Harry sembrarono ore ma che Niall si ostinava a considerare due minuti scarsi riuscirono ad uscire e dirigersi all’appuntamento.
“Dov’è che stiamo andando, precisamente?” chiese il biondo curioso.
“Ehm, non lo so con certezza, ha fatto tutto Louis. A me ha dato l’indirizzo del luogo e basta” rispose Harry, al che Niall lo guardò stranito perché l’amico gli sembrava un po’ troppo nervoso per la situazione ma non fece altre domande.
Non appena imboccarono una vietta laterale, però, iniziò ad insospettirsi. Quel luogo gli sembrava familiare ma non riusciva proprio a ricordarsi quando ci era già stato. Fu quando si ritrovò davanti all’insegna del locale verso cui erano diretti che capì perché gli sembrava di essere già stato lì: il Babylon era il locale gay più famoso della città, locale dove una volta era dovuto andare per riportare a casa un Harry visibilmente ubriaco e in lacrime quando Louis era ancora solamente il bellissimo ragazzo che il riccio voleva a tutti i costi conoscere ma che quella sera era troppo impegnato con un altro ragazzo per accorgersi di lui.
“Harry dimmi che stai scherzando e che hai sbagliato strada” iniziò a dire Niall con la caratteristica finta calma che prelude ad una sfuriata.
“Ehm, okay, non ti arrabbiare però era da tanto che io e Lou non andavamo a ballare e poi non è la fine del mondo, è una discoteca come tutte le altre!” cercò di rimediare Harry torturandosi le mani e non osando guardare Niall negli occhi.
Il biondo iniziò a borbottare insulti al suo amico e mentre aspettavano che arrivasse anche Louis iniziò a sentirsi osservato dai ragazzi che, entrando nella discoteca, gli passavano vicino e lo guardavano con aria ammiccante.
“Harry, una domanda.. Sembro gay?” chiese allora al riccio, osservando con la coda dell’occhio l’ennesimo ragazzo che stava entrando al Babylon e gli stava palesemente guardando il sedere, senza preoccuparsi di passare inosservato.
“Beh, un pochino” rispose il riccio guardandolo con aria divertita.
Niall aprì la bocca per ribattere ma non ne ebbe il tempo perché in quel momento arrivò Louis. Harry gli corse incontro baciandolo come se non lo vedesse da mesi e dopo un minuto buono si staccò dal ragazzo per presentarlo al suo migliore amico.
“Niall, lui è Louis. Lou, lui è Niall” fece le presentazioni Harry mentre i due si stringevano la mano.
“E’ un piacere conoscerti, Niall. Harry mi ha parlato spessissimo di te” gli disse cordialmente Louis.
Niall non poté negare che quel Louis fosse effettivamente un bellissimo ragazzo; capelli lisci tirati su in un ciuffo, bellissimi occhi celesti e un fisico niente male. Okay, avrebbe dovuto smetterla di frequentare Harry e iniziare ad uscire con qualche ragazza.
“Beh, mai quanto mi ha parlato a me di te” ribatté scherzando il biondo, facendo arrossire il riccio e ridere il suo ragazzo.
“Bene, vogliamo entrare allora?” chiese quindi il liscio, facendo strada ai due.
Il biondo si accostò al suo amico sussurrandogli all’orecchio “Non ti azzardare a lasciarmi solo o me la pagherai, piccolo stronzetto che non sei altro”.
“Mamma mia quanto sei esagerato! Anche se devo ammettere che effettivamente hai già fatto scalpore” gli disse allora Harry scherzando, facendolo imbestialire ancora di più.
Una volta entrati presero posto su uno dei divanetti ancora liberi e, deciso cosa prendersi da bere, Louis si alzò per dirigersi verso il bar.
Non appena si allontanò Niall si iniziò a guardare intorno per poi girarsi verso l’amico.
“Tu non ti azzarderai a lasciarmi solo in bagno, chiaro?” gli disse con aria minacciosa.
“Oddio Niall e allora piscia seduto, cosa ti devo dire io? E poi smettila di fare una scenata da prima donna; non è che ora solo perché siamo gay se vediamo uno con i pantaloni abbassati ce lo scopiamo!” rispose il riccio divertito, perché sapeva che quello di Niall era solo un capriccio per essere considerato da lui.
“Vado a prendere qualcosa da bere” disse quindi il biondo alzandosi.
“Ma ce li sta portando Lou i cocktails” rispose Harry guardandolo stranito.
“Ho bisogno qualcosa di più forte di quello che gli ho chiesto” gli spiegò dirigendosi poi al bancone.
Arrivato al bancone si sedette su uno sgabello  aspettando che il barista lo notasse per prendere la sua ordinazione.
Non appena questo si girò, Niall pensò di trovarsi di fronte ad un dio greco. Il ragazzo era davvero bellissimo: alto, snello e con un viso a dir poco perfetto. I capelli corti gli incorniciavano alla perfezione il volto, che con l’accenno di barba risultava ancor più affascinante e misterioso e gli occhi erano di una chiarissima sfumatura di marrone. Ma la cosa più bella era senza alcun’ombra di dubbio il suo sorriso; dopo essersi voltato per prendere l’ordinazione gli rivolse un sorriso mostrando una fila di denti perfetti incastrando la lingua in mezzo ed in quel momento il biondo credette di svenire. Il fatto che immaginò quella lingua posarsi su ogni parte del suo corpo era sicuramente colpa dell’alcool… che poi non avesse ancora bevuto era un dettaglio insignificante.
E comunque non era gay, al massimo poteva essere bisessuale, o baristafigosessuale.
“Ehi, sei sordo?” gli chiese il moro avvicinando il volto a quello di Niall che sembrava essere caduto in uno stato di contemplazione.
“Eh? Sì scusa. Vorrei una tequila per favore” rispose riscuotendosi dal torpore.
Il barista iniziò ad armeggiare con bicchieri e bottiglie per poi posare davanti al biondo un bicchierino di tequila, una ciotolina di sale e una fetta di limone.
Niall prese il limone, lo spalmò sulla mano per poi metterci un po’ di sale sopra. Alzò lo sguardo e vide che il ragazzo lo guardava con un misto di curiosità e divertimento, così il biondo non stacco gli occhi dai suoi mentre leccava il sale dalla sua stessa mano, evidenziando eccessivamente il gesto con la lingua. E okay, Niall realizzò che stava spudoratamente flirtando con in barista ma, diamine, quel ragazzo avrebbe fatto diventare gay anche un palo! Quindi continuò a guardarlo anche quando mandò giù la tequila in un sorso e quando si infilò il limone in bocca succhiandolo, anche in questo caso non contenendosi poi così tanto. Il barista deglutì sonoramente alla vista di ciò per poi avvicinarsi al biondo e allungare la mano.
“Zayn” si presentò.
“Niall” rispose il biondo, allungando a sua volta il braccio e stringendo la mano del moro.
“Sei solo?” gli chiese Zayn.
“Solissimo” rispose Niall. Solissimo? Ma come se ne usciva? Almeno esiste come parola? Dio mio nemmeno due minuti e quel ragazzo gli stava mandando in pappa il cervello.
“Posso offrirti un cocktail? L’ho creato io” continuò il moro.
“Sicuro” affermò Niall entusiasta.
Lo vide quindi armeggiare con bottiglie, ghiaccio e shaker fino a quando non mise tutto in un bicchiere e glielo porse.
“Grazie” gli disse Niall sorridendo e prendendo un sorso della bevanda.
“E’ buono! Sei bravo a fare i cocktails” esclamò il biondo, riprendendo poi a bere.
“Sono bravo a fare un sacco di altre cose. Sei un po’ sporco sul labbro” e non gli diede nemmeno il tempo di replicare che subito lo zittì premendo le sue labbra su quelle del ragazzo di fronte a lui.
Niall spalancò gli occhi, sconvolto da quanto stava accadendo, ma si lasciò andare subito dopo quando, con dolcezza, Zayn chiese accesso alla sua bocca. Le loro lingue si scontrarono e i due approfondirono il bacio fin quando non necessitarono di staccarsi per prendere fiato.
“A cercare scuse per baciare uno sconosciuto fai schifo, ma a baciare te lo concedo, sei bravo” gli disse il biondo.
Zayn rise e slacciandosi il grembiule lo buttò sul bancone per urlare al suo collega “Torno tra 5 minuti”.
Si avviciò a Niall, lo prese per mano e lo trascinò in bagno. Una volta dentro riprese a baciarlo, una mano a cingergli il collo e l’altra che vagava sul suo sedere.
“Ora ti mostro una cosa in cui sono molto più che bravo” sussurrò il moro sulle labbra del ragazzo, iniziando poi ad armeggiare con la zip dei suoi pantaloni.
Ritornò a baciarlo prima di tirarglieli giù contemporaneamente alle mutande per poi inginocchiarsi davanti alla sua erezione ormai più che pronunciata.
“OH CAZZO” urlò Niall quando, senza preavviso, Zayn prese la sua lunghezza interamente in bocca, iniziando ad andare avanti ed indietro.
Il biondo afferrò di riflesso i capelli del ragazzo inginocchiato davanti a lui mentre questo aveva iniziato a leccare con dedizione la punta con dei movimenti circolari per poi passare la lingua su tutta la lunghezza e ricominciare a succhiare.
Ci volle poco perché Niall venisse ma il moro non si scompose più di tanto, ingoiando tutto.
“Wow” fu tutto quello che riuscì a dire il biondo mentre Zayn si rialzava.
“Questo bagno fa schifo e farlo in piedi è anche scomodo, ma se ti va io tra un’ora stacco e ti assicuro che a casa mia ho un letto molto più comodo della parete su cui sei ora” gli disse il moro mentre gli accarezzava una guancia.
“O- ok” rispose Niall ancora stordito dall’orgasmo appena avuto.
“A dopo allora” gli sussurrò il ragazzo all’orecchio, lasciandogli poi un bacio a fior di labbra.

E che Harry gli avrebbe rinfacciato per sempre il fatto che è stato tutto merito suo se ora Niall era felicemente fidanzato con l’amore della sua vita beh, nessuno deve saperlo. E a Niall non fregava nulla che fosse un uomo. Era una persona e lo amava e questo bastava.

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