Drowning in the sea of moonlight

210 11 40
                                    

I vetri opachi e colorati delle finestre filtravano la luce del sole calante, rendendo l'atmosfera nella Cabina del Capitano simile a quella di una navata di una cattedrale. Dentro la stanza erano stipati mobili ed oggetti che scintillavano ad ogni minimo movimento della nave, facendola sembrare più stretta ed angusta di quanto sembrasse dall'esterno. Al centro dello studio era situata una massiccia scrivania dalle rifiniture elaborate, dietro la quale si trovava lo schienale di un'alta poltrona che adombrava quasi completamente la figura che vi era agiatamente seduta sopra. 

Namjoon rimase immobile davanti alla scrivania, attendendo con crescente ansia che l'uomo di fronte a lui proferisse parola. Il Capitano portò due dita davanti alla bocca con fare pensieroso, gli occhi socchiusi mentre appoggiava il gomito al bracciolo della poltrona per inclinare leggermente il busto verso di lui.

"Arruolarvi nel mio equipaggio?" disse il Capitano, scrutandolo da capo a piedi con fare inquisitorio. Namjoon annuì, cercando di nascondere la soggezione che provava sotto lo sguardo attento dell'altro.

"Sì, Signore."

Il Capitano inclinò leggermente la testa all'indietro per osservarlo meglio "Avete esperienze per mare? Avete già preso parte a delle spedizioni?"

"No, Signore.- rispose prontamente Namjoon chinando la testa -Questa è la prima volta che metto piede su una nave."

Il ragazzo davanti a lui si sporse sulla scrivania, poggiando i gomiti sulla superficie occupata da pergamene, mappe e pennini, incrociando le dita davanti al volto mentre gli rivolgeva un'occhiata scettica.

"E perché siete qui, allora?"

"Ho bisogno di un lavoro per sostenere la mia famiglia, ed il mio nome spaventa qualsiasi altro commerciante sulla terraferma.- spiegò il ragazzo, tormentando nervosamente la stoffa della sua bisaccia -Avevo sentito dire che voi non badavate a questo... genere di cose, Signore."

"É così, infatti. Ma ditemi- esclamò con espressione curiosa l'uomo, facendo intuire la domanda prima ancora di darle voce -Come vi chiamate? Quale nome può terrorizzare a tal punto le persone?"

Il ragazzo deglutì e fece un inchino "Sono Kim Namjoon, Signore."

Il volto pallido del capitano si illuminò di una luce stupita "Kim? Come il Pirata Kim?"

"Era mio padre."

L'uomo fece schioccare la lingua contro il palato "Quell'uomo mi ha dato un sacco di grane, qualche anno fa. Ho sentito che il suo corpo é ancora all'interno delle gabbie esposte nel bacino est del regno."

Namjoon strinse i denti sentendoli quasi stridere, raddrizzando la schiena e guardando il volto del Capitano senza però incontrare il suo sguardo.

"É esatto."

"Vorrei dire di esserne dispiaciuto, ma sarebbe una menzogna.- disse il capitano con una mezza risata, poggiando la schiena contro lo schienale della poltrona -Quindi se ho capito bene... Voi, figlio di uno dei più subdoli pirati che questo regno abbia mai visto, dovete mantenere la vostra famiglia dopo la morte del vostro stimato ed apprezzato padre, ma nessuno sembra intenzionato a darvi un lavoro."

"Sì, Signore."

Il Capitano rimase nuovamente a fissarlo sovrappensiero, osservandolo come se stesse soppesando una merce al mercato. Namjoon si impose la calma; non sopportava che lo si guardasse per troppo tempo, ma si era ripromesso di mettere da parte il proprio orgoglio e, in generale, la propria vita pur di non lasciare che sua madre e sua sorella finissero per strada. Non poteva rischiare di rovinare tutto dando in escandescenza per un banale sguardo.

Storm - NamJin OSWhere stories live. Discover now