Cambiare

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La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta.(Confucio)

Luciano si svegliò su un' isola deserta quella mattina. Era il 2020, il primo giorno di un anno piuttosto particolare. Inebriato dalla bellezza del posto, non gli restò altro che esplorare. C'era un fiume di acqua grigia, dove incontrò una volpe parlante e discusse con lei dell'accaduto. L'animale sembrava del posto; conosceva tutta l'isola, la vegetazione e gli altri animali. Gli fece conoscere i suoi amici: Gino, un tapiro dalla proboscide di legno, Aurora, una pinguina dalle vesti rosa, e Girolamo, un aquila che adorava costruire castelli di sabbia.
Presto divennero tutti amici e passarono gli anni, ma Luciano non si pose la minima domanda del perché gli animali parlassero e per quale motivo si trovasse lì; era smarrito, in poche parole incantato dalla bellezza del posto, preferiva vivere nell'ignoranza.
Un giorno, come ogni mattina, Aurora bussò alla porta, per portargli la solita colazione a base di torta alla pesca. Luciano era in crisi, tutto a un tratto si sentiva saturo di quella vita, non vedeva alcun interesse nel continuare a vivere così. Successo questo, Aurora riferì tutto agli altri , che cominciarono a comportarsi in maniera sgradevole con lui.
Luciano fu ghettizzato dalle bestie e decise di andarsene, di cercare nuovi orizzonti. Disse la notizia oralmente, a tutti gli abitanti dell'isola, che ne rimasero felici, poiché lo odiavano, tranne la volpe, che voleva bene a Luciano. Lo aiutò a preparare la nave e gli parlò di un' isola, che era l'esatto opposto della loro. "Si chiama Pisola, un' incantevole combinazione di sapere, ammirazione ed esseri molto intelligenti", disse la volpe. Luciano accettò il consiglio della cara amica e se ne andò.
L'addio di Luciano disegnò un momento triste, importante per il personaggio, quando anche con tutto l'odio del mondo, il viaggiatore percepì l'amicizia degli animali.
Giunse a Pisola il 27 gennaio, ancora più smarrito. Rivide la stessa scena di qualche anno fa, solo che non ci fu una guida ad aspettarlo e l'ambiente era diverso: un insieme di casolari che davano al mare, un'enorme biblioteca al centro e un'esplosione di colori sgargianti. Per strada incontrò un gallo nero con le piume del petto violacee. Non era simpatico, dall'aria schiva e piuttosto megalomane. Il viaggiatore cercò qualche aiuto e in fine il pennuto gli rivolse la parola. Dalle frasi del gallo si capiva, che Pisola non era certo un paradiso, ma premiava i grandi lavoratori. I talenti venivano coltivati, le amicizie meritate e la fiducia sudata.
Luciano, sedentario qual era, proveniente da un posto dove ti viene tutto dato, lavorò sodo ottenendo i primi miseri risultati. Andava in biblioteca a studiare la vegetazione dove incontrava gli altri animali; Matilda, il canguro suscettibile, lo affascinava più di tutti. A pari passo lavorava in spiaggia come bagnino e lentamente si conquistava l'amicizia del gallo, che lo aiutò sempre di più. Alligalli, (così si faceva chiamare), percepiva un grande potenziale in Luciano e sapeva che ce l'avrebbe fatta, nonostante le disfatte, i parecchi sbagli, che lo spinsero a lavorare in maniera migliore, capire sempre di più le vite degli animali e a conquistare la loro fiducia.
L'opinione di Alligalli, l'idea che si fece su Luciano, circolò tra gli abitanti e raggiunse Luciano, che quando sentì l'ammirazione delle creature nei suoi confronti, capì che cosa intendeva la volpe. Pisola è un paradiso da costruire, dove non viene tutto servito, ma dove si apprezza l'impegno, un posto nel quale la vera felicità non sta nei risultati quanto nella capacità di risollevarsi e di accettare gli sbagli.
Si conclude qui la storia del viaggiatore, che poi una volta afferrato il concetto, continua a vivere in armonia con tutti in un posto del quale non sarà mai sazio.

Un'avventura che rispecchia la mia: parte dall'incertezza del liceo classico, scelto per esclusione, nel quale ero ben accetto da tutti, per poi terminare con l'iscrizione allo scientifico, il 27 gennaio 2020. Pareva un labirinto quella classe; le amicizie non erano altrettanto facili da tessere, le materie, di un altro mondo, ma alla fine tutto lo sforzo venne apprezzato, così dai professori quanto dai compagni, con i quali continuo ad avere un rapporto come mai prima d'ora.
Condivido del tutto l'aforisma di Confucio. Guardare il bicchiere mezzo pieno, mi ha aiutato molto a combattere la paura di non potercela fare come ha fatto Luciano, che veniva aiutato dal gallo, che nel mio caso era un compagno di classe, senza il quale, probabilmente non sarei qui.
E' anche vero, che Luciano non ha dimenticato l'amicizia della volpe e della pinguina, come me, che sono scappato, saturo del mondo classico, anche se da un universo, che non dimenticherò mai.

Saggio scelto 1.0Where stories live. Discover now