Farfalle

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Baboon e Brat erano usciti, e camminavano per le strade di San Benedetto, ormai lasciati soli sia da Cecia, che da Smudgy che da Weeby.

La loro era stata prevista per essere un'uscita a cinque, ma gli altri tre membri delle stelline si erano dileguati con una velocità disarmante.

E, ora che erano soli, Baboon teneva la bocca chiusa, evitando di comportarsi come si comportava di solito, per scherzare. Parlava con Brat con serietà, magari ridendo ogni tanto alle sue battute.

Ma aveva smesso di gemere al microfono del cellulare, nel tentativo di divertire l'intero club con un audio in cui erano nominate queste parole, citandole: "Ahh... Ahhhh... smettila Brat", con tanto di tono di voce una spanna sopra alla sua usuale, pensando fosse sufficiente per imitare Cecia.

Ora che erano da soli, se avesse fatto un audio del genere, sarebbe probabilmente sprofondato nell'imbarazzo.

Certo, continuava a dare a Brat della "puttanella" o ad usare espressione come "Amio",  ma non si sognava neanche di mettersi a gemere davanti a lui da solo.

Sarebbe stato tremendamente imbarazzante.

E quindi camminavano, fianco a fianco, parlando del più e del meno.

Proprio in quel momento, Brat gli stava spiegando della sua ultima Royal Win in Fortnite: gli parlava delle dinamiche della partita, e di una delle sue ultime azioni, che gli aveva praticamente consegnato la vittoria in ginocchio.

Ne parlava in modo stranamente magnetico: solitamente, avrebbe fatto finta di starlo ascoltando e basta, ma ora, invece, prestava attenzione, come se gli interessasse davvero di quella stupidissima vittoria.

E mentre parlava, Brat faceva vari gesti con la mano, concentrato al massimo nel suo racconto.

Uno di quei gesti, gli sfiorò il braccio, e Baboon sentì congelarsi sul posto: un brivido gli aveva percorso la schiena dall'alto verso il basso, mentre il suo stomaco si era girato su sé stesso.

Credette di starsi sentendo male: nessun contatto gli aveva mai procurato sensazioni simili, men che meno un contatto quasi inesistente.

Brat notò che Baboon non gli stava più camminando di fianco, e si voltò, confuso, verso il biondo.

Baboon si stava tentando il braccio, con espressione quasi sconvolta, tanto che Brat sollevò un sopracciglio, e arrivò a chiedergli: "Tutto okay? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma".

Il milanese annuì, tornando a camminare di fianco all'amico, a distanza di sicurezza.

Si teneva lontano abbastanza da evitare che il gesticolare del Brat lo toccasse, scoppiando nel panico se il ragazzo gli si avvicinava o sembrava sul punto di fargli qualche domanda, terrorizzato che potesse aver capito quello che era appena successo.

Brat non era stupido, un cambiamento nei comportamenti del biondo l'aveva notato eccome, ma si disse che non erano fatti suoi, e tornò alla sua spiegazione della Royal Win.

Si divisero dopo davvero molto poco, dal momento che Baboon aveva iniziato ad aspettare il momento della loro separazione come un bambino aspetta il Natale, e che Brat, non trovava più divertente la loro uscita, con il repentino cambio del biondo.

Il milanese sfrecciò a casa sua, volando in camera sua talmente velocemente che sua madre lanciò un'occhiata perplessa al padre.

Il giovane si buttò sul suo letto, con lo stomaco che continuava a rigirarsi su sé stesso, come se avesse la nausea.

Si stava sentendo male? Si stava sentendo male, vero? Doveva essere quello. Che altro poteva essere? 

Si rigirò su sé stesso, portandosi le ginocchia al petto, e cullandosi con lentezza, cercando di darsi una calmata.

Ricordava di essersi sentito in modo simile quando aveva dato il suo primo bacio a quella che era la sua ragazza dell'epoca, ma non si sarebbe dovuto sentire così: Brat era un suo amico, e a lui piacevano le ragazze.

Si stava solo sentendo male, non c'erano alternative.

Cercò di calmarsi il più possibile ma la remota possibilità che davvero si stesse sentendo in quel modo per via di Brat, lo tenne sveglio tutta la notte.


BABOON & BRATDove le storie prendono vita. Scoprilo ora