Capitolo 1 - La scoperta

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Pochi giorni prima, Francisca aveva ordinato ai suoi uomini di attaccare Raimundo per rubargli i soldi che aveva avuto in prestito da un usuraio. Voleva che lui si rivolgesse a lei per i soldi, che fosse in debito con lei e non con una persona qualsiasi. Lo voleva legato a sé, come sempre. Il modo e la scusa per farlo non le interessavano. Le bastava il suo odio, se non poteva avere il suo amore, ma lei lo amava e voleva essere legata a lui in ogni modo, essere costantemente nei suoi pensieri anche se in essi le augurava la morte. Voleva essere la sola a renderlo felice e la sola a farlo soffrire. Poteva risultare assurdo e folle a chiunque ma, per lei, era l'unica cosa che la teneva in vita.

Dall'incidente lo aveva visto solo un giorno in piazza, di sfuggita, ma quando quel pomeriggio Pepa si presentò a casa sua e le disse che proprio lui l'aveva accompagnata, rimase senza parole. Aveva osato tanto nella sua situazione, aveva osato avvicinarsi a casa sua!? Doveva raggiungerlo e vederlo, vederlo ed assicurarsi che stesse bene. Assurdo, sì, ma più vero che mai. Appena uscì dalla Villa lo vide vicino ad un albero, sorrise e a passo sicuro lo raggiunse. Lui la riconobbe all'istante, senza nemmeno voltarsi: quel suo passo, quel suo modo di respirare, quel suo profumo, li aveva scolpiti nella memoria. Francisca approfittò del momento per osservare quanto fosse bello, lì davanti a lei. Inevitabilmente in pochi secondi finirono per discutere e lui non le nascose il suo disprezzo appena lei cercò di mostrarsi gentile. I suoi insulti, anche se la ferivano, le davano la vita. Tutto pur di non essergli indifferente. E fargli del male era l'unico modo per mantenere vivo il suo pensiero in lui.

Sapeva che rubandogli quei soldi lo stava mettendo nei guai, Pardo non si sarebbe fatto scrupoli ad utilizzare la violenza per riavere indietro il suo denaro ma lei non lo avrebbe permesso. Nessuno poteva fargli del male all'infuori di lei. Era il suo boia ma anche il suo angelo custode.

Il giorno seguente andò alla Locanda a proporgli un accordo di pace, in fondo lei aveva sempre cercato di fare pace con lui, anche se aveva sempre fallito. Ovviamente Raimundo l'accolse con la sua pungente ironia - "I nobilissimi piedi di Francisca Montenegro che calpestano l'ingresso del mio umile negozio..."

"Sì, Raimundo. Eccomi qui!"

"A che devo l'onore?"

"Mi è giunta voce che non navighi nell'oro"

"Ho sempre detto che hai un udito molto fino!"

"Non posso lamentarmi" - gli rispose a tono, rimanendo sulla difensiva - "andiamo al punto. Tu hai dei problemi e io ho la soluzione. Basta che raggiungiamo un accordo"

"Mi preoccupano i tuoi accordi, tanto che non so se invitarti ad entrare in casa"

"Quello che volevo posso dirtelo qui. Voglio comprare le tue terre, Raimundo. Sono disposta a darti una cifra davvero generosa per ottenerle!"

"Le mie terre!? Non ti è bastato tutto quello che mi hai tolto in passato servendoti dei tuoi trucchetti?!" - e di nuovo aveva fallito nel suo intento, con lui sbagliava sempre e peggiorava ogni volta le cose... Poteva davvero dire di non saper più come avvicinarsi a lui. Più tentava di mostrarsi benevola e stringere il loro vincolo più era forte il contraccolpo che la colpiva. Avrebbe dovuto desistere, sì, e rinunciare a lui per sempre. Ma non quel giorno.

"Non sono venuta qui a parlare del passato! Ma a negoziare un accordo giusto per tutti e due"

"Non obbligarmi a dire quello che penso del tuo senso di ciò che è giusto o sbagliato!"

"Raimundo..." - i suoi continui attacchi e i suoi immancabili insulti iniziavano a spazientirla - "che tu lo creda o no per me è una dimostrazione di buona volontà e se l'accetti sarà come siglare la pace una volta per tutte! Definitivamente" - aveva provato in modo indiretto, senza risultati, così provò a dirglielo chiaro e tondo - "E chi ti ha detto che io voglia fare la pace? Per me il passato è ancora qui, davanti ai miei occhi a sconvolgere il mio presente. Sei tu, Francisca"

"Non mi vuoi vendere le tue terre?"

"Ovvio che no, preferisco morire che vederle nelle tue mani!" - questo suo comportamento la faceva imbestialire, poteva essere così stupido!? Si stava mettendo in grandissimi guai - "Non dovresti essere tanto orgoglioso, visto che sei sul punto di perdere tutto! Tutto! Non hai denaro, la banca non ti ha concesso il prestito e le 3.000 pesetas che ti ha prestato Pardo ti sono state rubate in un agguato! Ma come pensi di uscirne? Come vuoi risollevare la tua famosa locanda?! Come diavolo vuoi restituire tutto quello che devi!?"

"Un momento Francisca... Come sai che sono 3.000 pesetas?" - possibile che lui non si accorgesse della sua preoccupazione nelle sue parole e che pensasse solo ad inutili dettagli!? - "Ma tutti parlano di quanto ti è stato rubato!"

"Che mi hanno rubato, ma non quanto!" - le fece notare - "Rispondimi. Come lo sai?" - a quel punto capì di aver parlato troppo, la sua ansia di proteggerlo ed aiutarlo l'aveva portata a rovinare nuovamente ogni cosa. E il suo silenzio per Raimundo fu una chiara risposta - "Oh no... non me lo dire! Ma mi meravigliano i tuoi stratagemmi" - se solo sapessi che sono per tenerti vicino a me, pensò Francisca - "com'è possibile che una sola mente possa concepire tanta cattiveria?"

"Non essere drammatico, Raimundo, cosa c'è che non va bene!?" - l'unica soluzione per non uscirne peggio? Attaccare - "Io faccio i miei interessi come faresti tu, se potessi"

"Io non userei mai la violenza, per raggiungere i miei fini, tu sì" - le disse con disprezzo - "mentre i tuoi scagnozzi stavano per ammazzarmi tu stavi tranquilla nella tua Villa davanti a un caffè, mi sbaglio? Sei deplorevole, Francisca!"

"Può darsi. Però prudente! Tutte le supposizioni su ciò che avrei tramato puoi tenertele per te, nessuno crederà mai che queste assurdità siano vere!" - fece per andarsene ma poi tornò sui suoi passi perché voleva che gli fosse ben chiara una cosa. Fece un cenno alla domestica di aspettarla dall'altro lato della piazza e poi tornò da lui, avvicinandosi più di quanto non lo fossero prima - "E io non ho provato a ucciderti. Io non sbaglio mai" - quelle parole gli rimbombarono nella mente mentre la vide andarsene, altezzosa ed orgogliosa come sempre. Si odiava per trovarla ancora attraente nonostante tutto il male che non smetteva di fargli! 

Passato e presenteWhere stories live. Discover now