Capitolo 32: Regali imbarazzanti (2 parte)

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Venni letteralmente accompagnata dabbasso dai miei genitori e, una volta giunti davanti al portone del salone, sopraggiunsero anche i Dowen.

Lady Dowen sistemò con delicatezza la collana della paria nobiliare che il marito portava al collo e osservai con quanta grazia indossasse il suo abito blu notte la cui gonna terminava con un delicato strascico.

«Padre».

Edwin mi porse il braccio, che dovetti accettare, ed entrai nel salone seguendo i Marchesi lungo due ali di persone. Sembrava che il salone si fosse riempito come mai visto prima e tutti quei volti sorridenti osservavano ogni nostra mossa.

Venni presentata a molte autorità, nobili e matrone finché vidi lord North in disparte e mi avvicinai. «Buonasera milord».

«Buonasera a voi, lady Amelie. Devo complimentarmi con la marchesa Dowen per queste decorazioni» disse indicando dei giunchi che scendevano dal grande candeliere a soffitto.

Il salone infatti assomigliava ad una foresta con queste liane che scendevano dal soffitto, palme agli angoli e a terra un delicato tappeto color terriccio. Poi tra i vari candelabri e candelieri facevano bella mostra di sé delle ghirlande con fiocchi di raso bianco e argento per ricordare a tutti l'evento che si sarebbe svolto l'indomani.

«Devo ammetterlo, lady Dowen ha dato il meglio di sé».

Un cameriere ci offrì due calici di vino. North me ne offrì uno e poi lo prese per sé, sorseggiandolo con calma. Con la scusa di controllare la liana dietro di me si chinò verso il mio orecchio. «Come vi sentite? Lord Charmois mi ha riferito della vostra situazione. Se dovesse succedere qualcosa sarò pronto, non vi preoccupate. Ho guardie all'esterno pronte per intervenire» sussurrò.

«Come avete giustificato la loro presenza?»

«Sono pur sempre una personalità importante».

«Milord, sono in possesso di alcune lettere molto importanti. Mia sorella ve le consegnerà a fine serata cosicché possiate comprendere appieno come stanno le cose. Confido nel vostro aiuto».

Il lord annuì e sollevò il bicchiere per condividere con me un brindisi ma, prima ancora che riuscissi a sorseggiare il mio calice, lady Elizabeth mi portò via.

«Vi devo presentare lady Dumble».

«Lady Amelie è un vero piacere conoscervi. Siete deliziosa» si complimentò la matrona che mi trovai davanti. Portava una parrucca bianca su un viso pallido, un abito di seta nera con il merletto del medesimo colore e un girocollo di perle preziose.

«Vi presento la marchesa di Ambriecomb, zia del mio caro marito».

Mi inchinai. «Molto lieta, milady».

«Congratulazioni per le nozze. Benvenuta in famiglia, mia cara».

«Cara zia, non sapete che gli auguri prematuri portano male?» intervenne Thomas baciando la mano della matrona.

«Suvvia Thomas. Sono troppo vecchia per badare a queste sciocchezze».

«Voi vecchia? Ma siete fresca come una rosa».

«Il solito galantuomo» ridacchiò la donna dietro al suo ventaglio scuro.

«Lady Amelie, siete semplicemente incantevole» si complimentò Thomas, chiedendo la mano per il saluto. Il mio cuore accelerò e le guance si incendiarono.

"Spero proprio che il trucco possa celare il mio imbarazzo".

Thomas mi offrì del vino bianco ma anche questa volta lady Elizabeth mi strattonò via per conoscere un parente e poi un altro e un altro ancora; infine riuscii a bere solo un calice d'acqua.

Intrigo a CorteWhere stories live. Discover now