CAPITOLO 1

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Il dottore delle bambole riceveva una volta la settimana nel suo ambulatorio, una stanzetta sul retro del museo dei giocattoli. Indossava un camice bianco, come un vero dottore. Aveva i capelli lisci e neri pettinati all'indietro e due mani bianche dalle dita lunghe e magre. Sugli scaffali che coprivano tutte le pareti c'erano dei barattoli di vetro pieni di occhi per bambole e animali di pezza, e scatole colme di gambette, braccine, bottoni, linguette e parrucchini. Con ago e filo, forbici e colla, il dottore delle bambole aggiustava bambole e pupazzi rotti. Frank lo trovava un po' strano: l'uomo sembrava provare un gran piacere nell'infilare lunghi aghi dentro orsi, conigli, tigri e pinguini affidati alle sue cure. Era evidente che faceva il possibile per sembrare un vero dottore: uno stetoscopio gli pendeva dal collo, e dal taschino del suo camice bianco spuntava un termometro.
Frank lo trovava assurdo. "Come se le bambole" pensava, "avessero un cuore che batte e una temperatura da misurare". Ma per i bambini piccoli quella messinscena era forse più credibile che una tuta da lavoro e un paio di forbici.
Comunque, il "dottore" era molto bravo a rimettere a nuovo bambole e animali di pezza malridotti.
Frank si guardò intorno. Da un barattolo di vetro decine di occhi di vetro lo fissavano. Accanto c'era un barattolo con dentro delle cose nere e grinzose, immerse in un liquido. "Prugne secche, forse?" si chiese Frank. Dappertutto intorno a lui, sugli scaffali a parete, c'era una folla di bambole, pupazzi e peluche seduti, in piedi o sdraiati che lo fissavano coi loro occhi di vetro.Frank ebbe la sensazione di captare con la propria mente il brulichio di miriadi di pensieri. "Quando potrò tornare a casa?" , "Mi fa male il piedino." , "Ho paura del dottore." , "Quando mi riattacca l'orecchio?" , "Mi pungerà?" , "Mi sento già meglio" , "Perché mi fissi in quel modo?" .
Frank sorrise. <<Coraggio, Nele>> disse, <<fa' vedere il tuo orso al dottore.>> Nele aveva quattro anni. Frank l'aveva accompagnata lì perché il suo orsacchiotto era tutto sventrato e aveva perduto metà dell'imbottitura. Nele, con l'orso stretto sotto il braccio, guardava angosciata l'uomo in camice bianco.
<<Non gli farà male a Teddy, eh?>>
Il dottore protese una mano e sorrise scoprendo le gengive rosa e i denti corti e radi. <<Certo che non gli farò del male, piccola. Sono un dottore, lo farò guarire.>>
Ancora esitante, Nele gli porse l'orsacchiotto. Il dottore lo prese e lo esaminò attentamente.
<<Un magnifico esemplare, come oggi non ne fabbricano più.>> E ficcate rapidamente due dita nello strappo della pancia di Teddy, ne tirò fuori una manciata di stoppa.
<<Fermo!>> gridò Nele.
Il dottore delle bambole la ignorò. <<Tutta vecchia robaccia. Bisogna sostituirla.>> disse estraendo dell'altra imbottitura dalla pancia di Teddy.
Nele, bianca come un lenzuolo, aveva le lacrime agli occhi. Teddy pendeva come uno straccetto dalle mani del dottore delle bambole.
<<Bastava solo ricucirlo!>> obiettò Frank.
Il dottore delle bambole lo guardò attraverso gli occhialini rotondi dalle lenti a specchio.
<<Chi è il dottore qua dentro, giovanotto? So io cosa va fatto agli orsi malati. Va' a mangiarti un gelato con la tua sorellina. Fra un'oretta potrete ritirare il vostro orso.>> Mise Teddy sdraiato sul banco da lavoro, gli avvicinò una lampada fortissima e prese una grossa pinza da un cassetto.
<<Vieni, Nele, andiamo a comprare il gelato>> disse Frank. Nele faceva resistenza, ma lui la trascinò fuori per un braccio.Il dottore delle bambole non alzò neppure la testa. Un attimo prima di varcare la soglia, Frank lo vide strappar via con la pinza gli occhi di Teddy. Allora chiuse in fretta la porta.

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⏰ Last updated: Mar 16, 2015 ⏰

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CARO ORSACCHIOTTOWhere stories live. Discover now