Capitolo 1- "Vado ad Hogwarts, siiii"

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Era una calda giornata di agosto, in un quartiere come gli altri i ragazzi giocavano a palla fuori nelle stradine, ridendo, scherzando e sorridendo; una ragazza dallo sguardo curioso li guardava giocare dalla finestra della sua camera da letto, invidiandoli e chiedendosi il perché la sua mamma non la facesse scendere a giocare con gli altri bambini, allora si ricordò che era in ritardo pe il pranzo, e che se non fosse arrivata in tempo il padre l'avrebbe punita, quindi si avviò verso la porta della sua camera, una stanza, un tempo vuota, che aveva riempito di poster di quidditch, di band babbane e altre cose per infastidire i suoi genitori, proprio come aveva fatto suo fratello, lei lo ammirava, adorava essere paragonata a lui, anche dopo una marachella, era il suo eroe, anche se avevano quattordici anni si volevano bene soltanto come i gemelli sanno fare.

Uscì dalla camera e passò per il corridoio stretto e tenebroso, con i ritratti dei suoi antenati appesi al muro. Passò davanti le porte delle camere dei fratelli e iniziò a scendere le scale, le facevano ancora paura, sul muro la sua famiglia aveva appeso le teste degli elfi domestici che avevano servito la sua antica casa. Percorse un altro corridoio, stavolta quello diretto alla cucina, alla sala da pranzo ed al salotto, per poi bussare alla porta della sala da pranzo; dopo aver ottenuto il permesso entrò nella sala, sulle pareti erano appesi quadri antichi e piatti preziosi, a sinistra si trovava una vetrina con dentro calici, bicchieri e bottiglie di vino rosso e di alcolici; al centro della stanza c'era un tavolo stretto e lungo, con sopra una tovaglia verde ricamata con una fantasia nera, regalata ad uno dei suoi antenati da un principe, o almeno così le aveva raccontato la madre.

A capotavola era seduto suo padre, un uomo alto dallo sguardo severo e minaccioso, alla sua destra era seduta sua madre, una donna dallo sguardo altrettanto severo e dalla postura composta, rigida e sicura, come se fosse nata in quel modo; alla destra del padre c'era suo fratello minore con lo sguardo di un bambino impaurito, non più quello curioso ed allegro che aveva da piccolo, accanto al fratello più piccolo c'era suo fratello gemello, con una posizione scomposta ed un ghigno malandrino sul volto, che si spense appena ricevette un occhiataccia dalla propria madre, ed infine c'era lei dalla postura composta, sicura ma sciolta, come se fosse stata impostata in quel modo soltanto quando era nella stessa stanza dei suoi parenti.

-"Padre, madre"- disse la ragazza appena entrata

-"Ashley sei in ritardo di due minuti e ventisei secondi, spiegaci di questo tuo ritardo"- la sgridò il padre, senza accorgersi che sulla ragazza era comparso un ghigno malandrino.

-"Padre, mi scuso per questo ritardo, ma non mi ero accorta dell'orario, ero intenta ad ascoltare della musica"- le rispose Ashley

Suo fratello gemello cercò di soffocare una risata, fortunatamente riuscendoci

-"Spero almeno che questa musica fosse musica classica come ti abbiamo insegnato gli altri tipi di musica non sono adatti alla nostra famiglia"- chiese o quasi le ricordò Orion Black, il padre di Ashley

-"Oh no padre, stavo ascoltando un nuovo gruppo musicale che mi ha fatto scoprire lo zio Alphard, è molto movimentata e rilassante."- rispose con un ghigno ben visibile sul volto riferendosi ad un nuovo gruppo punk, a quel punto suo fratello gemello Sirius non ce la fece più e scoppiò a ridere.

-"Come ti permetti ragazzina insolente, dopo pranzo ti faccio vedere io come dovresti rispondermi, e tu Sirius non ridere, o farai la sua stessa fine"- li sgridò

-"Orion, sapresti dirmi se sono arrivate le buste di Hogwarts e Beauxbatones? Dobbiamo mandare Kreacher a comprare l'occorrente per l'inizio della scuola."- disse dopo qualche minuto di silenzio la moglie di Orion: Walburga Black.

-"Madre, perché devo continuare ad andare a Beauxbatones e non posso andare ad Hogwarts?"- chiese come negli ultimi tre anni alla madre, la ragazza era stanca di trascorrere il periodo scolastico in Francia, lontana da suo fratello e dove tutte le ragazze erano delle oche snob e che non facevano che sminuire tutte le altre, in poche parole si annientavano tra di loro.

є ѕє ғᴏѕѕє ѕᴛαᴛᴏ ᴛᴜᴛᴛᴏ ɗɪᴠєяѕᴏ?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora