Natale

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Mitsuya si sistemò la sciarpa che teneva avvolta intorno al collo e aprì la porta del negozio, facendo tintinnare il campanello.

«Buon pomeriggio, Mitsuya» lo salutò il commesso allegramente. Ormai il ragazzo era un cliente abituale di quel negozio: quindi con il tempo il rapporto tra di loro era diventato più amichevole.
«Un altro regalo?» chiese.
Infatti Mitsuya era solito fare piccoli regali ai suoi amici, di tanto in tanto.

Mitsuya parve riflettere un attimo. Si morse il labbro inferiore nel rendersi conto che non aveva nessuna idea per la testa. «Ha qualche consiglio da darmi?»

«Certamente, ti ascolto».

Il ragazzo appoggiò un gomito sul bancone e rilasciò un debole sospiro. «Vede, dovrei fare un regalo al mio fidanzato. La prossima settimana è Natale, ma sinceramente non saprei che cosa dargli».

«Allora sei venuto nel posto giusto!» esclamò con gioia il negoziante. Si girò di spalle e iniziò a frugare nei vari cassetti. «Allora, che tipo è il tuo partner?»

«Hakkai è una persona tranquilla» rispose solamente Mitsuya con un'alzata di spalle.

«Allora direi nulla di appariscente» mormorò l'uomo tra sé e sé scuotendo il capo. «Come hai detto che si chiama?»

«Hakkai Shiba» ripeté Mitsuya.

L'uomo annuì per fargli capire che aveva compreso.
Dopo una decina di secondi, il commesso prese una scatolina tra le mani e la appoggiò sul bancone.

Mitsuya corrugò la fronte e la osservò. «Una scatola?»

«Aprila» lo incitò l'uomo.

Mitsuya eseguì l'ordine è osservò il contenuto. C'era un braccialetto nero e sottile e appesi ad esso c'erano dei ciondoli argento con incise la "T" e la "H", le iniziali dei loro nomi.
«Mi piace molto» commentò Mitsuya. «Lo compro».

~~~

La settimana dopo, Mitsuya si sedette su una panchina nella piazza, ovvero il luogo in cui si era dato appuntamento con Hakkai.
Strofinò le mani guantate una contro l'altra e soffiò su di esse, in modo da riscaldarle.
Diede uno veloce sguardo al suo orologio da polso. Mancavano cinque minuti all'ora che avevano prefissato, quindi Hakkai sarebbe dovuto arrivare a momenti.

Infatti riuscì a scorgerlo in lontananza e, appena lo vide, si alzò in piedi e agitò un braccio in aria per attirare la sua attenzione.
Infatti Hakkai, che fino a quel momento si stava guardando intorno, per merito di quel gesto lo notò subito e si avvicinò a lui.

«Ciao Taka» lo salutò Hakkai. Mitsuya ricambiò con un cenno del capo e disse subito: «Seguimi, dobbiamo andare in un posto».
Hakkai annuì.

La coppia stava camminando mano nella mano, cercando così di scaldarsele a vicenda. Inoltre pareva anche stessero facendo a gara per chi stringesse più forte quella dell'altro, dato che praticamente si strizzavano le mani a vicenda. Infatti a volte sfuggivano delle risatine a entrambi e dalle loro bocche uscivano dei "non stringerla così forte, mi fai male".

Dopo una decina di minuti, Mitsuya si fermò e Hakkai fece la stessa cosa, mentre lo guardava confuso: non capiva perché non stesse andando avanti. «È tutto okay, Taka?»
Mitsuya annuì. «Dobbiamo fermarci qui».

Hakkai non rispose e si guardò intorno.
Si trovavano in un parco giochi completamente innevato. Non era molto grande, probabilmente il soggiorno della sua casa era più grande.
Le chiome delle poche querce che erano presenti in quello spiazzo erano totalmente bianche, mentre uno strato di neve ricopriva lo scivolo, che era l'unico gioco presente in quel parco. In effetti era un luogo molto povero.

«Sta nevicando molto» commentò Hakkai.
Mitsuya commentò unicamente: «Già». Poi alzò lo sguardo verso il cielo e la sua mente iniziò a perdersi nei ricordi. «La prima volta che sono venuto qui era l'anno scorso. Ho scoperto questo posto per caso, stavo camminando insieme a Draken verso una meta indefinita e siamo capitati qui. Non è una zona molto frequentata, per questo motivo vengo spesso qui nei momenti in cui ho bisogno di riflettere».
Hakkai annuì per far capire che aveva seguito il suo discorso. «E come mai mi hai portato qui?»
Mitsuya si voltò verso di lui e sorrise. «Volevo passare questo momento solo con te. Lontano dalle altre persone». Tirò fuori una piccola scatolina dalla tasca e la porse ad Hakkai. «E volevo darti questo».

Hakkai rimase sorpreso. Si maledì mentalmente per essersi scordato a casa il regalo che aveva comprato per lui, e che fino a quel momento in effetti aveva anche dimenticato di averlo, quindi si scusò con lui per questo.
Poi prese la scatolina e la aprì. Non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere il braccialetto.

«Ti piace?» gli chiese Mitsuya.
Hakkai annuì. «È davvero bello».
Se lo legò al polso e lo osservò, senza riuscire a smettere di sorridere. «Grazie del regalo, Taka».

Mitsuya prese tra le mani il viso del fidanzato, si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio sul naso.
«Buon Natale, Hakkai».

|| Christmas Day || MitsuKkaiWhere stories live. Discover now