Vetri rotti

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Nel mio portafogli tengo sempre un'ametista viola. Dicono che sia la pietra in linea con il mio spirito. Detesto quando le persone mi mettono fretta , è come se volessero rubarmi qualcosa. Mi sento spesso a disagio , le mie convizioni così profondamente radicate si squagliano al sole , appena le persone sedute vicino a me scatenano i miei demoni, l'inferiorità , il non corrispondere, l'essere bianca e pallida, al di fuori dal tempo, non capire i mondi e le parole altrui. Non essere abbastanza rapida, perchè il più delle volte rimango inebetita al confronto. Mi rifugio nel mio mondo, con spruzzi di vaniglia, gelato al bubble gum rosa, la voce di janis joplin. La stazione dove mi trovo mica tanto la conosco. 10 anni prima di nascosto ho aperto un libro e poco dopo guardato un film di una ragazza adolescente di Berlino , che ora mi somiglia , i lunghi capelli rossi, magrezza, una canzone di David Bowie.     Dal treno scende quello che nella mia solida immaginazione dovrebbe essere il mio Detlef, ma non gli somiglia affatto. Ha i capelli scuri, lunghi e raccolti, gli occhiali da sole. Di bassa statura. Cerco Detlef , quella via luccicante di berlino, il sound. Ho 16 anni ? Ne ho 21? Ne ho 24. Dove mi trovo? In una via nascosta, su una panchina assolata. Detlef ed io non abbiamo molto in comune. Successivamente dormirò da sola , nella sua camera osserverò il soffitto e poi mi farà vedere un film splatter in cui recita una parte piuttosto macabra. Dovrei spaventarmi, ma mi stringerò a lui sul divano. La mia ametista è ancora con me ed io non mi sono persa. Non lo rivedrò più. Sulla lavatrice c'erano le istruzioni per il bucato. Mi disse di non mangiare il suo cibo, di rimettere in ordine la mia spallina. Era il 15 di agosto e lui voleva diventare regista.

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⏰ Last updated: Sep 11, 2021 ⏰

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Vanilla JunkWhere stories live. Discover now