One Day Or Forever

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My heart talks about nothing but you.
-A. Camus

***

Harry spegne la sua suoneria (Viva la Vida, Coldplay) scorrendo con il pollice sullo schermo, e rispondendo con un articolato intercalare degno di un professore universitario di Lettere:

''Nhgg?''

''Harold!'' squilla Niall, all'altro capo, facendolo sobbalzare fino alla punta della spina dorsale. Harry respira pesantemente nel cuscino mentre il suo migliore amico continua come un treno in corsa verso la morte delle sue cellule cerebrali: ''Dio, volevo chiamarti ieri, ma è successa una cosa e sono stato a cena fuori e- Perché non parli? Non sei già in piedi?''

''In piedi?'' mugugna, voce arrochita, e Niall pare fare una pausa per sbattere le palpebre.

''Uhm, Haz? Sono le sette e trentadue.''

Meno di dieci minuti dopo, Harry si muove goffamente per il suo appartamento raccogliendo vestiti in giro, lo spazzolino già pronto in una mano e un toast con burro tra le labbra, che pende pericolosamente perché non ha avuto l'effettivo tempo di tostarlo, quindi è solo pane e burro e fa schifo perché ha finito la marmellata, ascoltando il suo migliore amico dai tempi del liceo parlare a macchinetta dal suo telefono, incastrato tra telefono e spalla, mentre impreca contro sé stesso e la sua voglia di essere un alternativo pittoresco del cazzo, perché no, Harry Styles non può usare l'opzione sveglia del suo iPhone, deve fare il coglione e appoggiarsi su un aggeggio d'epoca che ha deciso di rompersi alle 3:22 di quella notte, mandando la sua sveglia e la sua routine a puttane. Decide che odia il pane non tostato con troppo burro sopra e lo lascia in cucina alle mosche e alla mercé del suo gatto Marcel, prima di filare in bagno, la camicia non abbottonata sul petto tatuato e una sola gamba infilata nei pantaloni blu a palazzo, lo spazzolino ora tenuto tra le labbra in verticale, il dentifricio che dondola.

E Niall sta dicendo: ''E poi sono entrato in ascensore per andare a lavoro come sempre e mi ero scordato che ci fossero dei neo-assunti, no? E poi l'ascensore si è bloccata e qualcuno dietro di me ha sobbalzato ed era lei, Harry, la mia anima gemella, e siamo rimasti bloccati lì per due ore e poi siamo usciti a cena perché, insomma, che riguardi dovevo avere? E poi era una situazione a lungo termine, non uno scambio fugace prima che qualsiasi cosa ci dividesse, quindi-''

''E' la vita in cui state insieme'' conclude Harry, dopo aver sputato il dentifricio ed essersi sciacquato la bocca, salvo per poi sibilare un'imprecazione. Merda, non ha preso il caffè.

Funziona così, in realtà. Sei destinato a incontrare la tua anima gemella una vita sì e una no, senza eccezioni. Quando la incontri, puoi o essere bloccato con lei e capire che in quella specifica esistenza siete destinati a stare insieme, o può essere un attimo fugace, prima che il mondo vi divida. E non è la vostra occasione. Riconosci la tua anima gemella a colpo sicuro, nessuno sa spiegare quella sensazione ma è inconfondibile, una volta che la provi. Solo che può essere sia la persona bloccata con te in ascensore, sia quella che ti vende un biglietto per un concerto prima che la folla ti spinga via per il loro turno. Quello è l'universo che ti dice che non è il vostro momento, purtroppo. Non è la vostra vita.

''Sono contento per te, Nialler'' dice, mentre trova la giacca abbinata al pantalone e va alla ricerca dei suoi stivaletti. Se Marcel li ha graffiati, è la volta buona che lo chiude in una camera, sentendosi in colpa per tutto il giorno prima di tornare e stringerlo a lui e promettergli i croccantini migliori per la prossima settimana. ''Magari siete Costanti.''

''Haz, so che la teoria dei Costanti ti piace, ma non ci sono prove'' ridacchia l'amico, per poi fare un piccolo sbuffo ''Mi dispiace solo che nella mia vita successiva non avrò l'anima gemella.''

One Day Or Forever ||L.S.||Where stories live. Discover now