Prologo

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Il bicchiere mi scivolò dalle mani, così come la coperta che avevo preso per lei. Mi sentii bloccato, inerme, come se sulla terra fosse rimasto solo il mio copro e non la mia anima, non io. Seduta su quel lettino d'ospedale, sembrava ancora più indifesa. Era pallida e la stanchezza le si leggeva in volto. Quando mi vide fece un sorriso amaro mentre gli occhi le diventavano lucidi. Aveva capito che avevo sentito tutto. Dovevo andare da lei e stringerla, lo volevamo entrambi, ma ero bloccato. Ero immobile. Sentii crollare le mie certezze mentre la stanza iniziava a diventare un vortice caotico. 'Ti prego perdonami' pensai. 'Ti prego, perdonami'. 

BloccarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora