1~Dɪᴀʀɪᴏ~

736 42 46
                                    

SAN

Un'altra lunga giornata era appena iniziata per me e pensavo agli incotri che dovevo fare sorseggiando un caffè.

Da ormai un anno in quell'appartamento non c'era altro che un semplice arredamento, le mie cose e me stesso, anche se in quella casa solo ci dormivo praticamente.

Da quando io e Seonghwa ci siamo lasciati in quella casa regnava il silenzio più assoluto.

Quindi per Colmarlo lavoravo tanto e Yeosang, il mio collega, mi prendeva per pazzo.

Andai a prepararmi e misi su una camicia azzurro tenue, un maglioncino beige e dei pantaloni neri.

Sistemai I capelli e posizionai gli occhiali sul mio naso.

Scarpe, cappotto, chiavi della macchina ed uscii dall'edificio.

Aprii la macchina sportiva bianca e la misi in moto.

Come sempre arrivai prima di tutti nello studio, salutai la signora Yu cioè la segretaria, e mi recai nella mia stanza.

Era molto semplice, del resto come me : aveva una scrivania nera rettangolare, su cui erano poggiati dei fascicoli dei pazienti e una lampada.

Una sedia bianca imbottita aveva sede dietro il tavolo, e alle sue spalle c'era una libreria piena zeppa di libri di psicologia.

Inoltre c'erano due poltrone verdi smeraldo davanti alla sedia imbottita, che erano destinate ai pazienti.

Una finestra e una vetrata lasciavano la luce tenue entrare ed illuminare la stanza, che era dipinta di un grigio freddo.

Oltre alle due poltroncine c'è anche un divanetto sempre dello stesso colore, sotto cui è posizionato un tappeto bianco e grigio, che faceva risaltare il parquet chiarissimo.

Appesi il cappotto all'attaccapanni e mi sedetti sulla sedia.

Ogni volta che guardavo quella stanza venivo colmato di ricordi.

Seonghwa aveva progettato quella stanza.
Lui era un interior designer e aveva progettato quella stanza per il mio compleanno.

Ma io non ho voluto togliere niente.
Consigliavo ai miei pazienti di scrivere un diario con tutte le cose che li ancora ano al passato e poi lasciarlo in un posto in cui non sarebbero più tornati.

Però non c'è la facevo.
Per fortuna nessuno sapeva di quel fatto tranne me e lui.

Erano le 8.30 e finalmente i miei colleghi arrivarono.

Yeosang arrivò per ultimo come era suo solito fare.
Se lo metterà in testa che se non vuole essere licenziato deve rispettare gli orari!

"hey San" disse il biondo.

"dovresti imparare a rispettare gli orari"

"e tu dovresti dormire un po' di più. Ti sei visto? Oggi non hai una bella cera" ribadì Yeosang sedendosi sulla scrivania.

"vabbè, ora vai che alle 9.00 arriva il mio paziente"

𝑯𝒐𝒘 𝒂𝒓𝒆 𝒚𝒐𝒖 𝒕𝒐𝒅𝒂𝒚? WOOSANWhere stories live. Discover now