Mi sembra di vivere in un vecchio film indie dove tutte le camere di casa sono illuminate solo dalla luce riflessa sulle pareti, il balcone che si affaccia su un cortile ma che cortile non è, esco per solitudine e mi imbarazzo perché la vecchietta del balcone di fronte mi guarda mentre stende come ogni singolo giorno i suoi panni.
Provo a fumarmi una sigaretta per noia, noia e non dipendenza ma nemmeno quella mi riempie più, né sa di qualcuno, nemmeno di me, mi è estranea ché come dicono i miei amici non mi veste bene o che non è da me. Ho il ventilatore acceso da giorni, non fa aria come vorrei e sento sulla mia testa i numeri della bolletta salire come quella della luce accesa tutta la notte. Non riesco di nuovo a chiudere occhio, ammetto che sia la mia paura di rivederti nuovamente nei miei sogni, l'ultimo te lo raccontai anche, mentii solo sui soggetti perché sentivo che così ti avrei dato la soddisfazione di vedermi provare emozioni talmente forti che perfino il mio subconscio non riusciva a fermare.
Comunque, è estate e ci si dovrebbe divertire ma che divertimento è uscire il sabato sera per riempirmi il corpo di alcol e poi subirne le conseguenze la mattina dopo?
Tutto ciò che sento è nausea. Nausea, nausea; pare perseguitarmi, forse si è affezionata. A volte ripenso a tutte quelle cose che ti scrissi, solo alcune avevano il tuo nome perché sentivo divorarmi dentro scriverlo per intero, non hai mai sentito nessuna di quelle parole né hai letto più nulla di mio e va bene così. Sai, le persone sono esseri assurdi, si feriscono perché rincorrono ciò che credono sia giusto ed evitano ciò che che credono non vada bene per loro. Tu eri una delle cose sbagliate che rincorrevo seppur inciampando, correndo su un ammasso di aghi perché ai miei occhi la fine era più bella di ciò che avrei dovuto passare. Ricordo tante, tante cose e non ho intenzione di nominarle tutte ora, non ne ho più voglia. E sai, mai avrei pensato sarei riuscita a provare rabbia nei tuoi confronti eppure è da ieri che mi lacero le mani per il nervosismo.
Non hai più la pallida idea di chi io sia ora, di cosa c'è di nuovo, non mi conosci più e questo mi fa fare un sospiro di sollievo, è una delle poche sensazioni che mi dà il tuo ricordo. Sto provando a scrivere, questo ne è un esempio ma non lo reputerò mai agli stessi livelli di qualche anno fa, vorrei tanto tornare ad essere un fiume di parole, quelle belle, ma tu me le hai rubate tutte e ora devo riprendere da capo, riiniziare come se fossi appena nata, non scherzo, mi è tutto nuovo, perfino il cielo che da tanto avevo smesso di guardare.
La nausea è una brutta cosa sai? Spero che nessuno la vivi a tal punto da pensare e pensare fino a sentirsi la fronte bollente perché agire è più complicato che pensare, eppure c'è chi dice il contrario. Non ho mai capito le persone, davvero, non ho mai capito te né i miei amici o me stessa, nulla rimane eterno. Dovrei fare più attenzione alle probabilità ma quali di queste mi darebbe più sicurezza rispetto all'altra? Comunque, mi sei stata l'esempio di ciò che è definito "crudele" dalla bocca di chiunque altro. Ti ringrazio per l'insegnamento e per nient'altro, non ho intenzione di perdonarti perché non te lo meriti. Quindi, seppur così di getto, questa è l'ultima volta che scriverò tenendo bene a mente il tuo nome, la tua immagine e la tua voce, da parte mia è un addio fatto un po' male e senza troppo impegno.