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Ciao a tutt*, non sono sparita, tantomeno sono impazzita; mi sono sola presa del tempo, avevo bisogno di pensare e prendermi degli istanti per me.
Non sapevo ancora, fino a poco tempo fa, se sarei tornata con una nuova storia ma eccoci qua, di nuovo.
Spero possiate apprezzarla come le precedenti per le quali non smetterò mai di ringraziarvi, spero possiate capire se non sarò costante con la pubblicazione dei capitoli, ma a me serve tempo per elaborarne uno tant'è che per questi primi 5 ci ho messo quasi un mese; spero che sarà all'altezza delle prime due e spero come sempre di ricevere il vostro supporto.
Quindi, ecco qua i primi 5 capitoli di questa nuova storia, buona lettura...vi voglio bene🤍

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Giugno 2021

Ero chiusa in bagno da circa 10 minuti, con le lacrime agli occhi e un test di gravidanza in mano che mi aveva appena confermato che dentro di me stava crescendo una nuova vita; dovetti darmi un pizzicotto prima di realizzare che fosse tutto reale.

Io e Bryan stavamo insieme da 4 anni ed io ero sicura che lui fosse l'uomo della mia vita, fin dal primo istante in cui ci siamo incontrati io capii che non avrei mai più voluto stare senza di lui.
Era bello, bello da perdere il fiato; aveva gli occhi di un grigio scuro ma erano talmente belli che potevi vederci l'intero universo dentro, era dolce, sensibile, estremamente divertente: solo mio fratello riusciva a farmi ridere così prima di lui.
Nonostante avessi solo 22 anni io ero più che sicura che sarebbe stato l'uomo della mia vita e pensare che ora dentro di me c'era il frutto del nostro amore mi faceva impazzire dalla felicità.
La prima persona che chiamai dopo mamma e papà fu mio fratello Daniel che in quel momento, in quanto pilota di formula 1, non era a casa; mi rispose quasi subito e non lo feci aspettare troppo prima di dargli la notizia "Mi stai rendendo il fratello più felice al mondo Margaret" mi disse con la voce spezzata dalle lacrime, era con alcuni degli altri piloti e riuscii a sentire le urla di felicità di tutti.
Fin da piccola ho sempre cercato di seguirlo ad ogni gara e nel tempo ho potuto conoscere e legare con molti dei piloti, erano un po' come una seconda famiglia per me, ci ero molto affezionata e anche Bryan.

Quella sera, con una scusa, lo convinsi ad andare a cena fuori e proprio lì gli diedi la notizia.
Gli porsi una scatolina con dentro il test ed un piccolo bigliettini con su scritto
"mi auguro che abbia il tuo stesso sorriso".
Bryan mi guardò con gli occhi lucidi ed un sorriso che fece sorridere anche me, si alzò e senza dire nulla mia strinse forte a se, poi si staccò, mise una mano sulla mia pancia e disse semplicemente "Diventerò padre, tu mi stai rendendo padre Margaret, ti amo più di tutto" e mi baciò.
Quella sera rimarrà per sempre impressa nella mia mente, tornammo a casa mia, ci mettemmo sul letto, lui non tolse nemmeno per un istante la mano dalla mia pancia, e passammo tutto il tempo a fantasticare sul nostro futuro, su come sarebbe stato, che nome gli avremmo dato, parlammo anche di trovarci un appartamento tutto nostro e iniziare una nuova vita insieme.
Ci addormentammo abbracciati consapevoli che da quel momento la nostra vita sarebbe cambiata per sempre.

Ottobre 2021

Erano passati quattro mesi da quando avevo scoperto della gravidanza, nel frattempo il mio corpo aveva iniziato a cambiare, la pancia stava crescendo e finalmente avevamo scoperto anche il sesso: avremmo avuto un bellissimo bambino ma ancora non avevamo deciso il nome.
Avevamo anche trovato un appartamento bellissimo con un bel giardino nel quale c'era anche una piscina, ne troppo grande ne troppo piccola, avevamo iniziato la convivenza da più di un mese e non sarebbe potuta andare meglio di così.
Eravamo felici, spensierati e ci amavamo più che mai, Bryan continuava a lavorare come manager in un'azienda ed io continuavo con il mio lavoro sui social il quale mi permetteva di lavorare tranquillamente da casa.

Era il 12 ottobre, quella mattina mi svegliai con una strana sensazione allo stomaco ma diedi la colpa alle solite nausee anche se, era da un po' che non mi svegliavo così.
Feci le mie solite cose, sistemai casa, finii di montare qualche contenuto di lavoro, feci una videochiamata con Daniel e verso le 18 mi sdraiai un po' sul divano, Bryan sarebbe tornato di lì a poco ma, quella strana sensazione non mi aveva ancora abbandonata.
Erano ormai quasi le 19 e di Bryan ancora nessuna traccia, pensai si fosse dovuto fermare di più in ufficio per qualche imprevisto ma normalmente mi avrebbe avvisata, comunque non ci diedi tanto peso e decisi così di iniziare a preparare la cena.
Verso le 19:20 ricevetti la chiamata a cui nessuno dovrebbe mai rispondere.

"Parlo con la signorina Ricciardo?" una voce sconosciuta rimbombò dall'altro lato del telefono, riuscì a sentire il suono delle sirene e capii subito che fosse successo qualcosa.
"S-sì...lei chi è scusi? cosa è successo?" risposi con le lacrime che minacciavano già di uscire.
"C'è stato un grave incidente, il suo ragazzo è stato coinvolto e lo stiamo portando di urgenza in ospedale" disse e lì, sentii mancarmi la terra sotto i piedi.
"Io..io...oddio la prego...mi dica che è fuori pericolo...io, per favore stiamo aspettando un bambino. Mi dica qualcosa..." quasi urlai con la voce spezzata dalle lacrime.
"Non so dirle altro signorina, lo stiamo portando in ospedale va operato d'urgenza"
"Io..arrivo subito".

Chiamai subito i miei genitori e mio padre si fiondò a casa mia per accompagnarmi in ospedale perché non voleva lasciarmi andare da sola, io non smettevo di piangere e pregavo in ogni modo possibile che Bryan fosse fuori pericolo.
Quando arrivai in ospedale lo avevano portato in sala operatoria, la situazione sembrava più grave del previsto aveva riportato molte ferite gravi e un trauma cranico in quanto, stando a ciò che mi era stato spiegato, la sua auto era stata praticamente scaraventata in aria.
Dopo più di un'ora un medico uscì dalla sala operatoria, capii subito dalla sua espressione che non mi avrebbe dato buone notizie, lui mi guardò ed io guardai lui con le lacrime che non avevano smesso per un solo istante di uscire.

"Signorina Ricciardo...mi, mi dispiace noi abbiamo fatto il possibile ma purtroppo non siamo riusciti a salvarlo.." disse con gli occhi lucidi ed io mi liberai in un urlo straziante, non riuscivo a respirare, mi aggrappai a mio padre che, anch'esso con le lacrime agli occhi, cercava di mostrarsi forte per me, mi mancava l'aria e per un attimo pensai di stare sognando ma invece no, era tutto vero, ed io non riuscivo ad accettarlo.
Avevo appena perso la mia unica ragione di vita.
Quella notte persi l'amore della mia vita, quella notte il mondo mi crollò addosso ed io insieme a lui.

Prendimi per mano|| CHARLES LECLERC Where stories live. Discover now