Capitolo 1

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Viviamo la nostra vita ignorando i fatti spiacevoli accaduti, facciamo in modo di estirparli dalla nostra mente,cerchiamo di frequentare posti nuovi, praticare nuovi sport impensabili, conosciamo nuova gente, ma quando arriva il momento in cui non possiamo controllare cio' che proviamo, quando ci lasciamo trasportare dalla stanchezza e non abbiamo più modo di controllare la nostra mente, dove ci porta? Dove finiamo? In un posto dove non c'è modo di fuggire.



Avete mai pensato a cosa succede al nostro cervello quando andiamo a dormire? E se potessimo controllare i nostri pensieri rimanendo coscienti anche durante il sonno? Se potessimo scendere cosi in profondità nel nostro inconscio e conoscere le parti nascoste di noi che cerchiamo di nascondere durante il giorno? Cos'accadrebbe? Queste erano le domande che non riusciva a controllare Venere dalla curiosità, era un mondo cosi grande quello del sogno, un'altra vita che viviamo ogni notte ma a cui non diamo la giusta considerazione.
E fu cosi che venne in mente a Venere di provare a sperimentare l'esperienza del sogno lucido.
Erano le 01:10 quando decise di mettere giù il cellulare per andare a dormire, dedico' qualche istante ad osservare il modo in cui la sua stanza fosse disposta, tutto era in ordine, i suoi jeans neri e la sua maglia bianca erano preparati per il giorno dopo poggiati sulla sedia vicino la porta, i libri sulle mensole erano in ordine, tutto era al proprio posto.
Si volto' alla sua sinistra facendosi cullare dalla stanchezza accumulata durante il giorno per poi crollare nel sonno.





"Driiinnn driiiiinnnnn driiiinnn"
Un suono fastidioso inizio' ad echeggiare nelle orecchie di Venere, cerco' di ignorare quel rumore provando a cambiare posizione sul letto, ma quel suono non smetteva di disturbare il suo sonno.
Quando riaquisii lucidità si rese conto che quel rumore assordante fosse la sveglia del cellulare, di soprassalto prese il dispositivo elettronico poggiato sul comodino alla destra del suo letto e controllo' l'orario.


"08:10"



Si alzo' di scatto dal letto, prese i vestiti che aveva preparato la sera prima di andare a dormire per poi indossarli, scese le scale di fretta, arrivata fuori il cancello di casa sua si rese conto di aver dimenticato lo zaino, com'era possibile che quella mattina stavano capitando tutte a lei, ritornata su prese lo zaino e ripercorse le scale che aveva appena fatto.
Finalmente esce dal proprio cancello di casa sua, si dirige verso la fermata dell'autobus che doveva passare alle 08:00 ma dato che non era riuscita a prendere il primo autobus stava aspettando quello delle 08:30.
Si sedette sulla panchina della fermata cercando di metabolizzare il fatto che dovesse entrare a seconda ora e sopportare le lamentele dei suoi prof.
Mentre stava seduta aspettando che il tempo scorresse, senti dei passi veloci provenienti dalla sua destra del marciapiede, una ragazza dai capelli mori che le arrivavano sulle spalle con degli occhiali troppo tondi per un viso cosi minuto, non riusciva a capire chi fosse finchè il suo passo svelto non la raggiunse, era la sua collega di lavoro, aveva un' aria stanca, come se avesse percorso un lungo tragitto di corsa per arrivare dove si trovasse.




"Venere cosa ci fai qui a quest'ora?!?!?!!"


Quasi urlando fece balzare dal posto Venere, non capiva cosa ci facesse lì la sua collega, per quale motivo fosse cosi agitata con lei, è da sempre stata una ragazza molto calma e pacata ma da un momento all'altro aveva acquisito un'altra personalità.
Cerco' di controllare l'orario dal suo cellulare, sfioro' due volte lo schermo e appari l' orario.

"11:11"

Com'era possibile che fossero le 11:11, si era svegliata alle 08:10, stava aspettando l'autobus delle 09:00, non si era ,mossa dalla fermata da quando era arrivata, non era passato nessun autobus,  se fossero davvero le 11:11 sarebbero dovuti passare altri cinque autobus, ,a di li non ne era passato nemmeno uno, era impossibile, o forse stava impazzendo, co,e aveva potuto non accorgersi del tempo che era scorso.
Stava iniziando a perdersi fra le domande che le nascevano in testa, ma fece in modo di rimanere calma e razionale anche se diventando difficile.


VenereWhere stories live. Discover now