Momo

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Il periodo natalizio aveva certamente dei contro non da poco, ma ciò significava che la struttura nella quale Mina era un'impiegata avrebbe chiuso per un po' di giorni e non c'era niente di meglio di una vacanza per riprendersi da ogni fatica.

"Tu cosa farai durante queste giornate di chiusura?" la sua unica amica sprizzava sempre gioia da ogni poro e non si era mai fatta vedere giù di morale. Impensabile per la tenebrosa che aveva il suo ufficio in fondo al corridoio.

"Penso che mi limiterò a dormire il più possibile, ma immagino sia anche arrivato il momento di dare una pulita al mio appartamento altrimenti la polvere dovrà cominciare a pagare l'affitto" stava sorseggiando un caffè "questo coso è più amaro della mia esistenza, mi passeresti lo zucchero?"

Sana, così si chiamava la donna che aveva da poco tinto i suoi capelli di rosso per la festività in arrivo, aveva eseguito quella richiesta senza esitare "vuoi passare anche quest'anno a rigirarti nel letto? Almeno invita qualcuno con cui divertirti"

"Lo sai che non sono interessata alle persone, hanno tutte l'irresistibile tendenza di sfracassarmi le palle che non possiedo e di pretendere pure che le tratti bene. Credimi, sto molto meglio da sola"

"Potresti venire a passare il Natale a casa dei miei genitori, aggiungere un posto a tavola non sarebbe assolutamente un problema" quella donna era adorabile persino mentre mangiava e chiunque le fosse passato accanto era rimasto ammaliato dalla sua bellezza.

Mina invece attirava soltanto occhiate sprezzanti e di terrore, anche se non aveva idea del perché di queste ultime, ma la cosa giocava in suo favore perché nessun collega aveva abbastanza coraggio di intattenerla in una conversazione che non fosse lavorativa.

"Come se avessi accettato, ma sai che detesto questa festività molto più delle altre"

"Minari, so che hai perso la tua famiglia e non oso nemmeno immaginare quanto possa influire nelle tue giornate, ma non puoi continuare a vivere in questo modo. Guardati: sei sempre arrabbiata, non sorridi mai ad eccezione di quando vedi qualcuno che si fa male e ti chiudi in te stessa. Hai bisogno di socializzare"

"Oh, guarda com'è tardi. Non ho ancora finito l'ultimo lavoro da consegnare e sai che il capo non accetta ritardi che non siano quelli di cui è provvisto lui" si era alzata in tutta fretta.

"Ignorami pure se vuoi, tanto sappiamo entrambe che ho ragione!" gliel'aveva urlato mentre se ne stava andando, attirando l'attenzione su di sé e sbuffando subito dopo "essere amica di una persona come lei è proprio stressante, mi serve davvero una vacanza"

La mora aveva raggiunto l'unica stanza della struttura in cui si sentiva quantomeno a suo agio, buttandosi sulla sedia un po' scricchiolante e sbuffando rumorosamente "odio la mia inutile vita"

Un rumore di oggetti che cadevano l'aveva destata dai suoi soliti pensieri negativi e totalmente pessimisti, facendo sì che la curiosità l'avesse fatta alzare immediatamente.

Dato che faceva parte dei dipendenti col grado più alto, anche se il suo ufficio non era molto grande, il bagno annesso era soltanto suo e fu proprio in quelle quattro mura piastrellate che il suo cuore aveva rischiato di smettere di battere definitivamente.

"E tu chi stracazzo sei? Che ci fai nuda nel mio bagno personale?"

Una donna presumibilmente della sua età era seduta sul freddo pavimento, circondata dagli effetti personali che aveva fatto cadere dal lavandino, e si stava toccando l'unica ciocca di capelli bionda con evidente meraviglia "non ci credo, sono vera"

"Congratulazioni, adesso alza il culo e sbrigati a dirmi chi sei" la sua passione per il petto femminile era parecchio evidente, ma fortunatamente per lei quella sconosciuta non ci aveva fatto caso "se non ti dai una mossa vado a chiamare la sicurezza"

My Snowgirl And Me (MiMo) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora