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Si sentiva sbagliata in quel momento, mentre la guardava, i suoi occhi scorrevano lungo i lineamenti decisi ma allo stesso tempo delicati del suo viso.
Avrebbe voluto accarezzare i suoi capelli corvini leggermente mossi, voleva fare scorrere le sue dita tra di essi.
Avrebbe voluto intrecciare le sue dita con le sue, poter sentire il calore e la morbidezza delle sue mani un po' più grandi delle sue.
Avrebbe perfino voluto giocare con gli anelli che indossava in quel momento.
Ma era quando si soffermava sulle sue labbra che deglutiva a fatica la saliva, si inumidiva le sue che si seccavano velocemente ogni volta che le desiderava.
Era più forte di lei, più voleva guardarla come una semplice amica e più non poteva fare a meno di desiderare qualcosa di più.
Lo aveva capito dopo quel giorno, o meglio aveva avuto la conferma che ormai non poteva più mentire a se stessa, si era innamorata di una delle sue migliori amiche.

Rosé aveva portato Jisoo ad una sala giochi quel giorno, era curiosa di provare una cosa in particolare.
Tra i classici videogames c'era un angolo dedicato alla rappresentazione di una classica scena da drama,quelle che tutti sognano di provate almeno una volta nella vita.
Questa nuova attrazione si trovava dentro una serra, la sua pavimentazione era un manto d'erba finta, agli angoli di essa nella parte superiore erano poste quattro casse.
Al di sopra, attaccati al soffitto c'erano predisposti degli irrigatori.
Appena si accedeva alla stanza sulla destra c'era posizionato un display, su di esso potevi scegliere la musica e azionavi la funzione pioggia.
Rosé si era informata esclusivamente per provare quella stanza.
Poco prima dell'ingresso si erano tolte le scarpe, l'avevano poste al di fuori della serra.
Entrò dentro con l'amica al suo seguito, lei non sapeva assolutamente perché l'avesse portata lì.
Successivamente scelse una canzone tranquilla, lenta e rilassante, porse la mano a Jisoo, la guardò confusa ma la strinse con la sua.
Rosé sorrise, la condusse al centro della serra, mentre l'erba solleticava i loro piedi partì la musica.

"Ho sempre voluto ballare sotto la pioggia".
Disse Rosé mettendo le mani sui fianchi di Jisoo.

"Mh".
La guardò stranita con un sorriso confuso sulle labbra.

Dopo qualche secondo capì le parole di Rosé, quando iniziò una leggera pioggerellina, alzarono entrambi lo sguardo verso l'altro sorridendo, lasciando che quelle piccole gocce accarezzassero i loro visi sereni, muovendosi poi lentamente seguendo la musica di sottofondo.
Riportarono lo sguardo verso giù, i loro occhi si intrecciarono, non smisero di sorridere, ma ora indossavano un velo di imbarazzo, dovuto alla vicinanza, dovuto alle mani calde di entrambe sui fianchi dell'amica.
In quel momento, mentre i loro i capelli iniziavano a inumidirsi insieme ai vestiti, mentre l'atmosfera era avvolta da quelle note così calde, quello fu il momento della svolta.
Jisoo capì che non sarebbe più riuscita a vedere Rosé semplicemente come la sua migliore amica.
Quell'esperienza durò una quindicina di minuti, sono il silenzio regnava, nessun suono, nessuna parola al di fuori della musica.
Avevano trascorso quel momento mantenendo il contatto fisico e visivo, terminato il tutto passarono sotto il tunnel d'aria calda che le asciugò.
Quando uscirono da lì, quando la loro bolla scoppiò, si resero conto che qualcosa era cambiato, sentivano di non essere più le stesse ragazze, quelle prima di entrare.
Entrambe avevano deciso di mantenere il segreto su ciò che provavano, Rosé perché non voleva fare coming out, avrebbe mantenuto la verità sepolta, accessibile solo a lei, mentre Jisoo perché non voleva compromettere il suo rapporto d'amicizia.
Ma per nascondere certe emozioni si finisce per allontanarsi, ci si allontana per non soffrire ma volte si finisce per ottenere l'esatto opposto.
Avrebbero mentito al loro gruppo di amiche, ma soprattutto a loro stesse.

Grazie a Te (chaesoo)Where stories live. Discover now