La salita

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Aspre sommità gelide
ostile ad ogni uomo son le Ande
ma l'uomo sfida la natura
e un dì supererà queste montagne che a noi fan da mura.

Guerra sì,
guerra no,
a la Paz io
ci arriverò.
~ Olegario Zoilan, nato 28 di novembre 1892, morto di stanchezza il 23 di Agosto 1933.

Morti i muli
Scarsa l'aria
Ma non siam esseri futili
E continuiamo la scalata, a suon di avemaria.


Avanti, saliamo
Ignavi non siamo.
Forza, forza arriveremo
Anche senza muli ce la faremo.
~ Casildo Schmidt, nato 19 luglio 1894, morto di febbre tifoide il 25 Agosto 1933.

Avanziamo, diciamo
Mai più scenderemo
Anche se i compagni disperano
Le asprissime rocce, a punta a coltello, noi scaliamo.

A La Paz vicini noi siamo
Ma ancora a fatica noi scaliamo
Gelide montagne, orrido posto
Freddo indicibile, ma siamo ad Agosto.
~ Jorgelino Stumpfs, nato 11 novembre 1892, uno dei due sopravvissuti alla scalata

Morte, disperazione
Sangue sulle mie dita
Morte son le carogne
E morti saremo anche noi, se continuiamo questa salita.

Io non dispero
Io non piango
Perché so già che
Io qui non ci rimango
~Jorge Rossi, nato 15 aprile 1891, altro unico sopravvissuto insieme a Jorgellino Stumpfs della scalata.

Impossibile
Indicibile
Indescrivibile
Dolore

Le porte della Pace
Arrivato io sono
Mai più le facce
Dei miei due ci sono
~ Jorgellino Stumpfs il 27 Agosto 1933, giorno dell'arrivo di lui e del reduce Jorge Rossi a La Paz

La Paz, nostra meta
Arrivati siam noi
Accoglici, allieta
I nostri animi scossi

Visi buoni
Facce amiche
Morti uomini
Grosse fatiche
~ Jorge Rossi riguardo all'arresto il 31 Agosto 1933

Il 9 Agosto 1933 un gruppo di quattro poeti del ceto medio della città di Asunción, capitale del Paraguay, decide che per solidarietà e per fare bella figura contro i boliviani, i quali erano in guerra con il Paraguay, bisogna viaggiare a piedi o in mulo verso La Paz, capitale della Bolivia.
Questo risulterà nella morte di due dei poeti e di una schizofrenia cronica per uno dei due sopravvissuti.
Arrivati il 20 Agosto all'inizio del cammino sulle Ande, presto iniziarono molti problemi.
Olegario Zoilan aveva avuto un passato traumatico e travagliato e soffriva di un disturbo dell'appetito accentuato per colpa di un danno al sistema nervoso. Dato ciò, si rifiutò anche violentemente di mangiare e bevette in quantità relativamente minima. Perciò morì di stanchezza e sfinimento il 23 Agosto.
Casildo Schmidt era stato sempre un intellettuale e un grande lettore. Purtroppo però il suo sistema immunitario era estremamente debole e si ammalava facilmente e velocemente. Per questo lui era sempre l'organizzatore degli incontri tra lui e gli altri tre, quasi tutti ambientati nella sua casa nella parte ovest di Asunción.
Data la sua malformazione genetica, si sospetta che si ammalò già il 18 Agosto dopo un bagno freddo in una fonte. Egli morì definitivamente di febbre tifoide il 25 Agosto.
Jorgelino Stumpfs era stato in passato molto appassionato di alpinismo, ed era relativamente il più abile dei 4. Per queste sue mediocri abilità, egli riuscì ad arrivare a La Paz sano e salvo, prima di venir arrestato il 31 Agosto insieme all'altro sopravvissuto Jorge.

Jorge Rossi era nato da padre ex alpino italiano e madre paraguayana. A egli non interessarono mai le passioni paterne, anche se il padre lo portava spesso a camminare e arrampicarsi. Data questa sua improvvisata preparazione, egli riuscì a sopravvivere, eccetto che la morte dei due compagni gli provocò un grave trauma che in breve scaturì in allucinazioni che, pensate essere schizofrenia, lo portò all'internamento forzato per 4 anni in manicomio.

All'arrivo a La Paz il 27 Agosto, Jorge e Jorgelino furono in breve arrestati e messi in carcere per 8 mesi, fino al loro rilascio nell'aprile 1934.
La loro impresa, così come la guerra stessa tra Bolivia e Paraguay, fu dimenticata, insieme ai loro artefici.

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⏰ Last updated: May 24 ⏰

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