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Sono le sette del mattino di una giornata invernale, fuori piove a dirotto, i vetri sono appannati per via della condensa e molti studenti stanno ancora dormendo ad Hogwarts. Non è il caso di Elizabeth, soprannominata da chi la conosce come "Eliz", si stava gia preparando per affrontare le lezioni.
Elizabeth è una ragazza di grifondoro dell'ultimo anno, brilla molto in Difesa contro le Arti Oscure e in Pozioni, è ancora molto incerte sul suo futuro, mentre la msggior parte dei suoi coetanei sa perfettamente quello che vorrebbe fare una volta finito Hogwarts.
È situata davanti allo specchio che si pettina i capelli cercando di fare una coda alta per non lasciarli tutto il giorno lisci e dover litigare quando le finiscono sul viso.
Indossava già la camicia, la gonna e le calze, una volta finito di sistemarsi i capelli si mise a cercare la cravatta che non era riuscita a trovare appena sveglia.
Si volta verso la propria compagna di stanza, Janess, la sua migliore amica. -Ma è possibile che non riesco a trovare la mis cravatta? Tu ne sai qualcosa?.  Janess storpia il naso in una espressione che sembra disapprovare le parole della sua amica. Si alza dal letto e raggiungendo la cassettiera ne apre il primo cassetto, tirando fuori una cravatta pulita dai colori rosso e oro. -Questa è tua?. A quelle parole Eliz si dirige verso l'amica e prende la cravatta, non le risponde ma si limita a guardarla in modo scherzoso con sospetto, sapendo che non l'avesse messa lei nel cassetto, ed essendo in due in camera sicuramente l'aveva messa Janess. L'amica ridacchia al gesto e all'espressione della sua migliore amica e torno a fare quello che stava facendo.
La colazione si rivela una noia assurda, tutte le persone della sua stessa casata si stavano infervolendo per la partita di Quidditch che si sarebbe svolta nel pomeriggio. Eliz non amava particolarmente il Quidditch, fin da piccola veniva assillata da suo padre e suo fratello con le "nuove" informazioni legate alle loro squadre del cuore e ora invece i suoi compagni le ricordano proprio loro due.
Eliz ha sempre preferito soffermarsi su cose più tranquille, come ad esempio la lettura oppure la cura delle creature magiche. Il professore di Cura delle Creature Magiche le aveva permesso di adottare uno Snaso, che ovviamente rimane nei territori della scuola, altrimenti creerebbe grossi guai e ogni giorno lo va a trovare per dargli da mangiare e controllare che stia bene.
Ha gusti ben diversi dalla maggior parte dei suoi coetanei, ma non ha mai provati vergogna ad esprimerli, le è stato sempre insegnato che non esiste qualcuno di migliore o qualcuno di peggiore.
-Ci vieni alla partita oggi pomeriggio?. Un suo amico era appena entrato nei suoi pensieri quasi urlandole contro e osservandola con occhi pieni di speranza. -No Josh, ho altro da fare, ma buona fortuna.  Il giovane rotea gli occhi e continua a fare colazione.
Janess è occupata gia alle 8 del mattino a fare gli occhi dolci al proprio fidanzato seduto al tavolo di Corvonero, i due si guardano e si scambiano baci volanti, risatine e sguardi indiscreti, non tanto indiscreti perché comunque seduta davanti a lei c'è Eliz che sta osservando la scena da più di 10 minuti. Eliz non ha un ragazzo, ma i suoi gusti sono anch'essi abbastanza diversi dalla maggior parte delle sue coetanee, ad esempio, l'unica persona di cui potrebbe avere una enorme cotta è il suo professore scorbutico e malinconico di Pozioni, il professor Piton. È la migliore del suo corso anche se lui non ammetterebbe mai che una grifondoro sia migliore in qualsiasi cosa, figuriamoci nella sua materia. Il gesto più carino che abbia mai fatto per le sue classi non è possibile descriverlo perché di carino il professor Piton non farebbe nulla per quei mocciosi con cui deve aver a ché fare tutti i giorni.
In prima ora c'è proprio pozioni, oggi è il giorno delle prove teoriche, un giorno al mese vengono organizzate dall'insegnante per verificare che venga veramente studiato il programma e che nessuno cerchi di imbrogliare e copiare.
Eliz realizza di aver fatto la scelta migliore della giornata: essersi legata i capelli, cosi da evitare l'increspamento dovuto ai fumi dei calderoni.
Sul tavolo davanti a se ha diversi ingredienti e il libro aperto alla pagina desiderata, cerca di tagliare ogni ingrediente secondo i consigli del libro e senza distrazioni.
Il professor Piton si mise subito a girare tra i banchi per controllare che tutto procedesse secondo i piani e che nessun marmocchio cerchi di bruciare l'aula ed evacuare la scuola. Arriva dietro di lei e rimane in piedi ad osservare ogni movimento, quasi come se volesse addirittura entrare nella sua testa per capire se stesse seguendo ogni minimo dettaglio oppure poteva sgridarla. Eliz, avendo il professore cosi attaccato, iniziò a provare molta pressione e la sua testa iniziò a riempirsi di pensieri paranoici su cosa sarebbe accaduto se avesse sbagliato davanti ai suoi occhi scrupolosi.
Cosi non fu, infatti come al solito, alla fine della lezione, Eliz fece la pozione migliore dei suoi compagni, guadagnandosi ben 5 punti.
-Callahan, vorrei, anzi voglio, che si fermi dopo la lezione.
La voce profonda del professore e lo sguardo serio la colpì, non rispose, si limitò ad annuire. Alcuni suoi compagni la guardarono come se fosse stata condannata ad Azkaban e la stessero salutando per un'ultima volta, insicuri se l'avrebbero rivista o meno.
Osservò i suoi compagni uscire uno a uno dall'aula, mentre invece lei rimase seduta, in attesa di sapere per quale motivo l'avesse fermata a lezione.

|Master| ~ Severus SnapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora